[OT] Signore e signori: la guerra.

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SoTTO di nove
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25711 Messaggio da SoTTO di nove »

Gargarozzo ha scritto:
07/02/2025, 11:36
SoTTO di nove ha scritto:
07/02/2025, 10:46
La differenza è che lo svedese te lo devi tenere il musulmano ce lo hai portato grazie a politiche "buoniste".
il colonialismo, il neocolonialismo, lo sfruttamento delle risorse territoriali, il controllo politico con conseguente degrado economico e sociale fanno parte di questo buonismo.
Si non c'è dubbio. Ma quando si fanno "Stato" e sono peggio degli italiani a governarsi quello che è successo in passato quando era un altro mondo continuerà a succedere anche quando potrebbero evitarlo.
Ma c'entra poco con il motivo per cui fa più notizia e da più fastidio un crimine da chi, agendo in prevenzione, potresti gestire meglio rispetto a crimini che sono fisiologici di qualsiasi società.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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SoTTO di nove
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25712 Messaggio da SoTTO di nove »

GeishaBalls ha scritto:
07/02/2025, 12:46
Gargarozzo ha scritto:
07/02/2025, 11:36
SoTTO di nove ha scritto:
07/02/2025, 10:46
La differenza è che lo svedese te lo devi tenere il musulmano ce lo hai portato grazie a politiche "buoniste".
il colonialismo, il neocolonialismo, lo sfruttamento delle risorse territoriali, il controllo politico con conseguente degrado economico e sociale fanno parte di questo buonismo.
Grande
Io avrei fatto un pippone e non sarei stato così efficace

Alla fine per Sotto quelli che sono nel paesino intorno a Cesena si dividono tra “veri italiani” e “gente che è lì per motivi appena tollerabili e non deve rompere i coglioni”. Che è un modo per vedere il mondo e chi siamo noi per smentirlo
La mia opinione è che uno Stato dovrebbe governare l'immigrazione e impedire il più possibile quella clandestina. Questa visione mi porta a non sopportare in maniera maggiore un crimine, magari dove ci scappa il morto, se è commesso da chi non dovrebbe essere in Italia.
Ti crea così tanta ansia? Me ne farò una ragione.
Il discorso che fai sui veri italiani è farina del tuo sacco bacato. Solita palla in corner per non rimanere sul punto che era molto semplice da capire.

P.s. Garga ne fa un discorso di motivi per cui vengono qua. (e cerca di giustificare il buonismo che ci porta a tenerceli o meglio a subire una migrazione che abbiamo noi stessi favorito)
Non c'entra nulla con quello che te volevi dire in un pippone e che poi hai riassunto alla cazzo di cane.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25713 Messaggio da hermafroditos »

Nuovo skill da aggiungere al pacchetto delle innumerevoli doti di SottodiNove: saper leggere nel pensiero degli altri utenti di SZ.

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cicciuzzo
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25714 Messaggio da cicciuzzo »

ma se a sottodi9 crea turbamento quando a commettere un crimine è un immigrato irregolare, come mai a Hermanuccio e Geishaballs le vittime di un immigrato irregolare valgono meno delle vittime di un crimine di un autoctono?
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alternativeone
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25715 Messaggio da alternativeone »

Questa deduzione da dove è uscita Sherlock?
Si parlava del fatto che se fosse stata causata da un negro beduino se ne sarebbe parlato fino allo sfinimento, anche qui sopra, con prime pagine di giornali e breaking bews in tv mentre invece così già è tanto trovare un trafiletto di 30 righe in terza pagina che ne parli.
Non credo che fare queste considerazioni rendano le vittime di un immigrato regolare meno vittime di quelle di un autoctono, almeno nella vita reale invece poi all'asilo Mariuccia non saprei.
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Gargarozzo
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25716 Messaggio da Gargarozzo »

