Husker_Du ha scritto:
Non e' vero zio......secondo Marx: "lo sviluppo della società borghese porta a una forma socio-economica nuova e definitiva, in cui la rivolta della classe dominata porterà alla definitiva eliminazione delle classi e della stessa lotta di classe, annullando di fatto anche la proprietà privata. Questo movimento reale e necessario della storia verso una società non più classista e quindi
egualitaria porta a quel nuovo sistema di vita e di produzione dei beni che Marx chiama comunismo".
L'egualitarismo non e' possibile se vi e' una classe determinata al potere che ha come incentivo il mantenimento del potere stesso....vedi l'apparato dirigente del partita comunista sovietivo di cui Stalin era il leader.
Il fascismo o il nazismo non cercano una societa' egalitaria per definizione.....il culto del piu' forte e del leader e' parte integrante della loro cultura (il superuomo di Nietzsche tanto per fare un esempio).
Nell'ideale comunista di Marx c'e' un elemento utopico che resta irrealizzato (uguaglianza totale nei risultati indipendentemente dalla condizione iniziale e dallo sforzo profuso....da qui l'eliminazione della lotta di classe teorizzata da Marx).
Questo elemento utopico e' sicuramente piu' attivo nell'ideale comunista che non in quello fascista o nazista, perche' di piu' difficile realizzazione.
Ma il fatto che non sia realizzabile, o non sia stato realizzato, rende l'ideale comunista piu' "attuale"....o piu' "valido" se preferisci.
Comunque non puoi dire che Stalin era sostanzialmente Marxista, perche' il culto della personalita' era un elemento fondamentale per Stalin......e questo e' ben distinto dal concetto di uguaglianza tipico invece nell'ideale marxista.
Per finire: ritieni piu' intrigante a livello intellettuale un'ideologia che propende per una societa' in cui tutti sono uguali e non vi possono essere conflitti di sorta per definizione, oppure una societa' in cui il piu' forte vince, e se sei debole sono cazzi tuoi perche' tanto sei inferiore????
Il punto e' tutto qua.....
p.s. Se sei cattolico, purtroppo, devi apprezzare per forza la prima delle due....

Ecco un modo serio di presentare le cose, senza diventare degli ultrà calcistici. Ogni fenomeno politico ha una genesi che si innesta nel periodo storico in cui si realizza e a furia di semplificare il discorso si finisce nello scontro fine a se stesso.
Dunque questa è l'ideologia comunista di Marx: come realizzarla in pratica? visto che si proponeva il cambiamento totale della società non poteva arrivare al potere che con mezzi non democratici. Esemplare la situazione della Russia dove c'era un sistema autoritario e corrotto con gran parte della popolazione che viveva in miseria. Avrebbe ceduto il passo all'idea comunista senza combattere? la prima guerra mondiale che portó alla luce anche l'impreparazione militare del regime acceleró questo scontro che portó a un confronto violentissimo tra le due parti in lotta. I rivoluzionari non erano cosi coesi, esistevano vari gruppi che uniti dall'ideale avevano diversi metodi per arrivarci. Alla fine vinsero i bolscevichi.
Una volta al potere l'unica maniera per mantenerlo era la dittatura del proletariato, primo passo (non quello definitivo) verso il socialismo. Purtroppo la storia ha dimostrato che il socialismo reale si è sempre fermato a questo primo passo, l'utopia di una societa di eguali ha mostrato tutti i suoi limiti con l'arrivo al potere di Stalin e con il suo culto della personalità denunciato dallo stesso Lenin prima di morire. Negli altri paesi è successo la stessa cosa, una conquista del potere avvenuta in maniera violenta. Nell'est Europa imposti dai carri armati sovietici, fuori dall'Europa il comunismo non ha travolto dei regimi democratici. Cuba dell'odiato Fidel Castro era in mano a una dittatura, in Cina la situazione era complicatissima, difficile da spiegare in poche parole ma ho i miei dubbi che la sconfitta di Mao avrebbe portato a un regime democratico.
Alla fine vista la scomparsa dell'URSS e la trasformazione della Cina comunista in una sorta di capitalismo rosso viene fuori che l'ideale comunista è irrealizzabile con questa natura umana. Il primo passo (la conquista del potere) è stato fatto, ma tutto si è fermato li. La società comunista di Marx non è mai stata realizzata nella sua totalità , mostrando solo i lati negativi del socialismo. L'orribile socialismo reale.
Il fascismo e il nazismo sono arrivati al potere in altre maniere, piu' subdole e in via meno diretta. Entrambi all'inizio si sono presentati in un regime parlamentare. Hanno partecipato alle elezioni e grazie a metodi squadristi e violenti alla fine le hanno anche vinte. Entrambi si basavano su un feroce anticomunismo che portava anche molti liberali di destra e cattolici dalla loro parte, convinti di poterli tenere sotto controllo e usarli contro il pericolo rosso. Italia, Germania e Spagna hanno questo in comune, poi le cose sono andate in maniera diversa.
In Italia dopo un breve periodo parlamentare Mussolini per portare "ordine" nel paese e per rispondere a chi lo accusava del delitto Matteotti emanó leggi liberticide e trasformó il parlamento in un bivacco di manipoli. Altri modi per realizzare il fascismo mussoliniano non nè esistevano, non c'era una seconda fase democratica. neanche in teoria. Il fascismo nelle sue intenzioni doveva fondersi nello stato e lo stato non poteva essere che fascista. Ogni altra ipotesi era da considerare eresia, quindi da perseguire con forza.
In Germania Hitler arrivó al potere in maniera, oserei dire, legale. Piu' velocemente di Mussolini violentó la costituzione republicana e col pretesto di combattere il pericolo comunista mise fuori legge tutti gli altri partiti. Una volta al potere l'unico modo per mantenerlo era quello di esercitare un controllo totale sulla società tedesca. Anche il nazismo non prevede opposizione.
In Spagna e in altri paesi il fascismo arrivó al potere attraverso l'uso del colpo di stato militare per rovesciare dei governi di sinistra eletti dal popolo. Dimostrando che il fascismo non prevede opposizione. Come il socialismo reale. Come è successo all'URSS la Spagna fascista di Franco si è spenta per consunzione. Un passaggio non violentó a una democrazia di tipo occidentale, dopo la morte del capo carismatico (molto furbo a mantenersi fuori dalla seconda guerra mondiale) pochi pensavano a un proseguimento del'esperienza fascista.