SoTTO di nove ha scritto: ↑19/03/2022, 10:03
CanellaBruneri ha scritto: ↑19/03/2022, 9:29
hellover ha scritto: ↑19/03/2022, 8:18
Comunque si può parlare per ore ma il punto centrale quando si fanno paragoni è come dice tetsuya:
Ricordiamoci sempre che qui possiamo dire peste e corna di tutti e di tutto e nessuno ci dice niente, là in Russia se solo osi accennare a una critica a Putin ti becchi 15 anni di galera.
Non è poco
Esatto.
Sarebbe bene tenerlo sempre a mente
Mah, invece io su questo punto dissento più che mai. Ogni volta ritorna in auge quando si vuol spostare il discorso.
Da loro non c'è libertà!
e quindi?
Se si vuole giudicare sbagliata, senza motivazioni, troppo esagerata ecc. ecc. la mossa di un altra super potenza non è il loro livello di civiltà interna un metro di paragone.
Quando Orsini dice che anche noi abbiamo fatto, e faremo in futuro, azioni volte a favorire i nostri interessi (vedi guerra in Iraq che ricordo a Tetsuja nulla c''entra con l'11 settembre, o quella in Libia/Siria palesemente per scelte geopolitiche o quella in Serbia molto simile sul campo a quella odierna) non è la diversa democrazia che abbiamo all'interno dei nostri/loro confini un parametro per giudicare gli eventi.
Ok discutere se Putin ha ragione o torto, se noi avevamo ragione o torto se le guerre sono tutte uguali o diversamente brutte. Si devono pesare i fatti. Quanto siano belli o brutti quelli che iniziano una guerra rimane un dettaglio.
Aggiungere, "si ma loro in patria non hanno la libertà di dire quello che vogliono, perseguitano gli oppositori ecc. ecc." non peggiora le loro scelte geopolitiche e non migliora le nostre.
Questo è il punto.
Anche perchè se mi aspetto una guerra da un paese dove non c'è democrazia non me l'aspetto da un paese dove ci si crogiola nella democrazia.
In sintesi, possiamo dare della bestia a Putin dopo i casini che abbiamo fatto in giro per il mondo anche molto recentemente? Siamo veramente così diversi quando si tratta di mantenere la supremazia sugli altri?
Capisco che questa ampia, profonda e indomabile obiettivita' con cui si valuta e mette in contrapposizione la nostra parte della barricata a quella opposta infonde in chi la applica orgoglio ed autostima. Pero' permettimi di coltivare il dubbio che, no oso dire sia sbagliato, ma forse un po' over-compensatorio si'.
Prima cosa vorrei suggerirti la possibilita' che degli oggettivi misfatti occidentali tu sia un po' sovraesposto (o almeno estremamente ben informato), perche' sono stati indagati, digeriti e analizzati in continue iterazioni da te (a tuo piacere e discrezione) e dai tuoi vicini di casa (intendo l'occidente).
Gli "altri", che sostieni sono in fondo uguali a noi quando vanno in giro ad influenzare/invadere paesi terzi, non fanno nulla di tutto questo. In Cina, dove sono piu' ferrato per motivi personali, chi sostiene che nell'89 a piazzale tianamen sia successo qualcosa finisce in prigione. Chi relativizza amabilmente soppesando le ragioni della loro invasione del Vietnam (te lo giuro! e' successo pure questo!) non se la vedra' molto bene. Parlando della Russia io stesso conosco in modo marginale i loro misfatti, ma la lista e' di tutto rispetto, cosi' come le sue agghiaccianti questioni interne. Quello che manca e' un corpo dialettico fatto da gente che ci vive dentro e offre appassionati e aspri confronti e dibattiti sui suoi difetti e limiti.
La nostra visione "di parte" sulla Cina e Russia non conterra' mai questi elementi, che invece abbondano quando parliamo di noi stessi. Non siamo uguali per niente, non abbiamo nessuno autenticamente dalla loro sponda con cui dialogare e confrontarci, e la colpa, una volta tanto, non e' nostra. I fanboys di casa nostra alla pallazzo o dostum non possono assumere quel ruolo solo perche' gli farebbe piacere. Si immedesimano in un sogno astratto ed ideale e quindi poco credibile, scrivendo parole il cui peso si illudono di conoscere.
Quindi passiamo ora alla politica estera, dove tu rinnovi nella tua spinta alimentata da obiettivita' e raziocinio che siano equiparabili. In Siria? Egitto? Libia? Probabilmente. Iraq? Afghanistan? Sicuramente. La democrazia non si puo' esportare, ce ne siamo accorti quasi tutti ormai. Quando hai un paese interamente composto da tribu' locali o fanatici religiosi devi semplicemente fare in modo che se ne stiano nel loro brodo e rompano meno possibile i coglioni fuori dai loro confini. Fare casino in Libia e' stata una porcata che ha peggiorato la loro e la nostra vita. Farla in Afghanistan pure (soppesando pero' i perche' e quando cio' e' avvenuto), anche se la loro vita e' rimasta una merda tale e quale. In Iraq e' piu' difficile riconoscerlo ma un dittatore sanguinario e' meglio di uno debole che porta anarchia.
Ucraina? Bielorussia? Ma perche' no, la macchia del tempo non puo' solo funzionare per andare nella baia dei porci: Polonia? Cecoslovacchia? Ungheria?
La democrazia non si esporta ma e' arcinoto e testato che si possa erodere e estirpare anche facilmente. In questi contesti ovviamente non siamo legittimati a fare quello che ci pare ma almeno non stendiamo tappeti rossi a chi vuole l'esatto opposto. Se esiste al loro interno una massa critica che vuole staccarsi da loro non vedo scandali nello spalleggiarli e finanziarli. A maggior ragione se vengono invasi in questo modo. Certo a differenza degli "altri" (che in teoria sono uguali), noi offriamo la liberta' di coltivare al nostro interno dissenso, di dare voce a critiche legittime o anche solo frustrati che non hanno ancora accettato che il muro di Berlino sia caduto (si nota benissimo che ci siete e chi siete, non vi preoccupate).
La Russia vuole avere la sua sfera di influenza? Buon per lei, se pero' l'Ucraina mostra che non ha abbastanza soft power per convincerla (a parte in alcune zone circoscritte) a restarci noi abbiamo il diritto di convincerla che non non ha nemmeno la forza economica e militare per farlo. Ed una Russia piu' dimessa e' un bene sia per l'Ucraina che per noi.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
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