Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Contestato il bacio del principe azzurro a biancaneve perché non consensuale, sempre dall'America parte questa perla.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Non esistono “eccessi del politicamente corretto”, dirlo è un pleonasmo, una ripetizione, una ridondanza. L’espressione è nata per denigrare chi pratica una comunicazione rispettosa degli altri punti di vista.Floppy Disk ha scritto: ↑04/05/2021, 19:36Visto che in qualche modo se ne parlava anche nel topic sui Super Straight, ribadisco il mio pensiero anche qui. Gli eccessi di politicamente corretto sono sicuramente fastidiosi e in molti casi senza senso, ma la reazione che il più delle volte si ha di fronte a simili boutade è a sua volta eccessiva. Di base è sempre un problema di diritti sociali e civili, e a volte simili controversie (ma forse si dovrebbero definire "fintoversie") finiscono per far perdere di vista il vero obiettivo, che è appunto garantire pari diritti e dignità a tutti, come è giusto che sia in una società civile.
Sono pochi i casi in cui l'eccesso di politicamente corretto ha fatto davvero male in senso pratico. Un caso che ricordo è quello di August Ames (di cui immagino si sarà parlato sul forum), che avendo pure depressione e disturbi vari si è suicidata per gli innumerevoli insulti ricevuti via web da gente qualunque e colleghi per non aver recitato con un attore che recitava anche in ruoli gay. Solo in casi come questo si può essere davvero sdegnati (e sarebbe anche augurabile che lo Stato prendesse provvedimenti punitivi verso quelli che insultano), in tutti gli altri si può tranquillamente oscillare tra l'ignorare e farsi una risata.
Ovviamente non è mia intenzione sminuire i casi come quello di August Ames solo perché numericamente minoritari rispetto ai casi di violenza di segno opposto verso omosessuali e minoranze varie che sono ovviamente più numerosi. La violenza fisica e verbale, insulto compreso, va sempre condannata e stigmatizzata.
Quando qualcuno parla del PC sai già che dirà che è una pratica che domina la comunicazione e chi si esprime da buzzurro è in realtà un uomo libero, spontaneo, che parla come mangia senza ipocrisie.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
I quattro ragazzi compreso il figlio di Grillo ora sono accusati di violenza anche alla seconda ragazza perché hanno mostrato le foto con i loro piselli appoggiati sulla ragazza che dormiva. Pisellata non consensuale, per la procura merita una accusa di stupro
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
balkan wolf ha scritto: ↑04/05/2021, 21:43Il politicamente corretto nelle arti è una stupidaggine e manco perdo tempo a parlarne.
Il problema è che i reazionari, con la scusa della libertà di pensiero, attaccano le rivoluzioni sociali... il che è perfettamente logico e lecito ma profondamente disonesto intellettualmente.
Più terra terra se oggi essere politicamente scorretto significa pensarla come salvini, fusaro o belpietro meglio il politicamente corretto ragionato, non yankee e non estetico.
“E compito del rivoluzionario combattere tutto ciò che sostiene il reazionario e difendere tutto quello che combatte il reazionario.”
Mao il libretto rosso.
mi sembra l'opposto.
Fai il solito parallelismo destra populista-Salvini, o reazionari, cacca pupù
Il politicamente corretto è sostanzialmente inasprimento delle idee ideologiche che vogliono regolare la vita della società, intesa come dottrina, a denigrare l'avversario, che sia esso politico o meno, e radicalizzare gli individui, estremizzare i concetti, il dibattito, ed è proprio quello che vogliono i reazionari da tempo immemore, ristabilire un ordine, di imporre idee di indottrinamento antiche come il cucco, estremiste ed ideologiche, e farle rispettare come innata dottrina universale, come materia assolutistica che regola la vita degli individui.
Mi sembra proprio quello che vogliono i reazionari, di riportare il tutto al nazi-fascismo delle idee.
Caso mai ti svegli un giorno e ti ritrovi nel nazi-fascismo delle idee, che tanto non ti piaceva o criticavi. Attenzione.
