[O.T.] Devo entrare in analisi?

Scatta il fluido erotico...

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Silente
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#631 Messaggio da Silente »

Con me non ha funzionato.
E ho fatto collezione, nel tempo, di terapie.
Ho avuto una psicologa, uno psicologo, una psichiatra. Non tutti insieme, eh.
Ho fatto danza terapia e musico terapia.
Ipnosi e poi autoipnosi.
Ricoveri, in ospedale, nel reparto psichiatria.
Ho fatto uso di psicofarmaci, di più blandi tranquillanti e ora di acqua fresca, e niente mi ha recato sollievo, se non temporaneo.
Sono passata attraverso più diagnosi,vi risparmio l'originalità delle stesse ma una la vorrei condividere: una mia amica, per non pronunciarla, la chiama "La sindrome dell'asparago", e sarebbe la sindrome di Asperger (scusate ma non ho voglia di andare a vedere come si scrive). E' una figata, ce l'ha anche Bill Gates :-)
C'é stato un tempo della mia vita in cui mi svegliavo con un'idea fissa di estrema violenza.
Verso me stessa, precisiamolo.
E lì non ci fu nessuna terapia a distogliermene, e laddove tutto fallì riuscì invece l'amore di un'Amica. Grazie a lei, smisi di avere quel desiderio specifico.

Adesso, la mia ultima psichiatra, con la quale mantengo rapporti cordiali, la vado solo a trovare. Nel senso che, quando vado da lei, non facciamo nemmeno finta di instaurare un dialogo terapeutico, parliamo e basta.
E' una donna molto buona e sveglia, e non mi forza. Ha capito la mia estrema disillusione.
Scrivo per vivere,
scrivo per sognare,
scrivo per vivere quello che ora posso solo sognare,
ed anche ciò che un giorno tornerò a vivere.

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#632 Messaggio da Tigerman »

Comunque, per certi versi, ora ho fede. Nel senso che mi ripeto sempre le parole di Coehlo: un guerriero della luce crede, e poiché crede, i miracoli accadono.

Mi aiuta molto. Ma non c'entra con la religione: è soltanto un modo differente di vedere le cose. Prima pessimistico, ora più aperto anche alla positività.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#633 Messaggio da Paperinik »

Dài, tutti insieme:
Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo Nam myoho renge kyo
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#634 Messaggio da Malmsteen »

che canzone è?

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#635 Messaggio da pan »

Silente ha scritto:una la vorrei condividere: una mia amica, per non pronunciarla, la chiama "La sindrome dell'asparago", e sarebbe la sindrome di Asperger
Tu l'Asperger ??? :o :o :o

IMPOSSIBILE !!!
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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nik978
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#636 Messaggio da nik978 »

in effetti..

se lo sei tu, il papero che ha allora????
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#637 Messaggio da Rodomonte »

Silente ha scritto:
Rodomonte ha scritto:Stasera sono andato a teatro a vedere uno spettacolo "Napoletango".
C'earano 9 donne e 10 maschi.........
Donne comuni non particolari; ebbene io a parte la più vecchia (abbastanza grande) me le sarei scopate tutte!
Più avanzo nelle'età e meno "scarti" farei rispetto alle donne!!!!!!!!
Sono malato????????????????????????????'
Certo che sì.
E devi "entrare" in analisi, e di corsa!
Ma Rodomonte, santo cielo, questo forum non ti ha insegnato niente?
Ma non le hai mai lette le scrittine simpatichine sotto ragazze che son sogni viventi, che farebbero sbavare qualsiasi uomo peggio di un carlino in una giornata assolata?
Ma loro no! Drizzano il naso, drizzano, i superzetiani.
Armati di lente, son capaci di discettare sul fatto che una supersexy abbia un pelo sulla caviglia, e reagiscono pieni di sdegno: scoparsi quella lì? Loro?
Ma che non sia mai!
Devi imparare da loro, Rodomonte.
Oppure andare in analisi, ovviamente.

