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- lone wolf
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dalla repubblica online:
KABUL - Attentato kamikaze a Kabul, capitale dell'Afghanistan. Sulla strada per l'aeroporto, un'autobomba è esplosa contro due blindati italiani. Sei soldati italiani sono morti: un'auto carica di esplosivo è scoppiata al passaggio del primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al secondo Lince: uno dei militari a bordo è morto e altri tre sono rimasti feriti gravemente. Morti anche due civili. Decine di veicoli hanno preso fuoco.
Nelle immagini di una tv locale si vede un mezzo militare danneggiato, probabilmente un Lince, accanto al quale soldati italiani stendono un telo sul corpo di un collega morto. Uno dei sei militari italiani uccisi, sembra fosse appena arrivato a Kabul, probabilmente oggi stesso.
Un portavoce dei Taliban ha rivendicato l'attentato con un messaggio sms. L'esplosione è avvenuta nel centro della capitale, all'altezza della "rotonda di Massud", un incrocio stradale rallentato da check point che controllano il traffico verso l'aeroporto, verso il comando Nato Isaf e verso l'ambasciata americana.
L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti dopo che il presidente Karzai aveva concluso una conferenza stampa al palazzo presidenziale dedicata ai risultati delle elezioni annunciati ieri pomeriggio dalla Commissione elettorale afgana. karzai ha contestato le obiezioni fatte dagli osservatori dell'Unione europea secondo cui potrebbero esserci brogli su quasi 2 milioni di voti.
17 settembre 2009
KABUL - Attentato kamikaze a Kabul, capitale dell'Afghanistan. Sulla strada per l'aeroporto, un'autobomba è esplosa contro due blindati italiani. Sei soldati italiani sono morti: un'auto carica di esplosivo è scoppiata al passaggio del primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al secondo Lince: uno dei militari a bordo è morto e altri tre sono rimasti feriti gravemente. Morti anche due civili. Decine di veicoli hanno preso fuoco.
Nelle immagini di una tv locale si vede un mezzo militare danneggiato, probabilmente un Lince, accanto al quale soldati italiani stendono un telo sul corpo di un collega morto. Uno dei sei militari italiani uccisi, sembra fosse appena arrivato a Kabul, probabilmente oggi stesso.
Un portavoce dei Taliban ha rivendicato l'attentato con un messaggio sms. L'esplosione è avvenuta nel centro della capitale, all'altezza della "rotonda di Massud", un incrocio stradale rallentato da check point che controllano il traffico verso l'aeroporto, verso il comando Nato Isaf e verso l'ambasciata americana.
L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti dopo che il presidente Karzai aveva concluso una conferenza stampa al palazzo presidenziale dedicata ai risultati delle elezioni annunciati ieri pomeriggio dalla Commissione elettorale afgana. karzai ha contestato le obiezioni fatte dagli osservatori dell'Unione europea secondo cui potrebbero esserci brogli su quasi 2 milioni di voti.
17 settembre 2009
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
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L'articolo del corriere online:
MILANO - Appena giunta la notizia dell'attentato di Kabul in cui hanno perso la vita almeno 6 militari italiani, l'Aula della Camera ha sospeso i suoi lavori «in segno di lutto e solidarieta» con i soldati, «in attesa - ha spiegato la vicepresidente dell'Assemblea, Rosy Bindi - che il governo riferisca». «La Camera si stringe attorno alle famiglie - ha detto il presidente Gianfranco Fini, proponendo poi un minuto di silenzio prima di togliere definitivamente la seduta, riaggiornandola al tardo pomeriggio per le comunicazioni del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il quale, in Senato, ha confermato le sei vittime e i quattro feriti. «Non ci sono mai parole adeguate in questi momenti - ha detto La Russa - ma alle famiglie dei caduti esprimiamo il cordoglio di tutto il Paese. Agli infami, vigliacchi aggressori che hanno colpito ancora nella maniera più subdola diciamo con convinzione che non ci fermeremo».
Anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso il suo profondo cordoglio personale e quello dell'intero governo al Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Camporini e al generale Castellano che comanda il nostro contingente a Kabul. Il governo italiano - si legge in una nota- è vicino alle famiglie delle vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la sua solidarietà a tutti i componenti della missione italiana in Afghanistan impegnata a sostegno della democrazia e della libertà in questo sfortunato paese.
