Di fighe che sono irreprensibili madri, impiegate o imprenditrici e, allo stesso tempo o per meglio dire "quando hanno tempo", chiavano come forsennate e fanno le peggio cose e' pieno il mondo.
Come e' pieno il mondo di maschietti che, quando hanno tempo, fanno le peggio cose nelle situazioni piu' svariate.
Come e' pieno il mondo di donne che hanno perso quasi ogni interesse sessuale (per i maschi succede meno)
Il fatto e' che per i maschietti non si giudica, mentre per le donne, quando va bene, la maggior parte delle persone non riesce a "scindere" il personaggio madre/impiegata/imprenditrice dalla versione piu' sexy che fa maialate.
Il personaggio in scena, nel caso di Rebel, forse e' la "sua versione" piu' simile a quello che realmente e'. Cioe' quello che la donne piu' "pepate" tendono invece a tenera nascosto.
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Lo so bene, Giorgio: mi è sempre piaciuto vivere le notti, quando si tolgono le maschere del giorno e si allentano i freni inibitorii. Lo so che tanta gente "rispettabile" fa porcate, ho raccolto anche le confidenze di qualche puttana. Ma un conto è quello che fai in privato (e che nessuno vede, tranne i presenti), un altro è ciò che possono vedere tutti.
Se tu, pornostar, sei libera di esprimere la tua sessualità in pubblico, devi mettere anche in conto che qualcuno esprimerà la propria libertà di opinione, dandoti della troia. Lo stesso accade se scrivi un romanzo e lo pubblichi: molta gente potrebbe dirti che, come scrittore, sei un cane, oppure che sei bravissimo. Se lo tieni nel cassetto o se lo fai leggere solo a 3 persone, no…
Nel caso di una pornostar, la questione, in genere, non è se sia brava o scarsa (questo lo notano gli addetti ai lavori o i “cultori della materia”), ma se sia un troia o meno. Per uno strato della società, una pornostar non è che sia proprio un’educanda... Ma tutto muta velocemente, oggi, tutto scorre fluidamente (società liquida), e si fanno le serie Netflix sulla vita di Moana o di Rocco, si invitano le pornostar come opinioniste in TV, la Nappi, Malena, le gemelle Dellai etc. Il porno non mi pare che sia più un genere proibito, benché sussistano retaggi del passato. Sono retaggi cattolici? Non del tutto: un vero cattolico giudica sempre gli atti, mai la persona. Quindi direbbe: “quello che fa una pornostar non è il massimo della vita”; e non: “quella pornostar è una troia”. C’è differenza, mi pare. La questione di genere, se la donna chiavatrice sia una porca e il maschio chiavatore un figo, non la sento molto, poiché non sono mai stato né un bigotto né un moralista.
Va detto, però, che anche i maschi maniaci del sesso, o stalker, non è che siano visti tanto bene, anzi. Di più: perfino i piacioni o i corteggiatori vecchio stile infastidiscono. Le donne vogliono decidere senza essere prede. Vogliono essere cacciatrici, libere battitrici… Non tutte, ovvio: a molte altre piacerà ancora il corteggiamento vecchio stile.
Anche in àmbito pornografico, è vero fino a un certo punto. Nella fiction sulla vita di Rocco – con la consulenza dello stesso Siffredi – si vede che i parenti non è che fossero molto contenti che lui facesse quel lavoro lì; certo, se fosse stata una donna, sarebbe stato 1000 volte più grave. Si dovrebbe fare una specie di genealogia, andando indietro nei secoli, per capire come si sia formato e consolidato questo modo di pensare. O confrontarlo con altre culture: accade anche con le pornostar giapponesi? I giapponesi, la cui religione locale è lo shintoismo, hanno una concezione diversa del sesso. L’antropologo o il sociologo farebbero ricerche statistiche comparate (Italia e Giappone, o Europa e Asia, o Occidente e Oriente etc.). Per esempio: chissà se non pochi giapponesi giudichino male la pornostar che fa maialate, e “assolvano” il performer maschio. Se fosse così, tale giudizio non deriverebbe dall’eredità cristiana, visto che non è la loro religione. E da cosa nascerebbe? Bella domanda… Quanto alla mia, su Rebel, non sottendeva alcun giudizio negativo: era solo una curiosità (come se ti avessi chiesto: "ma che tipo è Cindy Shine?"). Da quel che hai scritto, mi confermi che la Rebel interprete in action e la persona reale non sono troppo diverse... Quindi Rebel è davvero "ninfomane" o "malata di cazzo" come qui ha detto qualche altro? Non è un'offesa, eh, dal mio punto di vista, semmai una semplice constatazione. Oppure è una performer talmente brava da fingere d'essere ciò che non è? Nella serie sulla vita di Rocco Siffredi, c’è un dialogo in cui lui dice al personaggio di Moana Pozzi, che in realtà a lei non piaceva il sesso. E lei si stupisce, come se lui (cioè Rocco giovane, nella fiction) l’avesse capita… Mi chiedo se era così davvero, o se sia stata una trovata degli sceneggiatori. Sì, ci saranno anche altre donne assatanate di cazzo, ma questo cosa c’entra? Vorresti dire che una come Rebel (o altre tue modelle) hanno il coraggio di fare le porche in pubblico, mentre tante donne, ipocritamente, si scatenano solo in privato?
E quindi? È logico che i “giudici” giudichino ciò che è pubblico, dopo averlo visto: mica possono giudicare su ciò che né sanno né vedono, no? Hai poi detto che molte donne non hanno più interessi sessuali. Cosa intendi?
Questo è un dato che, se vero anche in parte, mi farebbe riflettere su certi aspetti della società di oggi.