zio ha scritto:mi spiace questo post.Squirto ha scritto:certo, come no, tra un po' sentiremo che il padre di eluana è contento di tutta questa situazione così puó vendere un sacco di copie di librizio ha scritto:il fatto è che si chiede silenzio e poi si va in televisione a presentare libri.
non pensate mai neanche per un momento che quel padre AMAVA E AMA sua figlia?
sempre a insultare e a fare la morale sulla "vita", mentre si difende una istituzione che nei secoli ha prodotto tanta MORTE.
con che faccia...
perchè è un post parecchio cattivo squirto.
per il semplice fatto che non ho mai scritto cose in questo senso.
il pezzo che quoti si riferisce semplicemente al fatto che si chiede di non discutere pubblicamente del fatto, e poi si presenta solo la propria opinione scritta su un libro sullo stesso argomento.
lo trovo molto scorretto. culturalmente molto scorretto.
sulle fortune editoriali del padre di Eluana non mi interessa molto. nè potrei avercela con lui per la scelta che ha fatto.
semplicemente la rispetto come ho fatto sempre con tutti.
altro invece è la discussione pubblica sul fatto, se condividerla o meno, se comporta scelte politiche o meno.
e io non la condivido per niente.
e non ne faccio mistero.
non c'è cattiveria, c'è senso di realtà
non si puó dire a uno "sei un assassino perchè vuoi uccidere tua figlia" e poi dire "peró lo rispetto"
è solo ipocrisia pura, e vera cattiveria
quanto alla tua affermazione ("il fatto è che si chiede silenzio e poi si va in televisione a presentare libri."):
si vuole silenzio da chi SPECULA sul dolore gridando nei tg e nelle trasmissioni televisive all'omicidio. da chi non c'entra niente con sua figlia e con il loro dolore. il libro è una risposta ragionata a tutti gli slogan dei politici e dei cardinali (che in quanto parti di una istituzione fatta di uomini, servono INTERESSI di una parte), e porre la questione in termini di diritto è operazione di vera cittadinanza.
non si puó dare impunemente dell'assassino e poi fare le vittime attribuendo la cattiveria agli altri.
è la solita storia, come con welby: lì non gli si diceva "assassino di te stesso", ma gli si buttava merda addosso dicendo che faceva "politica" della sua condizione. quasi che quell'uomo volesse guadagnarci qualcosa dalla sua situazione esistenziale. e senza sapere che la 'politica' è proprio battersi per i valori in cui si crede, e perchè altri non debbano patire quel che patiamo noi. ma anche welby lo avete seppellito in un mare di insulti, così come coloro che hanno esaudito le SUE volontà . le SUE.
ma per favore, un minimo di dignità ...