Con il passare dei minuti sono arrivate le prime reazioni dal mondo della politica. Per Fabrizio Cicchitto, presidente dei parlamentari del Pdl, la morte dei soldati è avvenuta «nell'adempimento del loro dovere» perchè i militari italiani sono «impegnati in Afghanistan per la difesa della democrazia in quel Paese e della libertà del popolo afghano e per la lotta al terrorismo islamico». Il portavoce del partito, Daniele Capezzone, ritiene invece che «in un momento così tragico, è auspicabile che la politica sia unita, e che i familiari delle vittime e tutti gli altri soldati in missione sentano che le istituzioni e le forze politiche sanno davvero essere vicine a tutti loro».
«In Afghanistan, lo diciamo da tempo - dice invece Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei valori - bisogna pensare ad un'exit strategy. Come Idv non abbiamo fatto mancare il nostro sì al rifinanziamento della missione, ma vogliamo che i nostri militari siano in piena sicurezza». Per Belisario, comunque, «la domanda è sempre la stessa: siamo lì per garantire la pace o per partecipare a una guerra? Dobbiamo discutere dello scopo della nostra missione».
Il senatore democratico Mauro Del Vecchio, già generale alla guida degli italiani in Kosovo, commenta invece come «l'opera di pace dei nostri soldati per garantire ed accompagnare il processo di stabilizzazione di un Paese, in bilico tra democrazia e caos, è ancora una volta tragicamente segnata dalla perdita di vite umane».
Duro il commento di Jacopo Venier, dei Comunisti italiani: «Prima che cominci il solito diluvio di lacrime di coccodrillo per i soldati italiani morti a Kabul, vogliamo ricordare a tutti che in guerra si muore. L'Italia in Afghanistan sta combattendo una guerra sporca. Speriamo che questa volta assieme alle bare ritornino anche i vivi. Lo ripetiamo ancora una volta: serve il ritiro immediato».
17 settembre 2009
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300
MILANO - Appena giunta la notizia dell'attentato di Kabul in cui hanno perso la vita almeno 6 militari italiani, l'Aula della Camera ha sospeso i suoi lavori «in segno di lutto e solidarieta» con i soldati, «in attesa - ha spiegato la vicepresidente dell'Assemblea, Rosy Bindi - che il governo riferisca». «La Camera si stringe attorno alle famiglie - ha detto il presidente Gianfranco Fini, proponendo poi un minuto di silenzio prima di togliere definitivamente la seduta, riaggiornandola al tardo pomeriggio per le comunicazioni del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il quale, in Senato, ha confermato le sei vittime e i quattro feriti. «Non ci sono mai parole adeguate in questi momenti - ha detto La Russa - ma alle famiglie dei caduti esprimiamo il cordoglio di tutto il Paese. Agli infami, vigliacchi aggressori che hanno colpito ancora nella maniera più subdola diciamo con convinzione che non ci fermeremo».
Anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso il suo profondo cordoglio personale e quello dell'intero governo al Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Camporini e al generale Castellano che comanda il nostro contingente a Kabul. Il governo italiano - si legge in una nota- è vicino alle famiglie delle vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la sua solidarietà a tutti i componenti della missione italiana in Afghanistan impegnata a sostegno della democrazia e della libertà in questo sfortunato paese.
Con il passare dei minuti sono arrivate le prime reazioni dal mondo della politica. Per Fabrizio Cicchitto, presidente dei parlamentari del Pdl, la morte dei soldati è avvenuta «nell'adempimento del loro dovere» perchè i militari italiani sono «impegnati in Afghanistan per la difesa della democrazia in quel Paese e della libertà del popolo afghano e per la lotta al terrorismo islamico». Il portavoce del partito, Daniele Capezzone, ritiene invece che «in un momento così tragico, è auspicabile che la politica sia unita, e che i familiari delle vittime e tutti gli altri soldati in missione sentano che le istituzioni e le forze politiche sanno davvero essere vicine a tutti loro».
«In Afghanistan, lo diciamo da tempo - dice invece Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei valori - bisogna pensare ad un'exit strategy. Come Idv non abbiamo fatto mancare il nostro sì al rifinanziamento della missione, ma vogliamo che i nostri militari siano in piena sicurezza». Per Belisario, comunque, «la domanda è sempre la stessa: siamo lì per garantire la pace o per partecipare a una guerra? Dobbiamo discutere dello scopo della nostra missione».
Il senatore democratico Mauro Del Vecchio, già generale alla guida degli italiani in Kosovo, commenta invece come «l'opera di pace dei nostri soldati per garantire ed accompagnare il processo di stabilizzazione di un Paese, in bilico tra democrazia e caos, è ancora una volta tragicamente segnata dalla perdita di vite umane».