a me non interessa fomentare fazioni o personalismi... Sotto interpreta bene quel che volevo dire, ma un po' meno (per come lo leggo) quello che scrive tra parentesi (non voglio giustificare niente, le situazioni sono semplicemente collegate ad altre precedenti). Poi, l'imbarazzo comunicativo e il bisogno di scrivere solo in linea con convenienze, quella ahimè, è una prassi del giornalismo che denuncio da tempo. Ma vale dappertutto, esistono 'buonismi' per ogni contesto, politico e non (c'è un buonismo - un conformismo - rispetto ad un ambiente bigotto cattolico, per esempio; eccetera...)
Geisha legittimamente ne trae un proprio discorso, ma non mi sembra mi attribuisse pensieri.
Insomma, per me, avete ragione tutti.
Non ho testa nè voglia per partecipare a polemiche, ma se si vuole, si può anche sostenere che io sia un passivo aggressivo e che tra le righe sono polemico, una volta che uno scrive quello che ha scritto non gli appartiene più, appartiene alle interpretazioni e alle percezioni.
Insomma, fate come vi pare, tanto è lo stesso
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25717 Messaggio da cicciuzzo »

possiamo andare indietro ad Adamo ed Eva o anche solo a Caino e Abele ma resta il fatto che alla famosa ragazza di 20 anni molestata da un immigrato di seconda generazione in piazza duomo questo interessa assai poco. e io resto dell'avviso che alcuni criminali li si voglia giustificare decisamente di più rispetto ad altri proprio in ragione di un buonismo che attraverso tanti ambiti della nostra esperienza di vita.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25718 Messaggio da alternativeone »

Ma chi lo dice che interessa assai poco?
Anzi proprio qua sopra abbiamo avuto un paio di fenomeni che nella discussione generata in seguito al caso minimizzavano, o quasi giustificavano, le molestie in ufficio.
Una violenza è sempre una violenza, che a commetterla sia un egiziano oppure qualcuno di Busto Arsizio.
Oppure sdoganiamo gli stupri e le stragi a km 0.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25719 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Kagan fa morir dal ridere. sono 20 anni che parla di "egemonia liberale", "egemonia del liberalismo", ossimori, contraddizioni in termini. il liberalismo come filosofia politica nasce per motivi opposti, come auto-limitazione del potere, non come imposizione universale o ideologia planetaria della guerra. altrimenti l'universalità viene degradata a oppressiva omologazione, e finisce per assomigliare più al "napoleonismo" (magari facciamo un sondaggio fra afghani, iraqueni, siriani e libici per sapere cosa ne pensano). come dice massimo fini: un liberale che pretende che tutti siano liberali, non è più un liberale, è un fascista travestito da liberale.
https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/01/ ... n-4835474/
https://phastidio.net/2004/09/20/robert ... #gsc.tab=0
https://phastidio.net/2003/05/02/esport ... #gsc.tab=0

Kagan dice che l'egemonia americana non è una minaccia alla Cina o alla Russia ( :094 ), visto il poderoso accerchiamento militare a Pechino e Mosca non ci sentono da quell'orecchio, e non credo che la situazione cambi col regime change.

