intanto houellebecq sarebbe sul punto di vincere il goncourt...Berlino ha scritto:Ho finito di leggere tutto quello che è stato tradotto in italiano di Houellebecq questa estate. E devo dire una cosa. Come romanziere fa letteralmente cagare. Se non avesse quelle intuizioni e punti di arrivo che poi nel forum sono punti di partenza non lo avrei letto nemmeno sotto tortura. Il personaggio invece mi piace molto. Detto ciò... (certo che sentirsi superiori a H è proprio da stronzimisha71 ha scritto:sono alla metà di Piattaforma di Miche Houellebecq (è il suo terzo libro che leggo dopo "estensione del domnio della lotta" e "le particelle elementari").
Trovo che ci sia una struttura simile nella narrazione di tutti e tre ma Piattaforma è quello che finora mi piace di più: la trattazione del vuoto, della disillusione e della lucidità depressa sull'umana condizione è ricca e articolata, magari non sferzante e caustica come in "estensione" ma ricca, pastosa, con un bel po' di ciccia.
Ho quindi deciso che dovro' leggere anche tutti gli altri suoi libri usciti in italiano.
Avevo scoperto che era uscito in Francia un film tratto da Estensione...qualcuno sa se ce ne è una versione almeno sottotitolata (chesso' pure in inglese; io il francese non so manco ndo sta di casa))...
Detto ciò dicevo... sto leggendo tutto Pessoa. Molte sono riletture. Le poesie ad esempio. Ma le sue cose di Bernardo Soares sono stupende. Il libro dell'Inquietudine ad esempio è di una perfezione stilistica inarrivabile. E altro che le intuizioni di quel morto di figa di H. Ci sono perle su perle su perle. Quasi una dietro l'altra.
Vado a finire di rileggerlo. Se vi capita spendete quei sette euro che ne vale settecentomila.
Ps: scusa Misha.. ti ho preso il post solo a pretesto. Goditi H
io personalmente non l'ho mai letto, ricordo come una volta indotto dal clamore suscitato da uno dei suoi libri mi spinsi sino in libreria per acquistarlo....arivato nel negozio sfogliai le prime pagine e lessi una pedestre narrazione nella quale il protagonista assisteva al funerale del proprio padre...
affrontai un estratto nel quale veniva enunciato un rosario di banalità ovvie del tipo "sono nato da una sua scopata, ti sei divertito bastardo", al che rimisi il volume nello scafale e recedetti dal proposito di acquistare il romanzo...
ero indiscutibilmente un decisionista, un tipo piuttosto integralista fedele alle prime fugaci impressioni...
ora, nuovamente eccitato dal fragore della vox populi, m'è rivenuta voglia di leggerlo (anche se raramente prendo in mano romanzi di ultima uscita)....