Perché nell'america delle così dette libertà, già si perde il lavoro per una cazzatina sui social, anche in Italia con quel tizio che postò un post su facebook relativo al'Ilva. Scoppiò un putiferio..
l’uomo è sempre uguale a sé stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti storici. Ciò che si presenta di nuovo nella storia è solo paragonabile per analogia a ciò che si è già manifestato
Corsi e ricorsi storici di Giambattista Vico.
L'inciviltà che c'è stata nel nazi fascismo è destinata a ripetersi, ed è oggettivo con l'estremizzazione che ha portato il politicamente corretto, tutti gli indizi sono apparecchiati dinnanzi a noi, e ciò che Giamabattista Vico ci diceva, è il semplice futuro, che abbiamo davanti
E fattuale.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
GeishaBalls ha scritto: ↑04/05/2021, 21:59
Non esistono “eccessi del politicamente corretto”, dirlo è un pleonasmo, una ripetizione, una ridondanza. L’espressione è nata per denigrare chi pratica una comunicazione rispettosa degli altri punti di vista.
Quando qualcuno parla del PC sai già che dirà che è una pratica che domina la comunicazione e chi si esprime da buzzurro è in realtà un uomo libero, spontaneo, che parla come mangia senza ipocrisie.
Ma io non vedo l'ora che si arrivi all' auto-inculata di chi protegge certe dinamiche.
Magari un licenziamento per una frivola cazzatina, o peggio messi alla gogna e arrivare a casi estremi di masochismo come l'auto flagellazione.
Come quello che ci deve passare in certe situazioni per capirne in effetti la follia umana.
Ultima modifica di GiarneseUmnberto il 04/05/2021, 22:23, modificato 1 volta in totale.
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Sostanzialmente, è la storia dell'uovo e della gallina.GeishaBalls ha scritto: ↑04/05/2021, 21:50Le decisioni motivate dal Politically Correct tanto contestate dai politici italiani, e dalla migliore intellighenzia di superzeta, non erano decisioni motivate dal Politically Correct.Billy Drago ha scritto: ↑26/04/2021, 20:35Howard University, l’ateneo simbolo degli afroamericani cancella gli studi classici.
- Nei giorni scorsi la lunga marcia verso un futuro liberato dalle opere di Omero e Cicerone, classificati come pericolosi «dead white males» («uomini bianchi morti») teorici della «supremazia bianca» sulle altre razze, ha subito una improvvisa accelerazione.
È una di quelle decisioni che in Europa vengono guardate con scoramento e che gli accademici americani tendono però a commentare con prudenza per non essere accusati di collaborazionismo con quelli che vengono visti come antichi suprematisti bianchi, fautori di schiavitù e patriarcato, e per questo da cancellare al più presto dai vari curricula accademici, rimpiazzati da autori esplicitamente antirazzisti, femministi, intersezionali.
Ennesimo caso creato ad arte per generare reazioni di indignazione / fate girare / dove andremo a finire signora mia
https://www.pagellapolitica.it/blog/sho ... TCNMYtnX88
La versione ufficiale dei dirigenti dell'università è che hanno chiuso le lauree umanistiche
perché ai loro studenti (tradizionalmente, negri) basta un'infarinatura di cultura classica,
dato che devono concentrarsi sulle applicazioni pratiche.
A voler fare i dietrologi, le hanno chiuse perché stavano fallendo, dato che in America
a quel genere di studenti non serve la cultura classica, ma solo le applicazioni pratiche.
Ultima modifica di Blif il 04/05/2021, 22:21, modificato 1 volta in totale.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Il “politicamente corretto” è già estremizzazione.
Io riscontro che non si riesce a licenziare una persona che prende la 104 per andare in palestra (caso visto direttamente, con foto a prova) che utilizzava la scusa di assistere la nonna peraltro mentre questa era al day hospital. Ma sicuro ci sono centinaia di persone licenziate per frivole cazzatine
Se si usa il termine PC è per dire “signora mia, dove andremo a finire, licenzieranno chi farà una battuta simpatica ...”