curiosamente il primo ad opporsi all'esportazione della rivoluzione (oggi diremmo della democrazia) è stato il "nonno di Stalin", quello che passa per simbolo supremo della tirannide sanguinaria. ironica contraddizione.
[Scopri]Spoiler
"L'idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo politico è quella di credete che sia suffIciente per un popolo entrare a mano armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue leggi e la sua costituzione. Nessuno ama i missionari armati, il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli nemici. Prima che gli effetti della rivoluzione si facciano sentire sulle nazioni straniere bisogna che essa sia consolidata. Voler dare la libertà ad altre nazioni prima di averla conquistata noi stessi, significa garantire insieme la servitù nostra e quella del mondo intero. Pensare che quando un popolo si dà una costituzione tutti gli altri rispondano nello stesso istante a questo segnale, vuol dire formarsi un'idea esagerata e assurda delle cose."
"Prima di smarrirvi nella politica e negli Stati dei principi d'Europa, cominciate a puntare i vostri sguardi sulla vostra situazione interna; rimettete ordine in casa vostra prima di portate la libertà in casa d'altri. Ma voi non volete essere minimamente infastiditi da questi pensieri, come se per i grandi politici non valessero le regole più elementari del buon senso."
"priva di senso è la smania di rendere felice e libera una nazione suo malgrado"
"Un tale chiamava la Francia alla conquista del mondo, mentre non aveva altro scopo che di stimolare i tiranni alla conquista della Francia. E quello straniero ipocrita, che da cinque anni proclama Parigi capitale del globo , non faceva altro che tradurre, in un altro gergo, gli anatemi dei vili federalisti che votavano Parigi alla distruzione."
"L'Europa non va soggiogata mediante le gesta guerresche ma va influenzata e attratta mediante la saggezza delle nostre leggi"
"Quando è – secondo voi – che gli uomini liberi, o coloro che vogliono esserlo, possono spiegare tutte le energie che dona una causa simile? Quando essi combattono a casa loro, per i propri focolari domestici, dinanzi agli occhi dei loro concittadini, delle loro donne e dei loro bambini. Allora ogni parte dello Stato può correre ad ogni istante –per dir così – al soccorso dell’altra e, con la forza dell’unione e con la forza del coraggio, porre riparo ad una prima disfatta e bilanciare tutti i vantaggi della disciplina e dell’esperienza dei nemici. Allora tutti i capi costretti ad agire sotto gli occhi dei loro concittadini non possono tradire con successo, né impunemente. Ma tutti questi vantaggi vengono a perdersi quando si conduce la guerra lontano dagli sguardi della patria in un paese straniero e viene offerto campo libero alle manovre più funeste e più tenebrose: allora non è più la nazione intera che combatte per la sua salvezza, ma è un esercito, un generale, che decide del destino dello Stato. D’altra parte, nel portare la guerra all’estero, metterete tutte le potenze nemiche nella condizione più favorevole per combattervi: infatti fornirete voi stessi il pretesto che esse cercavano, se proprio desideravano farvela. E ve le costringerete, se esse non desideravano farla. Anche i più malintenzionati avrebbero almeno esitato a dichiarare per primi, senza alcun pretesto plausibile, la più odiosa ed ingiusta di tutte le guerre: ma se sarete voi a violare per primi il loro territorio, irriterete perfino i popoli della Germania, ai quali attribuite già lumi e principi che non hanno ancora potuto svilupparsi in maniera sufficiente presso di voi, e presso i quali le crudeltà commesse dai generali nel Palatinato hanno lasciato impressioni più profonde di quelle che avranno prodotto alcuni libelli proibiti ben controbilanciati dal governo con ogni mezzo e con l’influenza dei suoi partigiani."
"Come ho già detto, durante la guerra esterna gli avvenimenti militari distraggono il popolo dalle deliberazioni politiche che interessano le basi essenziali della sua libertà e fanno sì che esso presti minore attenzione alle sorde manovre degli intriganti che le minano e del potere esecutivo che le scuote, alla debolezza e alla corruzione dei rappresentanti che non le difendono. Questa politica fu adoperata in tutti i tempi, checché ne abbia detto il signor Brissot, l'esempio degli aristocratici di Roma è indicativo ed espressivo in questo senso. Quando il popolo reclamava i suoi diritti contro le usurpazioni del senato e dei patrizi, il senato dichiarava la guerra; e il popolo dimenticando i suoi diritti e gli oltraggi ricevuti, si occupava soltanto della guerra, lasciava al senato tutto il suo potere e preparava nuovi trionfi ai patrizi. La guerra è buona per gli ufficiali militari, per gli ambiziosi, per gli agitatori che speculano su questo genere di avvenimenti; è buona per la coalizione dei nobili, degli intriganti, dei moderati che governano la Francia. Questa fazione può mettere i suoi eroi e i suoi membri alla testa dell'esercito; la corte può affidate le forze dello Stato agli uomini che all'occasione possono servirla con tanto maggior successo quanto più saranno riusciti a conquistarsi una specie di reputazione di patriottismo; essi si guadagneranno il cuore e la fiducia dei soldati per legarli più fortemente alla causa del realismo e del moderatismo."

Maximilien de Robespierre
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25720 Messaggio da GeishaBalls »

SoTTO di nove ha scritto:
07/02/2025, 14:45
GeishaBalls ha scritto:
07/02/2025, 12:46
Gargarozzo ha scritto:
07/02/2025, 11:36
SoTTO di nove ha scritto:
07/02/2025, 10:46
La differenza è che lo svedese te lo devi tenere il musulmano ce lo hai portato grazie a politiche "buoniste".
il colonialismo, il neocolonialismo, lo sfruttamento delle risorse territoriali, il controllo politico con conseguente degrado economico e sociale fanno parte di questo buonismo.
Grande
Io avrei fatto un pippone e non sarei stato così efficace

