[quote:d977a6214d="balkan wolf"]big è del tutto evidente che il nazy vivo è cmq. un nazy di serie B direi ...
quelli seri sono morti in battaglia o suicidi
diciamo che zio tatek rimarrà eterna icona dell'ineficenza della macchina repressiva giudaica per capirci
quanto ai russi ( e commies in genere ) è singnificativo come loro non abbiano mai pagato nulla per i molti crimini di guerra no?
ora che i demoratici anglosassoni sino i "buoni" vabbè passi ma l'impunità dei comunisti rimane un fatto curioso
certo a livello di percezione ormai si tente a considerare il cccp una realtà negativa e criminale ( tranne che in alcune zone dell'emilia

) però è poca cosa a mia avviso[/quote:d977a6214d]
E'VIVO E LOTTA INSIEME A VOI!
Baalkaan mA A 95 primavere nun potrebbe pensionarsi?
Quell'uomo non era il "dottor morte". O almeno, non ci sono abbastanza prove. Così il Centro Simon Wiesenthal, massima autorità in quanto a criminali nazisti fuggiti all'estero, ha commentato oggi la notizia riportata ieri dal New York Times e dalla televisione tedesca Zdf. L'uomo in questione è Aribert Heim: nella sua "prima vita", da medico e nazista, ha lavorato nel campo di concentramento di Mathausen. Dove ha causato la morte di più di 300 prigionieri, con esperimenti sadici condotti sui loro corpi. Iniezioni intracardiache di fenolo, acqua e petrolio, per misurare la durata della loro resistenza, asportazioni di organi e altre atrocità . Tutto documentato diligentemente da lui stesso. Ma è la sua "seconda" vita, da fuggitivo, quella di cui si sono occupati nella loro indagine Zdf e Ny Times. In questa, Heim sarebbe diventato Tarek Hussein Farid, fotografo appassionato, musulmano praticante e residente a Il Cairo, in Egitto. Il centro Wiesenthal non questiona il fatto che potesse trovarsi nella capitale egiziana, ma la sua data di morte, che i media fissano al 1992. "Abbiamo seri dubbi su questo" ha dichiarato il direttore israeliano del Centro, Efraim Zuroff. Anzi, secondo quanto riporta "El Paìs" sarebbero pronti a triplicare la ricompensa per la localizzazione del "dottor morte", uno dei più ricercati criminali di guerra nazisti di sempre. "Non sono ancora convinto da questi risultati", gli ha fatto eco Joachim Riedel, vice capo dell'agenzia di investigazioni Ludwigsburg. Anche le polizie tedesca e austriaca non danno il caso per chiuso.
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