Sarà....! :)
Ma credo che mi terrò la mia testa così com'è, e credo che la cura migliore sarebbe stata veramente quella di potermele scopare tutte (che fantasia originale) :DDD
Detto poi con franchezza cara Sil... A me ste ragazze/donne patinate non mi attizzano per niente (con questo non voglio dire che non ci andrei a letto per carità, ma l'"attizzamento" è un'altra cosa, è più "completo").
Forse tutto dipende dalle epoche vissute, non so.
Quando ero giovane la maggior parte delle donne era fatto di "Carmeline" e le veline erano rare o non esistevano affattto!
Le donne per me erano/sono persone da conquistare anche nella testa. Devo sapere che io le piaccio e che anche loro godano con me e di me, altrimentii meglio una sega. Naturalmente in tutto questo l'aspetto fisico conta ma non basta.
E poi soprattutto ci devo parlare!
Comunque troppo lungo da spiegare..... stringendo il tutto posso dire che preferisco il pelo (curato) al liscio patinato!
Tradotto....... Calda passione vs fredda tecnica. tu cosa sceglieresti?
Io ho già fatto la mia scelta... e non mi curo!!!!! :096
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Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#638 Messaggio da Drogato_ di_porno »

non sei malato rodomonte, sei solo arrapato :)

quando giocavo a calcio eravamo andati in "ritiro" in montagna, in una casa di proprietà dell'Oratorio, usata appunto per le vacanze estive. era un ritiro-vacanza, al mattino ci allenavamo, il pomeriggio era libero. alloggiavamo in camere da 4 con i letti a castello, e dopo 5 gg senza figa e senza seghe uno di noi sbottò "cristo sono già 5gg che non mi masturbo!". insomma, eravamo tutti con la bava alla bocca (tipo al militare). con noi era venuta ad aiutare in cucina e nella gestione dello stabile una ragazza cicciona (non passava dalle porte) ma anche tettona e con un bel viso, cmq una che prendevamo sempre in giro per la sua lardosaggine. ebbene, dopo quel periodo di astinenza gli stessi che qualche giorno prima la disprezzavano le sbavavano dietro come cani rabbiosi. una sera ricordo la scena: lei che cammina e tutti dietro come una muta di cani da slitta. insomma, se la sarebbero ingroppata tutti insieme. dopo la seconda settimana in cui molti si masturbavano la notte arrivò un altro gruppo di ragazzi ad occupare la casa di fianco, fra cui alcune ragazze cessette o insignificanti. ebbene, diffusasi la notizia del loro arrivo, ho visto uno spettacolo indecoroso: gente che gridava, che si vestiva elegante, che si metteva il gel, che diceva "meglio un giorno da pecorina che cento da leoni" ecc; si erano infighettati tutti e si erano buttati sulle nuove arrivate senza neanche lasciarle scendere dal pullman. io mi aggiravo per le stanze predicando il dominio sugli istinti ma un mio amico mi disse "scoperei perfino quelle mucche là", indicando le vacche sull'alpeggio che vedevamo in lontananza. quando gli feci notare che le ragazze erano bruttine, lui mi disse testualmente "quando il livello è basso o scarseggia ci si accontenta di tutto".

e questi prima di partire facevano i profumatoni. chi disprezza compra. insomma, è sempre un problema di circostanze ambientali :DDD
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Tigerman
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#639 Messaggio da Tigerman »

Relazioni sociali
L’arte della felicità
8 incontri / 16 ore


Tutti cerchiamo di alleviare i disagi di una vita frenetica. L’attenzione al benessere si è quindi indirizzata ai modi e alle “strategie” che consentono di vivere con maggiore serenità e di star meglio anche con gli altri. Il corso offre un possibile strumento per migliorare la qualità della vita con un uso più consapevole delle proprie risorse.

1 Considerazioni sulla felicità. Disagio e malessere: cause e soluzioni.
2 Consapevolezza e autocontrollo: diventare padroni di sé e della propria vita. Cambiare prospettiva: i problemi diventano opportunità.
3 Il pensiero positivo: pensare meno e meglio. La comunicazione positiva: uno strumento per migliorare le relazioni interpersonali e il rapporto con se stessi. Volersi bene: imparare ad accettarsi.
4 Le gabbie: quando il senso del dovere (o di colpa) impedisce di vivere bene. Tecniche per la gestione degli stati negativi.

Unico Turno:
Inizio: giovedì 17 febbraio
Frequenza: il giovedì, ore 20.00-22.30, una volta alla settimana

Costo: 85 euro comprensivo di tessera Arci 2010 (ridotto 80 euro)
A me la pnl sembra una mezza cazzata... però sono incuriosito da questo corso.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#640 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Ma funziona la psicoanalisi ? Qualcuno ne ha mai tratto benefici ?

Mi sembra qualcosa di completamente avulso dai reali processi mentali e ho visto che non sono solo io a sospettarlo per molti non è nemmeno una scienza.

I pscicologi classici poi, per anni hanno detenuto un potere che andava molto al di la delle loro reali competenze

Questo studio statunitense conferma la mia teoria, la depressione ed altre alterazioni del comportamento hanno una base genetica, l'ambiente conta molto meno di quanto crediamo e soprattutto con le "parole" di psicologi e psicnalisti è difficile modificare un dato genetico.