Io riscontro che non si riesce a licenziare una persona che prende la 104 per andare in palestra (caso visto direttamente, con foto a prova) che utilizzava la scusa di assistere la nonna peraltro mentre questa era al day hospital. Ma sicuro ci sono centinaia di persone licenziate per frivole cazzatine
Se si usa il termine PC è per dire “signora mia, dove andremo a finire, licenzieranno chi farà una battuta simpatica ...”
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Giarny guarda che essere reazionari non è grave.GiarneseUmnberto ha scritto: ↑04/05/2021, 22:02balkan wolf ha scritto: ↑04/05/2021, 21:43Il politicamente corretto nelle arti è una stupidaggine e manco perdo tempo a parlarne.
Il problema è che i reazionari, con la scusa della libertà di pensiero, attaccano le rivoluzioni sociali... il che è perfettamente logico e lecito ma profondamente disonesto intellettualmente.
Più terra terra se oggi essere politicamente scorretto significa pensarla come salvini, fusaro o belpietro meglio il politicamente corretto ragionato, non yankee e non estetico.
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Il politicamente corretto è sostanzialmente inasprimento delle idee ideologiche che vogliono regolare la vita della società, intesa come dottrina, a denigrare l'avversario, che sia esso politico o meno, e radicalizzare gli individui, estremizzare i concetti, il dibattito, ed è proprio quello che vogliono i reazionari da tempo immemore, ristabilire un ordine, di imporre idee di indottrinamento antiche come il cucco, estremiste ed ideologiche, e farle rispettare come innata dottrina universale, come materia assolutistica che regola la vita degli individui.
Mi sembra proprio quello che vogliono i reazionari, di riportare il tutto al nazi-fascismo delle idee.
Caso mai ti svegli un giorno e ti ritrovi nel nazi-fascismo delle idee, che tanto non ti piaceva o criticavi. Attenzione.
Perché nell'america delle così dette libertà, già si perde il lavoro per una cazzatina sui social, anche in Italia con quel tizio che postò un post su facebook relativo al'Ilva. Scoppiò un putiferio..
l’uomo è sempre uguale a sé stesso, pur nel cambiamento delle situazioni e dei comportamenti storici. Ciò che si presenta di nuovo nella storia è solo paragonabile per analogia a ciò che si è già manifestato
Corsi e ricorsi storici di Giambattista Vico.
L'inciviltà che c'è stata nel nazi fascismo è destinata a ripetersi, ed è oggettivo con l'estremizzazione che ha portato il politicamente corretto, tutti gli indizi sono apparecchiati dinnanzi a noi, e ciò che Giamabattista Vico ci diceva, è il semplice futuro, che abbiamo davanti
E fattuale.
Sul discorso generico è evidente che cambiare verso a condizioni attuali ( convinzioni sessuali, economiche, sociali ) è rivoluzionario. Mentre chi reagisce al cambiamento è reazionario.
Sono i due versi più forti con cui ci si direziona agli eventi.
Una nuova forma di dittatura, nazismo delle idee come dici tu, sarebbe rivoluzionaria nella misura delle idee stesse.
In generale anche le suggestioni orwelliane, di cui è pregno il tuo pezzo, sono parte dello sgangherato armamentario di questa piccola borghesia reazionaria e vota a destra ( ma di destra ha solo la mano con cui si fa le seghe sul porno lesbo o trans
Vittimismo della maggioranza appunto. Tranquilli che lo psico reato non è fattibile... per ora!
Ps
Lo stile è sempre buono ma sei prolisso... e in letteratura 100 pagine per dirti che tizio incula caio son troppe! ( cit. celine ).
Sta pappardella per fare una reductio ad hitlerorum?
