Può darsi tutto, nessuno è perfetto e quel che scrivo è condizionato dal mio punto di vista, da determinate cose che ho visto nel tempo, ecceteraalternativeone ha scritto: ↑20/05/2025, 17:50Credo di non aver capito, ma non sarebbe una novità: prima contesti Nip e di conseguenza le dichiarazioni di Guida perché gli arbitri dovrebbero fare sfoggio della loro professionalità arbitrando anche partite delle squadre della loro città, mentre ora contesti chi contesta le dichiarazioni di Guida perché magari rilasciate in un momento di sconforto e di poca lucidità.
A me sembra solamente piacere per una polemica fine a se stessa. Ma sicuramente non avrò capito io.
In realtá non sono - per me - due discorsi in conflitto, ma toccano 2 aspetti del problema.
Guida può essere stato incauto o comunque quel che ha detto - stante la nostra cultura del sospetto, che guai a metterla in discussione - non è molto lusinghiero, ma non tanto a livello sportivo (dal mio punto di vista), che tanto vede e continuerà a vedere complotti ovunque, ma dal punto di vista della discriminazione territoriale: non sono napoletano ma a me offende che sia pur anche involontariamente, si faccia sempre passare Napoli (e per estensione, tutti i napoletani) come il gorgo dove vanno a defluire gli scarichi delle fogne di tutta Italia. Sembra che il pericolo sociale esista solo a Napoli, e nel resto d'Italia invece sono tutti degli hare krishna. Questo aspetto per me è di gran lunga il peggiore perché va a perpetuare la visione demonizzata ed estremizzata di un territorio e dei suoi abitanti.
Per il resto, ha fatto una dichiarazione senza filtri parlando del senso del pericolo che ha avvertito a livello umano. Se una persona si sente minacciata, che si tratti della sua percezione o di un fatto oggettivo, per me fa bene a parlarne a prescindere dal ruolo che riveste. In questa italietta in cui il tifo (non solo calcistico) viene prima di tutto, empatizzare con un arbitro, vedere che oltre al giudice c'è un essere umano, sembra proibito. Di due cose si parla: di risultati e di polemiche arbitrali. E si da credito ai sospetti molto più che ai tentativi di superarli, di rendere chiara ed evidente che le pretese di infallibilità degli arbitri sono a tutti gli effetti ridicole, si può fare di tutto per ridurre al minimo gli errori ma se questi esistono non è uno scandalo, lo si vuole rendere uno scandalo strumentalizzando gli errori (di campo, o di comunicazione), ma ai miei occhi il problema è tutto alla radice, cioé che le polemiche e i sospetti non provengono da un fantomatico spirito di giustizia o da una reale volontá riformatrice, ma dalle distorsioni del tifo e dalla preferenza per le polemiche rispetto al godimento per lo spettacolo sportivo, il che per me vuol dire vivere male lo sport, contribuire alla sua tossicità