La depressione è "scritta" nei geni
Uno studio spazza via ogni dubbioUn team di ricercatori Usa ha preso in esame 54 studi e ha confermato il legame tra Dna e male di vivere. Contraddetto così un precedente lavoro, pubblicato su Jama nel 2009, che aveva messo in dubbio le basi genetiche della malattiadi ADELE SARNO

ROMA - Vincent van Gogh e Richard Nixon, Alain Delon e Nicole Kidman, dalla pittura alla politica passando per lo spettacolo, la depressione è come un filo rosso che lega milioni di persone. Una nuova ricerca rivela ora che in realtà la causa del male di vivere può essere nascosta tra le "pieghe" del Dna e che nell'insorgere della malattia, accanto agli eventi traumatici "esterni", tutto dipende da un gene, chiamato 5-HTT. Gli scienziati dell'University of Michigan (Usa) riaprono dunque una questione dibattuta da decenni, affermando, dopo aver comparato 54 studi sull'argomento, il collegamento tra Dna e depressione.

Lo studio appena pubblicato su Archives of General Psychiatry 1 contraddice un precedente lavoro del 2009 che aveva messo in dubbio le basi genetiche del male di vivere, riaprendo così il dibattito su una delle tematiche più importanti affrontate dalla medicina del ventunesimo secolo. Un team di esperti in genetica, statistica ed epidemiologia aveva pubblicato sul Journal of the american medical association 2 (Jama) i risultati di un'analisi di 14 rilevanti pubblicazioni che valutavano l'interazione tra Dna, eventi stressanti e sviluppo della depressione.

"Dalla nostra analisi - scrivevano i ricercatori nel 2009 - non emerge una correlazione significativa del genotipo del gene in questione con la depressione,
né con la suscettibilità agli eventi stressanti della vita".
A sua volta, la ricerca di Jama aveva contestato uno studio del 2003 che aveva preso in esame la storia clinica di 847 persone e la sequenza di un gene che controlla il trasporto del neurotrasmettitore serotonina, ovvero la "molecola del buonumore". Il risultato era stato che c'era un rischio maggiore di sviluppare uno stato depressivo tra chi aveva una versione più corta del gene. Questo rendeva più vulnerabili le persone agli eventi stressanti della vita, dal divorzio a un lutto, dalla menopausa a una malattia prolungata.

Oggi Today Srijan Sen e i suoi colleghi psichiatri della University of Michigan Medical School presentano una nuova e più estesa metanalisi. Lo studio infatti analizza 54 ricerche, tutte portate avanti fra il 2001 e il 2009, raccolte su PubMed, per un totale di circa 41mila pazienti presi in esame. Stando ai risultati, appare evidente il legame tra il gene 5-HTTLPR, lo stress e la depressione.

In altre parole, una particolare variante di un gene indebolisce i circuiti cerebrali che elaborano le emozioni negative, ne altera il funzionamento e scatena il rischio di sviluppare la depressione, soprattutto in presenza di eventi stressanti. Questa ricerca potrebbe portare alla ricostruzione della carta d'identità genetica della depressione, aprendo così la strada al controllo di questa malattia che, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2020 potrebbe essere la seconda patologia più diffusa nel mondo dopo i disturbi cardiovascolari.

Secondo Sen, non ci sono dubbi: "Avendo incluso tutti gli studi più pertinenti sull'argomento, possiamo confermare che il corredo genetico di un individuo fa la differenza nel modo in cui lui o lei risponde allo stress". Una notizia accolta con entusiasmo anche dagli autori della ricerca del 2003: "L'accurato e sistematico approccio utilizzato dai colleghi dell'ateneo del Michigan - ha commentato uno di loro, Terrie Moffitt della Duke University - dimostra perché, al contrario, l'indagine pubblicata su 'Jama' fosse limitata".

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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#641 Messaggio da pan »

nik978 ha scritto:in effetti..

se lo sei tu, il papero che ha allora????

:-D Mi fai ripensare a un mio collega che vedendo passare un noto primario di psichiatria rasente al muro, a testa bassa, sudaticcio e con dei tic alle mani esclamò: "Quello non è che c'ha l'Edipo, c'ha tutto Sofocle !"

Naturalmente neanche il supervolatile ha l'Asperger.
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#642 Messaggio da pan »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
OSCAR VENEZIA ha scritto:Ma funziona la psicoanalisi ? Qualcuno ne ha mai tratto benefici ?