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
La battuta simpatica sarebbe stata invitare uno come fedez affiliato ad Amazon, (che tratta i lavoratori come schiavi) al concertone dei lavoratori del primo Maggio, e sul palco parlare del DLL ZAN... al concertone per i lavoratori

Ma non è una battuta, è la realtà in Italia.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Cosa vorresti dire? Che la polemica sul bacio di Biancaneve ha una base logica perchè nel mondo reale si punisce chi mette in giro foto come quelle fatte dal figlio di Grillo?GeishaBalls ha scritto: ↑04/05/2021, 22:02I quattro ragazzi compreso il figlio di Grillo ora sono accusati di violenza anche alla seconda ragazza perché hanno mostrato le foto con i loro piselli appoggiati sulla ragazza che dormiva. Pisellata non consensuale, per la procura merita una accusa di stupro
Ma hai capito che Biancaneve non esiste?
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Un po' come Fedez che ora si deve difendere dal suo passato di omofobo.GiarneseUmnberto ha scritto: ↑04/05/2021, 22:11GeishaBalls ha scritto: ↑04/05/2021, 21:59
Non esistono “eccessi del politicamente corretto”, dirlo è un pleonasmo, una ripetizione, una ridondanza. L’espressione è nata per denigrare chi pratica una comunicazione rispettosa degli altri punti di vista.
Quando qualcuno parla del PC sai già che dirà che è una pratica che domina la comunicazione e chi si esprime da buzzurro è in realtà un uomo libero, spontaneo, che parla come mangia senza ipocrisie.
Ma io non vedo l'ora che si arrivi all' auto-inculata di chi protegge certe dinamiche.
Magari un licenziamento per una frivola cazzatina, o peggio messi alla gogna e arrivare a casi estremi di masochismo come l'auto flagellazione.
Come quello che ci deve passare in certe situazioni per capirne in effetti la follia umana.
In America storie vecchie di anni non vengono perdonate. Non basta scusarsi o dire che si era ignoranti.
Qua invece ancora è sufficiente. Fortuna per Fedez che siamo qualche anno in ritardo.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
ma la cancel culture cosa ne pensa di zio plato? È oggettivamente il nemico culturale numero uno. Già indicato dal solito popper come nemico della società aperta.
È un mio punto fisso politico utopico: antidemocratico e antiegalitarista. Secondo certi, non totalmente a torto, il nonno del nazismo e, sicuramente di ogni aristocraticismo autoritario.
E poi scrive fottutamente bene... e se scrivi bene hai più ragione.
Camerata platone... Presente!
È un mio punto fisso politico utopico: antidemocratico e antiegalitarista. Secondo certi, non totalmente a torto, il nonno del nazismo e, sicuramente di ogni aristocraticismo autoritario.
E poi scrive fottutamente bene... e se scrivi bene hai più ragione.
Camerata platone... Presente!
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
L'omofobia passata di Fedez è comunque acqua fresca rispetto alle pesantissime dichiarazioni quasi quotidiane della monnezza politica che lo contesta. Magari chiedessero scusa quelli che dovrebbero realmente farlo, altro che Fedez. Comunque prendere come esempio l' America per porre sul tavolo questioni pratiche di civiltà non è che sia proprio un bell'esempio, essere indietro rispetto agli yankees spesso vuol dire avere una marcia in più. Se è per questo rispetto a loro siamo indietro anche sulla detenzione delle armi, per dire, ma non è che sia proprio una gran conquista arrivare dove arrivano loro. Uno dei nostri problemi è da sempre l'imitazione delle cagate americane rifatte all' italiana, un malcostume che va avanti dal dopoguerra. Per fortuna abbiamo sempre avuto una specie di filtro che ha sempre impedito, nonostante tutto, di oltrepassare certi limiti.SoTTO di nove ha scritto: ↑04/05/2021, 22:38
Un po' come Fedez che ora si deve difendere dal suo passato di omofobo.
In America storie vecchie di anni non vengono perdonate. Non basta scusarsi o dire che si era ignoranti.
