Mi sa che l'UEFA se n'è già resa conto...sonny ha scritto:quali passivi ??Urbano Cairo ha scritto:Appena la UEFA si renderà conto di quanto gonfino i bilanci su in Inghilterra vederete che bel boom... altro che Moratti, quelli hanno passivi da fare impallidire le banche
pagano un mutuo, e distribuisono utili, lo united chiude con +90
l'inter in italia chiude il bilancio a -180, il milan a -60
l'inter è indebitata per un valore pari al 77% del suo patrimonio ovvero il 77% di 370 mln
al 100% si portano i libri contabili in tribunale, manca poco



Dal Corriere online:
"Il segretario Taylor: «Risanamento o c' è il rischio di star fuori dalle coppe» A guidare la classifica dei club in rosso è il Chelsea di Abramovich. Lunedì un vertice per studiare un piano di rientro
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - L' incontro si è svolto a Stamford Bridge, la casa del Chelsea che guida la classifica della Premier League e insegue la Champions. Titolo della conferenza: «Leaders in Football». Ma invece che elogi, il club di Roman Abramovich e i dirigenti delle altre grandi squadre inglesi con le bacheche piene di coppe hanno dovuto ascoltare una requisitoria sulle loro malefatte finanziarie. Messaggio di David Taylor, segretario generale della Uefa: «Le società di calcio sono troppo indebitate, bisogna ritrovare il fair play nella gestione dei bilanci: chi non si adegua sarà escluso dalle competizioni». E ancora: «Stiamo lanciando l' ultimo segnale per cercare di riportare una stabilità finanziaria nel nostro mondo sportivo, proprio nel momento in cui vediamo banche sull' orlo del fallimento, perchè se i governi possono soccorrere le banche, certamente non pensano di salvare i conti dei club». Taylor ha spiegato che «la trasparenza nelle società di football è stata seppellita da troppo tempo in una tomba senza nemmeno una croce» e ha annunciato che già lunedì il vertice dell' Uefa si riunirà per predisporre un piano di intervento: «Non voglio che restino dubbi, non staremo a guardare lo sfascio». In questo clima moralizzatore i primi club a finire sotto inchiesta e a rischiare l' esclusione dalle coppe sono proprio quelli inglesi che negli ultimi anni si sono consegnati anima e maglie a miliardari e investitori stranieri dai grandi portafogli e dai piccoli revisori dei conti. Alla conferenza di Stamford Bridge ha preso la parola anche Lord Triesman, presidente della Football Association, per denunciare che le squadre della Premier League hanno accumulato un debito complessivo di 3 miliardi di sterline (circa 3,8 miliardi di euro). La classifica del demerito finanziario è guidata dal Chelsea: 619 milioni di sterline di indebitamento. Seguono il Manchester United con 604 milioni, l' Arsenal con 268 (i Gunners hanno costruito il nuovo lussuosissimo stadio Emirates dopo aver demolito Highbury), poi il Fulham di Al Fayed con 181 milioni, il West Ham con 141. Il West Ham appena affidato alla guida tecnica di Gianfranco Zola è un po' il simbolo della crisi finanziaria globale: il suo presidente è il magnate islandese Bjorgolfur Gudmundsson e l' intero sistema bancario dell' intraprendente (forse troppo) Islanda è crollato, lasciando anche 300 mila risparmiatori britannici in ansia. Gudmundsson ha appena spiegato a Mr Zola che la prossima campagna acquisti comincerà necessariamente con una serie di cessioni di giocatori pregiati, per cercare di restare a galla. Il West Ham è particolarmente sfortunato: ha appena perso anche lo sponsor XL, agenzia di viaggi low cost miseramente fallita. Lord Triesman, laburista ed ex comunista, minaccia di reintrodurre un tetto agli stipendi e ingaggi dei giocatori, ma forse il rigore è stato fischiato già troppo tardi.
Santevecchi Guido
(9 ottobre 2008) - Corriere della Sera