Alla fine per Sotto quelli che sono nel paesino intorno a Cesena si dividono tra “veri italiani” e “gente che è lì per motivi appena tollerabili e non deve rompere i coglioni”. Che è un modo per vedere il mondo e chi siamo noi per smentirlo
La mia opinione è che uno Stato dovrebbe governare l'immigrazione e impedire il più possibile quella clandestina. Questa visione mi porta a non sopportare in maniera maggiore un crimine, magari dove ci scappa il morto, se è commesso da chi non dovrebbe essere in Italia.
Ti crea così tanta ansia? Me ne farò una ragione.
Il discorso che fai sui veri italiani è farina del tuo sacco bacato. Solita palla in corner per non rimanere sul punto che era molto semplice da capire.

P.s. Garga ne fa un discorso di motivi per cui vengono qua. (e cerca di giustificare il buonismo che ci porta a tenerceli o meglio a subire una migrazione che abbiamo noi stessi favorito)
Non c'entra nulla con quello che te volevi dire in un pippone e che poi hai riassunto alla cazzo di cane.

Ho concordato con Herma, poi ho fatto una mia considerazione sul (tuo) razzismo solo in parte coperto.

Stai dicendo che tutti gli immigrati “non dovrebbero stare in Italia”, in sostanza. O intendevi solo quelli senza regolare permesso? Oppure di questi solo quelli mussulmani? Chiarisci meglio cosa intendevi

Perché sai, dire che un mussulmano non dovrebbe stare in Italia è già classificato come razzismo senza aprire un dibattito. Ma dire che un mussulmano può stare in Italia ma è più grave (e lo si deve stigmatizzare di più) se commette un qualsiasi reato, non è molto meno razzista. Poi si può essere orgogliosamente valutare gli accadimenti in base alla religione di chi li commette (cioè essere razzisti) e non trovarci nulla di male. Buon per voi

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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25721 Messaggio da GeishaBalls »

cicciuzzo ha scritto:
07/02/2025, 15:28
ma se a sottodi9 crea turbamento quando a commettere un crimine è un immigrato irregolare, come mai a Hermanuccio e Geishaballs le vittime di un immigrato irregolare valgono meno delle vittime di un crimine di un autoctono?
per me valgono uguale, per Sottodinove invece valgono molto di più se c’è un immigrato mussulmano (non parla di irregolari, parla di immigrati in quanto arrivati per politiche buoniste)

Per lui qualche crimine è normale accettarlo e quindi se vieni rapinata da un riminese o molestata da un alpino non c’è da farsi troppe domande, i crimini ci sono sempre stati... “ma al giorno d’oggi c’è certa gente, signora mia, vedi certe facce… chissà dove andremo a finire”

Ora esprimi la parola definitiva, la sentenza di Cicciuzzo :se una persona viene rapinata da un cristiano sarebbe meglio che da un maomettano?

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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25722 Messaggio da SoTTO di nove »

alternativeone ha scritto:
07/02/2025, 16:25
Ma chi lo dice che interessa assai poco?
Anzi proprio qua sopra abbiamo avuto un paio di fenomeni che nella discussione generata in seguito al caso minimizzavano, o quasi giustificavano, le molestie in ufficio.
Una violenza è sempre una violenza, che a commetterla sia un egiziano oppure qualcuno di Busto Arsizio.
Oppure sdoganiamo gli stupri e le stragi a km 0.
Il discorso era partito da Herma che ironizzava sul fatto che a nessuno fregasse nulla della strage svedese perchè commessa da uno svedese (o meglio da uno che non è musulmano).

Io ho semplicemente scritto la mia motivazione per cui non mi è interessato parlarne.
Cioè che i crimini esistono ed esisteranno sempre.
e che preferisco parlare di quelli che potrebbero essere ridotti agendo sulle politiche di immigrazione. Ecco perchè in Italia parlo di più dei crimini degli immigrati (soprattutto irregolari o irregolari sanati per mancanza di voglia di rimandarli a casa loro) piuttosto che di quelli commessi da italiani.
Perchè sono crimini IN PIU'. Crimini su cui si può fare qualcosa che non sia la logica deterrenza del controllo del territorio.
Se un italiano che abita a Busto Arsizio violenta una donna cosa vuoi aggiungere alla discussione? Nulla. Che marcisca in prigione. Stop. Magari si dicono due parole se il caso è particolare. Quanto si è parlato di Garlasco, Cogne, Rosa e Olindo ecc. ecc.
Se invece è un immigrato clandestino che è li per l'inerzia o le scelte politiche del governo di turno ecco che si può discutere sul fatto che non doveva essere li.
Non è un discorso per giustificare o sdoganare il crimine commesso dall'italiano è solo il constatare che quello dello sbandato lasciato in mezzo alla strada non è un crimine fisiologico della società ma un crimine favorito dalle scelte politiche.
e sapendo che l'incidenza è pure molto più alta il problema è reale. Insomma si parla del crimine per parlare del problema.