Qua invece ancora è sufficiente. Fortuna per Fedez che siamo qualche anno in ritardo.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
La tua semplificazione che ho evidenziato in grassetto mi sembra grossolana perché sono convinto che gli eccessi esistono in ogni campo, non a caso ho fatto l'esempio di August Ames. Il politicamente corretto è nato negli USA sull'onda delle rivoluzioni civili degli anni Sessanta per garantire un linguaggio più pulito, secondo l'idea che il linguaggio determina e condiziona la società e viceversa. Il che ovviamente è cosa buona, ma secondo me al giorno d'oggi assistiamo a delle derive alle volte imbarazzanti. Ma nel mio post facevo comunque capire che è meglio questo che eccessi dell'altro estremo. La cosa ideale sarebbe avere più buon senso in generale dentro la società, e magari evitare che i giornali diano risalto ad ogni minima inezia come appunto questo caso del bacio di Biancaneve.GeishaBalls ha scritto: ↑04/05/2021, 21:59Non esistono “eccessi del politicamente corretto”, dirlo è un pleonasmo, una ripetizione, una ridondanza. L’espressione è nata per denigrare chi pratica una comunicazione rispettosa degli altri punti di vista.
Quando qualcuno parla del PC sai già che dirà che è una pratica che domina la comunicazione e chi si esprime da buzzurro è in realtà un uomo libero, spontaneo, che parla come mangia senza ipocrisie.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Aggiungo, giusto per sottolineare che delle criticità nel PC potenzialmente esistono, quanto riportato dalla pagina Wikipedia italiana sull'argomento:
Il politicamente corretto è una forma di conformismo linguistico, con i limiti tipici di qualsiasi forma di pensiero unico, nel quale sono state individuate tracce di neopuritanesimo. Viene inoltre molto criticato il bizantinismo di certe definizioni che sfumano negli anni: quelli un tempo chiamati brutalmente minorati sono divenuti prima invalidi, successivamente handicappati, poi portatori di handicap, quindi disabili ed infine diversamente abili. Classico è pure il ricorso alla definizione negativa: non vedenti per ciechi, non udenti per sordi, non deambulanti per para o tetraplegici; definizioni, oltre che inesistenti nel lessico medico, quasi sempre sdegnosamente rifiutate, quale segno d'ipocrisia in assenza di concreti vantaggi, dagli enti di tutela delle categorie interessate.
Una critica è sostenuta dagli organizzatori della Campagna contro la correttezza politica, secondo i quali l'adozione di termini non offensivi nei riguardi di determinate categorie viene sancita senza interpellare le categorie stesse, il che costituisce già un fattore di discriminazione.
Una disamina ideologica è svolta da Raffaele Alberto Ventura nel suo libro La guerra di tutti. Populismo, terrore e crisi della società liberale, alle pp. 263-270. Dopo averne proposto una genealogia che mostra i suoi lati positivi, l'autore ne solleva alcune criticità: «Non soltanto delimita degli spazi in cui sembra ormai impossibile dire alcunché (ad esempio i cosiddetti safe spaces delle università americane), ma per giunta fallisce nella sua funzione primaria: invece di pacificare, fornisce nuovi e infiniti pretesti di conflitto. Individuando aggressioni e microaggressioni dietro ogni scambio comunicativo, il Politicamente Corretto ha finito per diventare una teoria della “guerra giusta” alla portata di chiunque». Costanzo Preve lo definisce invece come una nuova forma di totalitarismo ideologico flessibile.
A seguito delle mobilitazioni di piazza legate al movimento Black lives matter il 7 luglio 2020, circa 150 intellettuali (tra i quali Noam Chomsky, J.K. Rowling e Margaret Atwood) hanno pubblicato una lettera aperta (A Letter On Justice And Open Debate) per lanciare un avvertimento sui pericoli di "una nuova serie di standard morali e schieramenti politici che tendono a indebolire il dibattito aperto in favore del conformismo ideologico".
Il pensiero politically correct viene anche spesso accusato di non impegnarsi davvero nel risolvere le tematiche in cui si inserisce (es. razzismo o sessismo), bensì di limitarsi ad un comodo e veloce "aggiramento" del problema con l'adozione di atteggiamenti ed espressioni che appaiono solo superficialmente più rispettosi ma dalla scarsa efficacia.
Una forma di politically correct riguardante la cultura in generale è la cultura dell'annullamento.
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