Mi sembra qualcosa di completamente avulso dai reali processi mentali e ho visto che non sono solo io a sospettarlo per molti non è nemmeno una scienza.

I pscicologi classici poi, per anni hanno detenuto un potere che andava molto al di la delle loro reali competenze

Questo studio statunitense conferma la mia teoria, la depressione ed altre alterazioni del comportamento hanno una base genetica, l'ambiente conta molto meno di quanto crediamo e soprattutto con le "parole" di psicologi e psicnalisti è difficile modificare un dato genetico.

La depressione è "scritta" nei geni
Uno studio spazza via ogni dubbioUn team di ricercatori Usa ha preso in esame 54 studi e ha confermato il legame tra Dna e male di vivere. Contraddetto così un precedente lavoro, pubblicato su Jama nel 2009, che aveva messo in dubbio le basi genetiche della malattiadi ADELE SARNO

ROMA - Vincent van Gogh e Richard Nixon, Alain Delon e Nicole Kidman, dalla pittura alla politica passando per lo spettacolo, la depressione è come un filo rosso che lega milioni di persone. Una nuova ricerca rivela ora che in realtà la causa del male di vivere può essere nascosta tra le "pieghe" del Dna e che nell'insorgere della malattia, accanto agli eventi traumatici "esterni", tutto dipende da un gene, chiamato 5-HTT. Gli scienziati dell'University of Michigan (Usa) riaprono dunque una questione dibattuta da decenni, affermando, dopo aver comparato 54 studi sull'argomento, il collegamento tra Dna e depressione.

Lo studio appena pubblicato su Archives of General Psychiatry 1 contraddice un precedente lavoro del 2009 che aveva messo in dubbio le basi genetiche del male di vivere, riaprendo così il dibattito su una delle tematiche più importanti affrontate dalla medicina del ventunesimo secolo. Un team di esperti in genetica, statistica ed epidemiologia aveva pubblicato sul Journal of the american medical association 2 (Jama) i risultati di un'analisi di 14 rilevanti pubblicazioni che valutavano l'interazione tra Dna, eventi stressanti e sviluppo della depressione.

"Dalla nostra analisi - scrivevano i ricercatori nel 2009 - non emerge una correlazione significativa del genotipo del gene in questione con la depressione,
né con la suscettibilità agli eventi stressanti della vita".
A sua volta, la ricerca di Jama aveva contestato uno studio del 2003 che aveva preso in esame la storia clinica di 847 persone e la sequenza di un gene che controlla il trasporto del neurotrasmettitore serotonina, ovvero la "molecola del buonumore". Il risultato era stato che c'era un rischio maggiore di sviluppare uno stato depressivo tra chi aveva una versione più corta del gene. Questo rendeva più vulnerabili le persone agli eventi stressanti della vita, dal divorzio a un lutto, dalla menopausa a una malattia prolungata.

Oggi Today Srijan Sen e i suoi colleghi psichiatri della University of Michigan Medical School presentano una nuova e più estesa metanalisi. Lo studio infatti analizza 54 ricerche, tutte portate avanti fra il 2001 e il 2009, raccolte su PubMed, per un totale di circa 41mila pazienti presi in esame. Stando ai risultati, appare evidente il legame tra il gene 5-HTTLPR, lo stress e la depressione.

In altre parole, una particolare variante di un gene indebolisce i circuiti cerebrali che elaborano le emozioni negative, ne altera il funzionamento e scatena il rischio di sviluppare la depressione, soprattutto in presenza di eventi stressanti. Questa ricerca potrebbe portare alla ricostruzione della carta d'identità genetica della depressione, aprendo così la strada al controllo di questa malattia che, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2020 potrebbe essere la seconda patologia più diffusa nel mondo dopo i disturbi cardiovascolari.

Secondo Sen, non ci sono dubbi: "Avendo incluso tutti gli studi più pertinenti sull'argomento, possiamo confermare che il corredo genetico di un individuo fa la differenza nel modo in cui lui o lei risponde allo stress". Una notizia accolta con entusiasmo anche dagli autori della ricerca del 2003: "L'accurato e sistematico approccio utilizzato dai colleghi dell'ateneo del Michigan - ha commentato uno di loro, Terrie Moffitt della Duke University - dimostra perché, al contrario, l'indagine pubblicata su 'Jama' fosse limitata".
Vedi, Oscar, le basi molecolari (e quindi genetiche) di alcune forme depressive sono note da 40 anni e fin da allora si avvantaggiano in maniera evidentissima del trattamento farmacologico.
Ma il capitolo "Depressione" va visto come una galassia di entità nosologiche diverse tra loro a partire dalle cause e dai meccanismi patogenetici.
Le forme cosiddette "reattive", ad esempio, cioè quelle in cui vi è una reazione abnorme per intensità o durata a un evento di perdita, sono assai meno sensibili alla farmacoterapia e rispondono meglio alla psicoterapia.
In realtà ci sarebbe un lungo discorso da fare sul confine tra depressione e tristezza, perché nel tempo sempre più il dolore, che è alla base della nostra condizione esistenziale, è stato illusoriamente scacciato nel recinto della malattia, quasi avessimo voluto con questo esorcismo negare la verità del disagio di vivere.