Per te (per Geisha, per Herma) non cambia un cazzo? Uno vale uno? Tenetevi la vostra opinione. Non devo mica polemizzarci sopra come cercate di fare sempre voi.
Fate una riflessione (Herma) e poi vi danno fastidio le risposte. (che interpretate alla cazzo come ha fatto Geisha, e anche te parlando adesso di sdoganamento del crimine a km 0.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25723 Messaggio da SoTTO di nove »

GeishaBalls ha scritto:
07/02/2025, 17:42
cicciuzzo ha scritto:
07/02/2025, 15:28
ma se a sottodi9 crea turbamento quando a commettere un crimine è un immigrato irregolare, come mai a Hermanuccio e Geishaballs le vittime di un immigrato irregolare valgono meno delle vittime di un crimine di un autoctono?
per me valgono uguale, per Sottodinove invece valgono molto di più se c’è un immigrato mussulmano (non parla di irregolari, parla di immigrati in quanto arrivati per politiche buoniste)

Per lui qualche crimine è normale accettarlo e quindi se vieni rapinata da un riminese o molestata da un alpino non c’è da farsi troppe domande, i crimini ci sono sempre stati... “ma al giorno d’oggi c’è certa gente, signora mia, vedi certe facce… chissà dove andremo a finire”

Ora esprimi la parola definitiva, la sentenza di Cicciuzzo :se una persona viene rapinata da un cristiano sarebbe meglio che da un maomettano?
Vedi che capisci alla cazzo.
Ti dovrebbe bastare il mio post sopra per arrivarci ma dubito ci riuscirai.
Non accetto il crimine commesso da un italiano, lo ritengo fisiologico di qualsiasi società si tratti. è l'altro che non è fisiologico ma figlio delle scelte politiche.
Te diresti che basterebbe fare integrazione per ridurre i crimini degli irregolari a numeri fisiologici. Sarebbe una risposta che accetterei anche se non la condivido. Ma no, te fai i tuoi voli pindarici stravolgendo il senso dei post.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25724 Messaggio da markome »

