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GaiusBaltar
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#406 Messaggio da GaiusBaltar »

cimmeno ha scritto:
GaiusBaltar ha scritto: Caro Cimmeno scusa ma sul punto del controllo sociale mi sento di dissentire: conosco diverse persone con debiti come montagne che cagano il cazzo al lavoro perchè tanto in itaglia è ben difficile mandare a casa qualcuno. straordinari non sa neppure che siano e poi tanti ma tanti giovani che hanno voglia zero di fare certi lavori.
Nel mio settore, quello alberghiero/ristorazione non vuole lavorarci più nessuno, oggi un amico mi fa sai il bar di quei due ragazzi in una tale via?
Beh l'hanno venduto ad un prezzo stracciato a dei cinesi. Allora gli chiedo se avessero problemi di soldi che ne so magari avevano un mutuo pazzesco e lui mi fa: ma va il bar l'avevano pagato tutto è che non avevano più voglia di lavorarci ora fanno i magazinieri con contratto a tempo determinato!
Storie come queste ne sento tante, a fare gli spazzini oramai se vogliono itaglioti trovano solo gli ex galeotti che son disposti a farlo altri zero, potrei andare avanti molto su sta storia


se è per questo il settore delle pulizie anche negli states è in mano agli stranieri ( prova a guardare il film "il pane e le rose"). ed in tuti i paesi "ricchi" i lavori più di merda vengon fatti dagli stranieri . la questione è diversa. per un italiano essere indebitato significa avere qualche debito. per un americano ( o pe run inglese ) essere indebitati al 100 % del proprio reddito è del tutto normale, avere un rpestito pe ril mega suv, uno per la casa,un piano pensione privato, un mutuo per gli studi universitari ed avere 2-3 carte di credito revolving è la normale vita di ogni giorno.ammetterai che uno in questa situazione si dia un pochino più da fare di uno con il mutuo e qualche rata da pagare.

quanto al settore alberghiero : se le prospettive di guadagno sono così floride, come mai negli alberghi italiani più che ucraine rumene e polacche non si trovano?e neanche persone adulte ma per la maggiorparte ragazze.la verità  è che fare la cameriera al piano, servire a tavola, pulire per terra in un albergo italiano sono mestieri dive ci si fa un culo assurdo, si ha a che fare con un'orda di zotici maleducati e zozzoni, non si guadagna un cazzo e non c'è limite di ore.

la settimana scorsa la trasmissione della televisione svizzera "patti chiari " è andata a fare dei test igienico-sanitari in alberghi della romagna,,,con risultati penosi- intervistando il prefidente di federlaberghi emilia romagna è venuto fuori che hanno seri problemi a reperire personale anche dlel'est europa e che spesso le ragazze che assumono abbandonano a metà  stagione.
evidentemente il problema non è che le ragazze non hanno voglia di lavorare, è che quei due spiccioli che ricevono non valgono tanta fatica.
ci sono miriadi di artigiani che piangono da anni che non trovano apprendisti, poi peró vogliono pagare l'apprendista 500 euro al mese.

il settre alberghiero italiano soffre di troppa frammentazione, scarsa professionalità  degli albergatori e di braccinite acuta degli stessi, che alzano i prezzi delle stanze ma pretendono di pagare smepre la stessa cifra i dipendendti e di non ammodernare mai le strutture.
Ah Cimmè mica ho detto che se lavori negli alberghi guadagni bene, dico che è un posto di lavoro onesto e visto che tanta gente piange per trovare lavoro col cazzo che peró ti dicono ah si vabbe devo fare i turni e si lavora pure nel week end, se uno ha bisogno di lavorare va pure a spalare la merda non credi? Poi sulla tua analisi del settore alberghiero italiano ti posso pure dare ragione, dici cose vere ma anche altre andrebbero dette, si finirebbe fuori topic, comunque aggiungo un fatterello: nelle scuole alberghiere si usa fare uno o più "stage" in azienda durante gli anni di formazione, beh lasciando stare gli anni in cui studiavo io da quando lavoro non ho trovato uno che sia uno studente che mi dica "ah si sto lavoro mi piace" e che cazzo fai la scuola alberghiera allora? E non ti dicono mai non mi piace perchè si guadagna poco oppure si fatica tanto noooo ti dicono: Ma la sera e nel week end voglio essere libero per uscire con gli amici!!!!!
Salutoni a tutti ed in bocca al lupo per la crisi
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino

"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti

http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE

nedo
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#407 Messaggio da nedo »

torniamo a cose serie
bitte

---Trovo fin troppo emotiva la copertura che il gran circo dell'informazione sta dando della situazione economica. Lo spazio dedicato alla caduta delle Borse sta nascondendo alcuni fatti più sostanziali e di più lungo periodo, e continuare a pensare che si debba limitare l'effetto piuttosto che intervenire sulle cause è il miglior sistema del conglomerato finanziario-affaristico per provare a campare un altro po', il tempo di inventarsi qualcosa per trasferire il rischio sulle palle (non manca una s) dei risparmiatori.

