Ritratto impietoso del declino di una star del wrestling. A tratti quasi documentaristico nell'uso della telecamera, ma quasi sempre molto azzeccato. Di solito quando si arriva sul fondo ci si adatta a scavare: anche qui, come nella vita, accade così. Ha un paio di possibilità per risalire il nostro eroe, ma non le sfrutta, non sa o non vuole. Non puó. Le cose a volte semplicemente accadono. film molto fisico, scritto col corpo e sul corpo del protagonista, filo spinato, sangue e ferite al costato comprese (in una scena si parla guarda caso del film L'ultima passione di Cristo).
Colonna sonora per amanti del genere, solo hard rock anni' 80, in culo a quel frocetto di Cobain (per dirla con il protagonista).
Finale aperto (ed un pizzico retorico) ma solo se avete ancora delle speranze.
Ho fatto pace con Mickey Rourke. Straordinaria anche Marisa Tomei, pure lei impegnata a consumare un corpo in declino (sei vecchia le dicono i clienti) per il divertimento degli altri.
Non sono d'accordo nè sullo stile documentaristisco (Aronowski mette in scena una regia pulitissima, senza peró togliersi qualche bello sfizio, vedi la sua "entrata nel supermercato"), nè sul finale aperto "speranzoso" (tantomeno retorico, cosa che forse è il pregio migliore del film a parte un rourke immenso).
La Tomei è una bestia sessuosissima.
Quando non si ha uno stile, si puó avere qualsiasi stile.
- Bruce Lee
Ritratto impietoso del declino di una star del wrestling. A tratti quasi documentaristico nell'uso della telecamera, ma quasi sempre molto azzeccato. Di solito quando si arriva sul fondo ci si adatta a scavare: anche qui, come nella vita, accade così. Ha un paio di possibilità per risalire il nostro eroe, ma non le sfrutta, non sa o non vuole. Non puó. Le cose a volte semplicemente accadono. film molto fisico, scritto col corpo e sul corpo del protagonista, filo spinato, sangue e ferite al costato comprese (in una scena si parla guarda caso del film L'ultima passione di Cristo).
Colonna sonora per amanti del genere, solo hard rock anni' 80, in culo a quel frocetto di Cobain (per dirla con il protagonista).
Finale aperto (ed un pizzico retorico) ma solo se avete ancora delle speranze.
Ho fatto pace con Mickey Rourke. Straordinaria anche Marisa Tomei, pure lei impegnata a consumare un corpo in declino (sei vecchia le dicono i clienti) per il divertimento degli altri.
Non sono d'accordo nè sullo stile documentaristisco (Aronowski mette in scena una regia pulitissima, senza peró togliersi qualche bello sfizio, vedi la sua "entrata nel supermercato"), nè sul finale aperto "speranzoso" (tantomeno retorico, cosa che forse è il pregio migliore del film a parte un rourke immenso).
La Tomei è una bestia sessuosissima.
film che mi ha choccato per i dialoghi di Marisa Tomei con Rourke.
mi hanno ricordato una certa persona. STESSE PAROLE, STESSE REAZIONI, STESSO COMPORTAMENTO. Stavo vivendo un replay.
Sono le scuse finali non ci sono state...
Vinz Clortho ha scritto:La Tomei è una bestia sessuosissima.
Non ho letto nulla ma questa la devo quotare all'istante.
A prescindere.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
E poi ovviamente http://imdb.com/ il database di film più grande, solo in inglese.
Se ne avete altri non siate timidi.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
Fatale la caduta sugli sci
è morta Natasha Richardson
L'attrice, 45 anni, vittima di un incidente sulla neve, non ce l'ha fatta. Accanto a lei, fra gli altri, la madre, Vanessa Redgrave, il marito Liam Neeson. "La famiglia sotto shock"
NEW YORK - Natasha Richardson non ce l'ha fatta. L'attrice, 45 anni, in coma da tre giorni dopo una caduta sugli sci in Canada, è morta la scorsa notte in un ospedale di New York. Figlia di Vanessa Redgrave e sposata all'attore Liam Neeson, apparteneva alla più famosa dinastia di artisti britannici. Gran parte dei familiari erano giunti a New York nelle ultime ore per darle l'ultimo saluto.
"Liam Neeson, i suoi figli e l'intera famiglia sono sotto shock e devastati per la tragica morte della cara Natasha - ha detto un portavoce della famiglia - e sono profondamente grati per il sostegno, l'affetto e le preghiere di tutti e chiedono privacy in questo momento difficile". Secondo alcune fonti, i familiari avrebbero autorizzato i medici del Lennox Hill Hospital di New York a staccare la macchina che teneva in vita l'attrice.
