[b:30d1028a3e]Un banda di idioti[/b:30d1028a3e] di John Kennedy Toole.
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Il libro narra le vicende del gigante Ignatius J. Reilly, enorme ed eterno fanciullone yankee, con baffoni e con in testa un berretto da cacciatore dagli enormi paraorecchi verdi che non si toglie neppure quando va al cinema, goloso divoratore di junk food e altre schifezze, di dolciumi e bibite dolciastre, di dozzine di hot dog, pigrissimo, inguaribilmente onanista, fisicamente rivoltante e con un immenso (ed ingiustificato) senso di autostima e supponenza che gli impedisce di relazionarsi in modo equilibrato con il resto del mondo.
Per niente politically correct, parla un linguaggio tutto suo, e poco gl'importa che le sue concezioni del sesso, del lavoro, della politica, e soprattutto della vita, abbiano fondamenta risibili. In più quando è chiuso nella sua camera, piena di assurdo ciarpame e dove è fatto divieto assoluto alla madre di entrare, scarabocchia appunti su un grande saggio di storia comparata che denunci agli uomini colti il corso degenerativo dell'America contemporanea che lui ritiene, come d'altronde il resto del mondo, "priva di geometria e teologia"(come direbbe lui stesso). Come guida, visto che è laureato in filosofia, ha scelto il filosofo medievale Boezio, da cui ricava massime e precetti.
Attorno a lui, a New Orleans, un coro di personaggi:
Jones, negro in semischiavitù, che fulmina con una frase al vetriolo "quella nazista della padrona" del Notti di Follia. La signorina Trixie, ottuagenaria sempre a caccia di prosciutti pasquali e, suo malgrado, dell'eterna giovinezza. Myrna, anarco-femminista di New York, che sfida con un serrato carteggio anima e sesso di Ignatius. Una mamma disperata, Santa Battaglia e l'agente Mancuso, pronti a consolarsi con partite di bowling.E Yoghi, Rosvita e Batman, le Manifatture Levy, Gus Levy, signora e viziatissime figlie. E poi altri ancora.
Un banale incidente d'auto e la conseguente richiesta di danni costringerà Ignatius ad uscire dalle quattro mura della sua fumettisticamente povera e minuscola casetta (nella quale convive con la mamma pensionata) per cercare un lavoro. E lo trova alla Levy, le cui procedure snellisce disinvoltamente gettando nel cestino interi schedari, o falsificando la firma di Levy su insultanti lettere ai clienti (esempio: "Egregio Signor Mongoloide...").
Ma, licenziato, trova un lavoro da venditore di hot-dog (che raramente finiranno nello stomaco dei clienti).
P. S.
Il titolo è una citazione di Jonathan Swift: [i:30d1028a3e]«Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui.»[/i:30d1028a3e] Citazione che è riportata nel frontespizio del libro.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]