Non ne faccio una questione filosofica, anche perche' non ne ho le competenze.zio ha scritto: il problema è di professionalità e se permetti la giustizia è un argomento molto delicato.
tu ne fai una questione filosofica e non capisco perchè metti in gioco le categorie kantiane, quando perfino un bambino saprebbe distinguere fra ruolo pubblico di indagine e perseguimento dei reati al fine di ripristinare la verità e giustizia e l'assumere invece un ruolo politico senza esserlo. è talmente palese la poca professionalità che si dimostra in questi casi da rendere appunto molto criticabile l'azione professionale da magistrato, dando adito a dubbi se i reati esistano, se invece non siano teorie, se queste teorie non siano costruite al fine di perseguire un altro scopo diverso dalla verità e giustizia. tutto qua. il ruolo è di garanzia per tutti. viceversa diventa profondamente criticabile.
la cosa che mi sorprende è che non ci sia, difronte alla delicatezza dell'argomento (infatti dichiarazioni fuoriforo, comunicazione, processi sui giornali, populismo, ingiustizia) non ci sia una consapevolezza unanime.
si io credo, come ho scritto molte volte ormai, che i poteri (cosidetti forti) rendano irriformabile l'italia. siamo destinati al declino irrimediabilmente a causa della classe dirigente piena di privilegi e dall'aver costruito uno stato quasi socialista (quando si parla di sinergia pubblico privato son cose da ridere) con un desiderio di libertà mai concretamente realizzato. confondiamo spesso privilegi con diritti dei lavoratori e soprattutto siamo ancora fermi a concetti che andavano bene negli anni 70 visto che nella dialettica entrano ancora categorie come Padrone, classe, etc.
Ho citato Kant solo perche' il discorso si confa' pareticolarment alla sua filosofia della conoscienza:
Abbiamo delle cose (noumena): Ingroia va a bologna e lui e' un pubblico ministero.
Abbiamo anche delle impressioni (phenomena) da parte tua: Ingroia andando Bologna dimostra di essere di parte e quindi non puo' realizzare il suo lavoro in maniera obiettiva.
Ora la tua impressione non e' detto sia quella corretta, infatti io posso avere un'impressione diversa dalla tua.
Tu affermi che anche un bambino si accorgerebbe che la tua impressione e' quella corretta. Io affermo che tu non puoi dire cio'. Puoi avere la tua impressione ovviamente, ma non puoi renderla generale a priori, in quanto la tua impressione e' sintetica a posteriori secondo il linguaggio di Kant.
Ora lasciando perdere Kant che francamente mi interessa poco, io condivido il fatto che la magistratura sia un problema e che sarebbe buona cosa se si risolvesse. Non condivido che sia il probelam che rende irriformabile l'italia.
Se vuoi riformare l'italia, dal mio punto di vista, devi partire dalle corporazioni economiche, dalla scarsa liberalizzazione dei mercati che porta a bassa produttivita' e quindi bassa crescita, etc. etc.
Non vedo come la non riforma della giustizia possa inficiare tali liberalizzazioni (che by the way nessuno vuole fare perche' se togli rendite e privilegi perdi voti) che sono fondamentali per creare una cosa semplice che l'italia non ha da almeno 15 anni: creare i presupposti per la crescita economica.
Questo potrebbe spiegare il perche' tu non vedi una consapevolezza unanime. Tutti possono credere (in gradi diversi diciamo) che la magistratura che va in piazza e' un problema, ma non e' una priorita' rispetto da altre issues (io cito l'economia come quella principale, ma possono essere altre). Quindi la consapevolezza c'e', ma non viene espressa come tu vorresti.