Al Lennox Hill Hospital erano giunti la madre, Vanessa Redgrave, la zia Lynn Redgrave e la sorella Joely Richardson insieme ad altri familiari, compresi i figli Daniel (13 anni) e Michael (14 anni). Il marito dell'attrice, Liam Neeson, aveva accompagnato la Richardson sul volo privato che l'ha condotta dal Canada agli Stati Uniti. Durante la giornata anche l'attrice Meryl Streep si era recata all'ospedale di New York dove era stata trasportata Natasha Richardson.
L'incidente era avvenuto lunedì su una pista da sci per principianti nel centro turistico di Mont Tremblant, in Canada. L'attrice, che non indossava il casco di protezione, era caduta mentre stava prendendo lezioni da un istruttore. Dopo la caduta non aveva mostrato segni esterni di ferite ma, poichè aveva battuto la testa, era stata stata accompagnata in albergo dal personale di soccorso che le aveva consigliato di sottoporsi a un controllo medico. L'attrice aveva rifiutato, ma dopo poco aveva accusato una forte emicrania. Era stata accompagnata prima in un ospedale locale e quindi, visto che le sue condizioni si erano aggravate, al più attrezzato ospedale Sacre-Coeur di Montreal. A Montreal era giunto anche il marito Liam Neeson che stava girando un film in Canada.
Natasha Richardson ha lavorato molto sia per il cinema, che per la televisione e il teatro (a Londra e a New York). Nel 1998 ha ricevuto un prestigioso Tony Award, gli Oscar del teatro, per il ruolo di Sally Bowles nel musical Cabaret. Apparteneva ad una celebrata dinastia di attori: sua madre è Vanessa Redgrave, gli zii sono Corin e Lynn Redgrave (entrambi attori), il padre era il regista Tony Richardson, il nonno era il leggendario Michael Redgrave e anche sua sorella Joely è una affermata attrice. Aveva conosciuto Neeson sul set del film di Jodie Foster "Nell". Si erano sposati poco dopo, nel luglio del 1994.
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida." http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
bubamp ha scritto:Gran Torino?
Qualcuno l'ha visto?
Se riesco vado giovedì!!Mi aspetto grandi cose!!
Chi qui (WARDOG a parte) puó permettersi ste battute?
Walt Kowalski
Qualsiasi cosa faró loro saranno spacciati.
Avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? [sputo]... Quello sono io.
in guerra mi hanno insegnato quel che dovevo fare, non quel che non dovevo fare.
Quanti topi di fogna possono starci in una stanza?
e io dico Alleluia, cazzo.
Questo dev'essere un gran film...o almeno spero. E poi c'è Clint...una garanzia.
Qui Eastwood cavalca Leone alla grande.
Alcune battute del film paiono poco credibili in bocca ad un 'ottantenne anche quando dette a "soft gang", ma ad un "mostro sacro" si concede tutto.
In estasi.
Ritratto impietoso del declino di una star del wrestling. A tratti quasi documentaristico nell'uso della telecamera, ma quasi sempre molto azzeccato. Di solito quando si arriva sul fondo ci si adatta a scavare: anche qui, come nella vita, accade così. Ha un paio di possibilità per risalire il nostro eroe, ma non le sfrutta, non sa o non vuole. Non puó. Le cose a volte semplicemente accadono. film molto fisico, scritto col corpo e sul corpo del protagonista, filo spinato, sangue e ferite al costato comprese (in una scena si parla guarda caso del film L'ultima passione di Cristo).
Colonna sonora per amanti del genere, solo hard rock anni' 80, in culo a quel frocetto di Cobain (per dirla con il protagonista).
Finale aperto (ed un pizzico retorico) ma solo se avete ancora delle speranze.
Ho fatto pace con Mickey Rourke. Straordinaria anche Marisa Tomei, pure lei impegnata a consumare un corpo in declino (sei vecchia le dicono i clienti) per il divertimento degli altri.
Sono perfettamente d'accordo (anche sullo stile "quasi" documentaristico), tranne per il finale "aperto" che, a mio parere, è invece completamente privo di speranza (ma magari la Tomei era andata un attimo a pisciare).
Di Aronofsky avevo apprezzato "Requiem for a Dream", anche se (non volermene Fede) mi aveva lasciato perplesso per una certa gratuita tendenza al compiacimento e al "mostrare" a tutti i costi.
"The Wrestler", fortunatamente privo di questi difetti, è un'opera asciutta, concreta e, paradossalmente, sobria. Peccato per Rourke che, molto probabilmente, ha perso l'ultimo treno per l'oscar (ammesso che gliene importi qualcosa).
Marisa Tomei è semplicemente fantastica, con il passare degli anni il suo volto ha acquisito una intensità rara ed affascinante.
Notevole la colonna sonora Hard Rock anni '80 (Cinderella, Guns n' Roses, Accept ecc).