Drogato_ di_porno ha scritto:
07/02/2025, 16:29


curiosamente il primo ad opporsi all'esportazione della rivoluzione (oggi diremmo della democrazia) è stato il "nonno di Stalin", quello che passa per simbolo supremo della tirannide sanguinaria. ironica contraddizione.
[Scopri]Spoiler
"L'idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo politico è quella di credete che sia suffIciente per un popolo entrare a mano armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue leggi e la sua costituzione. Nessuno ama i missionari armati, il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli nemici. Prima che gli effetti della rivoluzione si facciano sentire sulle nazioni straniere bisogna che essa sia consolidata. Voler dare la libertà ad altre nazioni prima di averla conquistata noi stessi, significa garantire insieme la servitù nostra e quella del mondo intero. Pensare che quando un popolo si dà una costituzione tutti gli altri rispondano nello stesso istante a questo segnale, vuol dire formarsi un'idea esagerata e assurda delle cose."
"Prima di smarrirvi nella politica e negli Stati dei principi d'Europa, cominciate a puntare i vostri sguardi sulla vostra situazione interna; rimettete ordine in casa vostra prima di portate la libertà in casa d'altri. Ma voi non volete essere minimamente infastiditi da questi pensieri, come se per i grandi politici non valessero le regole più elementari del buon senso."
"priva di senso è la smania di rendere felice e libera una nazione suo malgrado"
"Un tale chiamava la Francia alla conquista del mondo, mentre non aveva altro scopo che di stimolare i tiranni alla conquista della Francia. E quello straniero ipocrita, che da cinque anni proclama Parigi capitale del globo , non faceva altro che tradurre, in un altro gergo, gli anatemi dei vili federalisti che votavano Parigi alla distruzione."
"L'Europa non va soggiogata mediante le gesta guerresche ma va influenzata e attratta mediante la saggezza delle nostre leggi"
"Quando è – secondo voi – che gli uomini liberi, o coloro che vogliono esserlo, possono spiegare tutte le energie che dona una causa simile? Quando essi combattono a casa loro, per i propri focolari domestici, dinanzi agli occhi dei loro concittadini, delle loro donne e dei loro bambini. Allora ogni parte dello Stato può correre ad ogni istante –per dir così – al soccorso dell’altra e, con la forza dell’unione e con la forza del coraggio, porre riparo ad una prima disfatta e bilanciare tutti i vantaggi della disciplina e dell’esperienza dei nemici. Allora tutti i capi costretti ad agire sotto gli occhi dei loro concittadini non possono tradire con successo, né impunemente. Ma tutti questi vantaggi vengono a perdersi quando si conduce la guerra lontano dagli sguardi della patria in un paese straniero e viene offerto campo libero alle manovre più funeste e più tenebrose: allora non è più la nazione intera che combatte per la sua salvezza, ma è un esercito, un generale, che decide del destino dello Stato. D’altra parte, nel portare la guerra all’estero, metterete tutte le potenze nemiche nella condizione più favorevole per combattervi: infatti fornirete voi stessi il pretesto che esse cercavano, se proprio desideravano farvela. E ve le costringerete, se esse non desideravano farla. Anche i più malintenzionati avrebbero almeno esitato a dichiarare per primi, senza alcun pretesto plausibile, la più odiosa ed ingiusta di tutte le guerre: ma se sarete voi a violare per primi il loro territorio, irriterete perfino i popoli della Germania, ai quali attribuite già lumi e principi che non hanno ancora potuto svilupparsi in maniera sufficiente presso di voi, e presso i quali le crudeltà commesse dai generali nel Palatinato hanno lasciato impressioni più profonde di quelle che avranno prodotto alcuni libelli proibiti ben controbilanciati dal governo con ogni mezzo e con l’influenza dei suoi partigiani."
"Come ho già detto, durante la guerra esterna gli avvenimenti militari distraggono il popolo dalle deliberazioni politiche che interessano le basi essenziali della sua libertà e fanno sì che esso presti minore attenzione alle sorde manovre degli intriganti che le minano e del potere esecutivo che le scuote, alla debolezza e alla corruzione dei rappresentanti che non le difendono. Questa politica fu adoperata in tutti i tempi, checché ne abbia detto il signor Brissot, l'esempio degli aristocratici di Roma è indicativo ed espressivo in questo senso. Quando il popolo reclamava i suoi diritti contro le usurpazioni del senato e dei patrizi, il senato dichiarava la guerra; e il popolo dimenticando i suoi diritti e gli oltraggi ricevuti, si occupava soltanto della guerra, lasciava al senato tutto il suo potere e preparava nuovi trionfi ai patrizi. La guerra è buona per gli ufficiali militari, per gli ambiziosi, per gli agitatori che speculano su questo genere di avvenimenti; è buona per la coalizione dei nobili, degli intriganti, dei moderati che governano la Francia. Questa fazione può mettere i suoi eroi e i suoi membri alla testa dell'esercito; la corte può affidate le forze dello Stato agli uomini che all'occasione possono servirla con tanto maggior successo quanto più saranno riusciti a conquistarsi una specie di reputazione di patriottismo; essi si guadagneranno il cuore e la fiducia dei soldati per legarli più fortemente alla causa del realismo e del moderatismo."

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Sono rimasto colpito da queste parole di Robespierre

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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#25725 Messaggio da alternativeone »

@sotto Il problema sai qual è?
Che come noi dobbiamo accettare le tue ragioni anche tu dovresti accettare le nostre. Che ad esempio a te interessi parlare esclusivamente dei crimini commessi da immigrati potrebbe anche andare bene però non puoi pretendere che anche gli altri si limitino a parlare solo di quelli.
Non sei te a stilare la classifica di gravità di un crimine e soprattutto gli altri non sono tenuti forzatamente a seguirla

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