marziano ha scritto: ↑18/09/2023, 14:20
il
punto economico ed industriale, storico e civile, caro GEISHA è che il passaggio dai cavalli alle auto si è imposto da solo.
il passaggio da motore a combustione a motore elettrico, no.
è una imposizione politica europea, nemmeno nazionale (che almeno li avrei eletti), cioè una iniziativa della Commissione, non eletta.
il parlamento UE non ha aperto becco.
i media intruppati riempiono la testa dei minchioni che non leggono e non studiano.
ora nella realtà bisogna lasciare la libertà alle persone.
la libertà di scegliere cosa vogliono fare.
hanno scelto l'auto e non i cavalli.
siccome non siamo scemi abbiamo fatto delle auto della madonna, gli euro6 non inquinano un cazzo di nulla.
hanno un efficienza senza pari soprattutto i diesel.
è questo è avvenuto imponendo requisiti sempre più stringenti che hanno richiesto enormi investimenti alle case automobilistiche.
l'aria in Italia ed in Europa è la più pulita del mondo ed è molto più pulita di quella che respiravano i nostri genitori.
nel frattempo la industria meccanica e dell'auto l'EUROPA HA IL PRIMATO MONDIALE.
le migliore, le più sicure, le più belle, le più convenienti.
ad un certo punto, non si capisce come, comincia la GUERRA informativa - la disinformazioni - non già all'inquinamento (che poi quale inquindamento?) o alla CO2 ma alla libertà dei cittadini di muoversi privatamente e liberamente a basso costo.
che poi "basso" non è dato che le imposte pigouviane sul settore automotive sono molto alte e compensano enormemente qualunque emissione.
pregasi studiare pigou, grazie.
nasce così la "leggenda" dell'elettrico e della auto elettrica. spacciata dai bufalari catastrofisti al soldo della cina.
la cina produce l'80% della CO2 del mondo.
tutta l'Europa il 9%.
e tutta la mobilità automobilitica forse il 3%.
e allora a cosa serve che gli EUROPEI usino auto elettriche? A NULLA
e con quale costo? ENORME
quindi è un suicidio bello e buono.
sia nel grande sia nel piccolo.
Un'auto Euro5 che percorre 10mila km in città provoca un danno per inquinamento atmosferico di 104€ (contro gli 86€ di un'Euro 6). Vietarne la circolazione comporta costi di gran lunga superiori al beneficio ambientale ottenuto ed è quindi un provvedimento socialmente dannoso.