E figurati se mettono il parental control: loro vogliono che i figli vedano quelle cose! Mia cugina addirittura vedeva i video porno assieme al figlio. Ma poi - collegandomi a quanto diceva legion - le prime turpidini a cui sono esposti i ragazzini sono proprio quelle che vengono dai genitori, tra maltrattamenti e storie di corna. Quale messaggio vuoi che passi, quali lezioni vuoi che assimilino?Floppy Disk ha scritto: ↑03/09/2023, 11:20[Scopri]SpoilerAlcuni teologi affermano che il tempo è come una retta senza inizio né fine. Forse vale lo stesso anche per il porno e non lo sappiamohermafroditos ha scritto: ↑02/09/2023, 23:57Ho l'impressione che chi dice queste cose abbia un'idea relativa di come si cresce in quei contesti e di cosa si inculca a quei ragazzini, al netto dell'impegno etico. A questi 'ste cose le inculcano direttamente i padri e le madri, altro che Legalporno.![]()
Credi davvero che i media mainstream (termine abusatissimo, ma devo usarlo) abbiano tempo, competenza e volontà di trattare problemi del genere in maniera approfondita o almeno decente? Il porno è sempre stato e sempre sarà un utile scaricabarile per non vedere in faccia determinati pezzi di realtà. Detto questo, neanche io faccio salti di gioia nel sapere che già a 10 o 11 anni un ragazzino dotato di smartphone possa diventare in poco tempo più esperto di me sulla produzione Brazzers, ma non esistono metodi legislativi per frenare questo stato di cose. Davvero il Garante della Privacy acconsentirebbe ad un metodo di verifica dell'età che preveda il caricamento su questi siti di un documento di identità? Fa ridere solo pensarlo.hermafroditos ha scritto: ↑02/09/2023, 23:57Peraltro mi pare strano che nessuno abbia messo in correlazione almeno il caso di Palermo con quello del Mostro del Circeo. In entrambi i casi entravano in gioco fattori di classe o sociali che hanno avuto in maniera acclarata un ruolo decisivo nell'attuazione del sopruso sulle vittime. Insomma, mi pare che anche in questo caso i media giochino allo scaricabarile invece di andare diritti al nocciolo della questione.
Come ci ricorda GG, esistono strumenti tecnologici come il parental control, ma sono soluzioni che deve tirare appunto fuori la famiglia e non lo Stato anche perché gli oscuramenti di cui si parla nell'articolo sono facilmente bypassabili anche con la peggiore delle VPN.
Hai ragione sull'incompetenza dei giornalisti, pretendo troppo.