Duro il commento di Jacopo Venier, dei Comunisti italiani: «Prima che cominci il solito diluvio di lacrime di coccodrillo per i soldati italiani morti a Kabul, vogliamo ricordare a tutti che in guerra si muore. L'Italia in Afghanistan sta combattendo una guerra sporca. Speriamo che questa volta assieme alle bare ritornino anche i vivi. Lo ripetiamo ancora una volta: serve il ritiro immediato».
17 settembre 2009
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300
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- Lonewolf
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Un disastro...le vittime sono almeno 6 al momento,ma alcuni feriti sono molto gravi. Tutti i parà coinvolti erano di stanza a Siena e appartenevono al V° El Alamein. Uno di loro era appena arrivato oggi stesso in Afghanistan...bel battesimo disgraziato. Due di loro tornavano oggi da una licenza. Onore ai caduti.
Beduini di merda...
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- balkan wolf
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bisogerebbe accertare le eventuali colpe degli ufficiali ma non succederà
a nassyria ad esempio era platealmente sbagliato l'acquartieramento ( tipo la mensa con un muro che dava sull'esterno o roba del genere ) e ovv. i nostri bei media itaGlioti ne hanno parlato pochissimo
nell'esercito britannico minimo fucilavano l'ufficiale responsabile
anche qua inevitabile fatalità o ufficiale imbranato?
se ne parlerà pochissimo mentre si farà il solito campanilismo tra retorica nazionalista e retorica pacifista
a nassyria ad esempio era platealmente sbagliato l'acquartieramento ( tipo la mensa con un muro che dava sull'esterno o roba del genere ) e ovv. i nostri bei media itaGlioti ne hanno parlato pochissimo
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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Balkan, il problema è che lì c'è una guerra (giusta o sbagliata), altro che ''missione di pace''.balkan wolf ha scritto:bisogerebbe accertare le eventuali colpe degli ufficiali ma non succederà
a nassyria ad esempio era platealmente sbagliato l'acquartieramento ( tipo la mensa con un muro che dava sull'esterno o roba del genere ) e ovv. i nostri bei media itaGlioti ne hanno parlato pochissimo
nell'esercito britannico minimo fucilavano l'ufficiale responsabile
anche qua inevitabile fatalità o ufficiale imbranato?
se ne parlerà pochissimo mentre si farà il solito campanilismo tra retorica nazionalista e retorica pacifista
Se mandi dei soldati a combattere una guerra (peraltro, come in questo caso, una guerra non ''tradizionale'') devi assicurare loro mezzi adeguati, in barba a qualsiasi ipocrisia.
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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In Afghanistan la situazione sta diventando sempre piu' difficile per gli occidentali, peggio dell'Iraq. Quella parodia di democrazia che sono state le recenti elezioni confermano che la strategia di Bush di portare la libertà e la democrazia con la forza in paesi che hanno una cultura e una storia cosi diversa dall'occidente non funziona.
Rispetto per i poveri soldati morti oggi, purtroppo temo che la loro sarà una morte inutile. Tra qualche tempo si potrebbe tornare al punto di partenza, con i talebani al potere.
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- Lonewolf
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bisogerebbe accertare le eventuali colpe degli ufficiali ma non succederà
a nassyria ad esempio era platealmente sbagliato l'acquartieramento ( tipo la mensa con un muro che dava sull'esterno o roba del genere ) e ovv. i nostri bei media itaGlioti ne hanno parlato pochissimo
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anche qua inevitabile fatalità o ufficiale imbranato?
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è vero...non posso darti torto.
Per ora si sa poco,ma la dinamica sembra chiara : due blindati di scorta ad un convoglio e un'auto con a bordo un beduino imbottito di tritolo. Al passaggio del convoglio...buuuum...primo blindato,con 5 a bordo,disintegrato,secondo danneggiato,con un morto e 4 feriti gravi. Non so quanto si possano trovare responsabili...al massimo bisognerà accertare il comportamento dei militari in base alle regole d'ingaggio (sempre penalizzanti). Che poi davanti a uno pronto a morire pur di tirarti giù dalle spese non è che ci sia poi tanto da fare...
A Nassirya c'era un difetto logistico di base...qui sembra sfiga.
Ultima modifica di Lonewolf il 17/09/2009, 15:22, modificato 1 volta in totale.
- OSCAR VENEZIA
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Di questo caso non so nulla e non parlo.
In generale il nostro esercito (carabinieri compresi) ha problemi con le regole di ingaggio che non possono mai essere adattate ad una situazione di guerra (perchè noi la guerra la ripudiamo, ma ci andiamo lo stesso perchè conviene per mille motivi)
In genere andiamo in guerra chiamandole missioni di pace e i generali non sanno mai come comportarsi se sono troppo blandi rischiano di essere assaltati se reattivi il loro operato viene sconfessato dai politici.