Il senso tragico della vita che ha pervaso tutto il mondo precedente alla contemporaneità ne è la prova più evidente.

Per quanto riguarda le psicoterapie va messo ben in evidenza che quelle tecniche, che non sono esclusivamente verbali, determinano una modificazione molecolare e recettoriale cerebrale, similmente a quanto fanno i farmaci, quindi, posto che anche le risposte verbali e non verbali del paziente, analogamente a quelle del terapeuta, modificano di fatto eventi molecolari e bioelettrici all'interno della nostra psiche, si può vedere quanto sia corta la distanza intercorrente tra i due approcci.

Un esempio per tutti: se qualcuno ci dà una notizia terribile, è esperienza comune che ci salgono pressione e frequenza cardiaca e nel contempo ci investono l'ansia, la depressione o entrambe.

La prevalenza ora dell'uno ora dell'altro studio è da sempre in medicina inficiata da interessi economici. Se realizzo uno studio pro-genetica porterò acqua al mulino delle case farmaceutiche, se ne realizzo uno anti la dirigerò verso gli studi dei terapeuti.

Anche qui c'è un esempio clamoroso.
Negli anni 20 del 900 uno studioso di formazione francese, Felix D'Herelle scoprì che certi virus, i batteriofagi, potevano essere impiegati con successo e senza effetti collaterali contro le malattie infettive batteriche, ma nel 1928 Fleming scopre la penicillina e l'industria opta per investire tutto su questi farmaci perché economicamente più vantaggiosi per via del minor costo in ricerche e produzione.
D'Herelle si trasferì nella Georgia sovietica dove gli aprirono un istituto apposito, il cui direttore,Eliavna, fu però fatto assassinare da Berjia all'insaputa di Stalin per ragioni politiche e perché la moglie dello scienziato rifiutava di dargliela. D'Herelle tornò in occidente e lì comunque continuano ancora e i batteriofagi sono tornati di moda oggi che il problema dell'antibioticoresistenza sta diventando serissimo.
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#643 Messaggio da Silente »

Caro Pan, se, in base alla moltitudine di parole da me disseminata finoranel forum, e solo in base a questa, tu un giorno mi dicessi: "Cara Sil, ritengo tu abbia il male xyz" io la riterrei una mossa azzardata, quantomeno.
Nello stesso modo, che tu escluda per me e per un altro forumista, che si abbia il male tal dei tali, è azzardato pure...
Semplicemente perché non hai abbastanza elementi.
Cordialmente,
Sil.
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#644 Messaggio da pan »

Silente ha scritto:Caro Pan, se, in base alla moltitudine di parole da me disseminata finoranel forum, e solo in base a questa, tu un giorno mi dicessi: "Cara Sil, ritengo tu abbia il male xyz" io la riterrei una mossa azzardata, quantomeno.
Nello stesso modo, che tu escluda per me e per un altro forumista, che si abbia il male tal dei tali, è azzardato pure...
Semplicemente perché non hai abbastanza elementi.
Cordialmente,
Sil.

Certo, ma se anche non avessi alcun elemento, dicendo che uno ha una cosa avrei 1 probabilità su decine di migliaia di indovinare, mentre se dico che non ha una cosa (per giunta rara) ne ho centinaia di migliaia di fare centro.

Nei casi in questione mi basta aver notato che sapete leggere tra le righe per farmi escludere l'Asperger. Il vero Asperger non legge mai tra le righe, fidati.
Hai dimenticato, infine, che ho letto un tuo libro. :050
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Re: [O.T.] Devo entrare in analisi?

#645 Messaggio da nik978 »

chi ne sa di sindrome narcisistica?

mi sono sempre chiesot un cosa. un narcisista pienamente consciente di esserlo (al 100%) che ci convive e cerca di nutrirlo solo in campi definiti che gli garantisco successo e in altri tira a campare, che caspita di narcisisista e'???

sia chiaro che in quei campi la cosa e' quasi compulsiva e gli impedisce di provare affetti indirizzati su una sola persona...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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