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida." http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
domani un mio amico gay ma fidanzato con una donna che mi fa una carne pazzesca mi portano a vedere the wrestler in lingua originale.
sembra la trama di un film di almodovar
misha71
"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline
Ritratto impietoso del declino di una star del wrestling. A tratti quasi documentaristico nell'uso della telecamera, ma quasi sempre molto azzeccato. Di solito quando si arriva sul fondo ci si adatta a scavare: anche qui, come nella vita, accade così. Ha un paio di possibilità per risalire il nostro eroe, ma non le sfrutta, non sa o non vuole. Non puó. Le cose a volte semplicemente accadono. film molto fisico, scritto col corpo e sul corpo del protagonista, filo spinato, sangue e ferite al costato comprese (in una scena si parla guarda caso del film L'ultima passione di Cristo).
Colonna sonora per amanti del genere, solo hard rock anni' 80, in culo a quel frocetto di Cobain (per dirla con il protagonista).
Finale aperto (ed un pizzico retorico) ma solo se avete ancora delle speranze.
Ho fatto pace con Mickey Rourke. Straordinaria anche Marisa Tomei, pure lei impegnata a consumare un corpo in declino (sei vecchia le dicono i clienti) per il divertimento degli altri.
Sono perfettamente d'accordo (anche sullo stile "quasi" documentaristico), tranne per il finale "aperto" che, a mio parere, è invece completamente privo di speranza (ma magari la Tomei era andata un attimo a pisciare).
Di Aronofsky avevo apprezzato "Requiem for a Dream", anche se (non volermene Fede) mi aveva lasciato perplesso per una certa gratuita tendenza al compiacimento e al "mostrare" a tutti i costi.
"The Wrestler", fortunatamente privo di questi difetti, è un'opera asciutta, concreta e, paradossalmente, sobria. Peccato per Rourke che, molto probabilmente, ha perso l'ultimo treno per l'oscar (ammesso che gliene importi qualcosa).
Marisa Tomei è semplicemente fantastica, con il passare degli anni il suo volto ha acquisito una intensità rara ed affascinante.
Notevole la colonna sonora Hard Rock anni '80 (Cinderella, Guns n' Roses, Accept ecc).
Premetto che concordo sul giudizio complessivo sul film.
Dopodichè : sceneggiatura inesistente, dialoghi ridicoli, regia finto-sofisticata (" a scuola di cinema mi sono visto tutto Rossellini e De Sica e vi faccio vedere quanto sono bravo a fare il "pedinamento").
Il film mi è parso con rourke, di rourke, per rourke, in rourke, su rourke: questo lo rende commovente e rivedibile ad libitum.
E' un film sincero, una storia alla Steinbeck, semplice ed onesta e questo è un merito.
Metaforicamente, rourke è anche l'ultimo grande attore "bigger than life", capace di riempire sempre e comunque l'inquadratura.
La regia ha faticato poco.
Menzione speciale per la Tomei: accetta una parte molto coraggiosa per una attrice di Hollywood.
Prosegue la buona vena del cinema americano che guarda alla classicità con rispetto e voglia di raccontare delle storie
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Ritratto impietoso del declino di una star del wrestling. A tratti quasi documentaristico nell'uso della telecamera, ma quasi sempre molto azzeccato. Di solito quando si arriva sul fondo ci si adatta a scavare: anche qui, come nella vita, accade così. Ha un paio di possibilità per risalire il nostro eroe, ma non le sfrutta, non sa o non vuole. Non puó. Le cose a volte semplicemente accadono. film molto fisico, scritto col corpo e sul corpo del protagonista, filo spinato, sangue e ferite al costato comprese (in una scena si parla guarda caso del film L'ultima passione di Cristo).
Colonna sonora per amanti del genere, solo hard rock anni' 80, in culo a quel frocetto di Cobain (per dirla con il protagonista).
Finale aperto (ed un pizzico retorico) ma solo se avete ancora delle speranze.
Ho fatto pace con Mickey Rourke. Straordinaria anche Marisa Tomei, pure lei impegnata a consumare un corpo in declino (sei vecchia le dicono i clienti) per il divertimento degli altri.
Sono perfettamente d'accordo (anche sullo stile "quasi" documentaristico), tranne per il finale "aperto" che, a mio parere, è invece completamente privo di speranza (ma magari la Tomei era andata un attimo a pisciare).
Di Aronofsky avevo apprezzato "Requiem for a Dream", anche se (non volermene Fede) mi aveva lasciato perplesso per una certa gratuita tendenza al compiacimento e al "mostrare" a tutti i costi.
"The Wrestler", fortunatamente privo di questi difetti, è un'opera asciutta, concreta e, paradossalmente, sobria. Peccato per Rourke che, molto probabilmente, ha perso l'ultimo treno per l'oscar (ammesso che gliene importi qualcosa).
Marisa Tomei è semplicemente fantastica, con il passare degli anni il suo volto ha acquisito una intensità rara ed affascinante.
Notevole la colonna sonora Hard Rock anni '80 (Cinderella, Guns n' Roses, Accept ecc).
Metaforicamente, rourke è anche l'ultimo grande attore "bigger than life", capace di riempire sempre e comunque l'inquadratura.