Magari in questo caso non c'è nulla da rimproverarsi, ma di solito i problemi sono questi
In generale il nostro esercito (carabinieri compresi) ha problemi con le regole di ingaggio che non possono mai essere adattate ad una situazione di guerra (perchè noi la guerra la ripudiamo, ma ci andiamo lo stesso perchè conviene per mille motivi)
In genere andiamo in guerra chiamandole missioni di pace e i generali non sanno mai come comportarsi se sono troppo blandi rischiano di essere assaltati se reattivi il loro operato viene sconfessato dai politici.
Magari in questo caso non c'è nulla da rimproverarsi, ma di solito i problemi sono questi
- Lonewolf
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Non è una questione nè di mezzi nè di addestramento...ma solo di regole d'ingaggio inadatte al teatro in questione.Steiner74 ha scritto:Balkan, il problema è che lì c'è una guerra (giusta o sbagliata), altro che ''missione di pace''.balkan wolf ha scritto:bisogerebbe accertare le eventuali colpe degli ufficiali ma non succederà
a nassyria ad esempio era platealmente sbagliato l'acquartieramento ( tipo la mensa con un muro che dava sull'esterno o roba del genere ) e ovv. i nostri bei media itaGlioti ne hanno parlato pochissimo
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- balkan wolf
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giusto stain
mezzi e ufficiali adeguati ( ripeto nassyria era evitabile )
ma se ne parla poco perchè a noi itaGGGliani ce piace da fa er tifo
i temi saranno
DX
onore agli eroi della libertà
SX
se la sono cercata sti guerrafondai
parlare nel merito delle cose come dei mezzi o delle scelte tattiche è troppo serio e poco divertente ... si userà il fatto per sostenere le proprie posizioni ideologiche già fossilizzate
succede sempre così
mezzi e ufficiali adeguati ( ripeto nassyria era evitabile )
ma se ne parla poco perchè a noi itaGGGliani ce piace da fa er tifo
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Anche con regole di ingaggio grottesche puoi portare a casa la pelle, se hai mezzi adeguati.Lonewolf ha scritto:Non è una questione nè di mezzi nè di addestramento...ma solo di regole d'ingaggio inadatte al teatro in questione.Steiner74 ha scritto:Balkan, il problema è che lì c'è una guerra (giusta o sbagliata), altro che ''missione di pace''.balkan wolf ha scritto:bisogerebbe accertare le eventuali colpe degli ufficiali ma non succederà
a nassyria ad esempio era platealmente sbagliato l'acquartieramento ( tipo la mensa con un muro che dava sull'esterno o roba del genere ) e ovv. i nostri bei media itaGlioti ne hanno parlato pochissimo
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Se mandi dei soldati a combattere una guerra (peraltro, come in questo caso, una guerra non ''tradizionale'') devi assicurare loro mezzi adeguati, in barba a qualsiasi ipocrisia.
Il Lince (ad esempio) non mi sembra si sia dimostrato un mezzo efficiente in questo contesto.
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Ma si trovano li per decisioni politiche, quindi inevitabile che si discuta piu' di quello. Le questione tecniche dei militari non interessano il grande pubblico. Mi sa che hai scoperto l'acqua calda.balkan wolf ha scritto:giusto stain
mezzi e ufficiali adeguati ( ripeto nassyria era evitabile )
ma se ne parla poco perchè a noi itaGGGliani ce piace da fa er tifo
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In questo contesto probabilmente nessun blindato sarebbe stato efficiente. Questo in particolare era già stato criticato in passato perchè non permetteva di tenere sotto controllo l'ambiente esterno in maniera adeguata (e infatti si parla di una sua sostituzione con uno simile). Ovvio che davanti ad un caso del genere c'è poco da fare : quando ti trovi davanti uno a cui non gliene frega un cazzo di morire (ma anzi)...hai ben poco da fare,ma solo sperare che ti vada bene.
Le regole d'ingaggio comunque andrebbero cambiate anche se probabilmente il caso di oggi non dipende da quelle.
La verità è che da sempre si cerca la guerra sicura...dove i soldati non si fanno male...E' questa la cagata. La guerra è guerra e la gente s'ammazza.Che siano soldati o civili,la gente muore sempre in guerra. Punto. Se non vogliono il sangue,ci mandassero i robot.
Le regole d'ingaggio comunque andrebbero cambiate anche se probabilmente il caso di oggi non dipende da quelle.
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