Primo punto. E' molto più significativo quello che succede al tasso Euribor che non quello che succede nelle Borse, visto che in Europa e particolarmente in Italia i debiti che si hanno sono per l'acquisto di case e vengono pagati dallo stipendio, piuttosto che dalla previsione di future entrate dovute a dividendi o a crescite del mercato immobiliare. Questo è il grafico di come il tasso Euribor è variato nell'ultimo anno:


Ci sono più tassi derivanti dalla durata del prestito intra-banche, e ci sono delle fluttuazioni di vario tipo, ma è evidente come il tasso annuale stia costantemente aumentando. Poichè i mutui a tasso variabile sono il tasso Euribor più il margine di inefficienza della banca, è evidente che le rate dei mutui italiani stanno aumentando. Il taglio del costo del denaro si è ripercosso solo per metà  sull'Euribor, cioè le banche europee stanno talmente tanto con l'acqua alla gola che preferiscono prendersi un margine maggiore piuttosto che prestare soldi. Ora, il punto non è quanto sia alto o basso in assoluto l'Euribor, ma quanto chi ha un mutuo possa onorarne le rate. Perchè gli stipendi italiani sono invece inchiodati, e nella oscena proposta governativa per il rinnovo dei contratti si parla di un punto e mezzo in più, quando l'inflazione è tre volte tanto.

Quello che Giulietto Tremonti e i suoi scagnozzi non sanno o fanno finta di non sapere temendo le drammatiche conseguenze, è che mentre in America la crisi dei mutui è dovuta ad aver prestato soldi a chi, al momento del prestito, si sapeva già  che non avrebbe potuto pagare le rate, in Italia i soldi sono stati prestati a chi poteva sì pagare, ma una certa rata e non alcune centinaia di euro in più al mese, come sta accadendo e come accadrà  in seguito.

In altri termini, se non si aumentano subito di almeno il 5%, meglio il 10%, gli stipendi e i salari più bassi, anche in Italia ci sarà  una crisi nel mercato dei mutui, e a quel punto i problemi della Borsa di Milano saranno ben poca cosa.

La proposta di rinegoziazione che le banche hanno presentato è una truffa, perchè la differenza tra la vecchia rata e la nuova viene trasferita su un nuovo mutuo, su cui a sua volta si pagano gli interessi. Ma la vecchia e la nuova rata contengono già  una quota interessi, quindi si vanno a pagare gli interessi sugli interessi, e l'anatocisto sarebbe stato dichiarato illegale dalla Cassazione.

Tutto questo detto, o lo Stato fa quello che stanno facendo in America, ovvero acquisisce i mutui delle banche e li rinegozia con i singoli, oppure aiuta i singoli a pagare le rate. E questo non si realizza abbassando le tasse, perchè il 10% di reddito in più significa il 40% di tasse in meno, occorre proprio mettere dei soldi in giro (ora non sarà  10, non sarà  40 e non sarà  anatocisto, ma se un coglione puó prendere trenta milioni di dollari per far fallire un gruppo assicurativo, io posso approssimare).

Secondo punto. Questa crisi non è risolubile con un intervento di regolamentazione dei mercati, perchè questi mercati non sono regolabili. Tutti questi strumenti di finanza derivata esistono per un semplice motivo: le risorse naturali sono limitate. Possiamo estrarre e vendere tutto il carbone che vogliamo, ma di quello ce ne è una quantità  limitata. Per dare altri stipendi ad altra gente, ci siamo inventati le vendite non sul carbone, ma sul suo prezzo, quindi le vendite sulle vendite sul prezzo, e così gioiosamente come il trenino che si fa alle feste di compleanno, dove nessuno sa dove si va ma non è un problema, l'importante è starci in mezzo altrimenti si passa per asociali. Per cui, quando si comincerà  a dire che certi meccanismi non possono essere più consentiti, si cambierà  faccia al sistema economico, perchè certi pezzi che oggi ne fanno parte domani non avranno più la possibilità  d'essere.

Terzo punto. Oltre che per questo, il capitalismo ha ampiamente fallito nella sua capacità  di generare una ricchezza diffusa. Citava dei dati oggi Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera:

Negli ultimi 11 anni, le società  del S&P 500 Index hanno distribuito agli azionisti, sotto forma di dividendi e acquisti di azioni proprie, ben 4200 miliardi di dollari. Ben 22 delle prime 50 principali società  hanno distribuito più dell'utile e altre 8 tra il 90 e il 99% delmedesimo (William Lazonick, The Quest of Shareholder Value, settembre 2008). Un autentico saccheggio delle imprese che, in molti casi, avevano goduto di varie forme di sussidio statale.

[...]

Nell'illuminata Ibm i guadagni da stock options dei 5 primi dirigenti sono stati pari a 689 volte quello del dipendente medio. Più in generale il rapporto tra la paga media degli amministratori delegati delle maggiori imprese americane e quella dei dipendenti è volato dalle 42 volte del 1980 alle 107 volte del 1990 fino al record di 525 volte del 2000 per scendere a 364 volte nel 2006

(quello che Mucchetti non ha detto è che queste oscenità  valgono anche per le imprese italiane, un caso su tutti: Telecom Italia).

Il punto vero, tutto politico, è se questi meccanismi devono essere sanati, per avere una fase di distruzione creativa, oppure ci si accontenta di palliativi, come quelli messi in campo finora. Ho molto forte la sensazione che il tono e il focus di questi giorni siano proprio quelli che gli gnomi della finanza vogliono per continuare a fare quasi tutto come prima. Era sconvolgente sentire su CNBC questi analisti finanziari americani che, fino ad una settimana fa, parlavano di tutto come di una fase normale, discutevano di quando il DJ avrebbe ripreso a crescere e si opponevano a qualsiasi ipotesi di riforma. Questi incapaci, quando non collusi, hanno ancora troppa voce perchè si possa veramente sbattere loro in faccia il fallimento di questa economia derivata.

Ci vuole, semplicemente, la Tobin Tax. Che, in omaggio, produrrebbe dei soldi utili per sradicare le malattie e la fame dal mondo, per sempre.

(E niente cazzate come quelle di Zambardino su Repubblica, per cui questa crisi metterà  a rischio le start-up tecnologiche. Anche un giornalista di Repubblica dovrebbe sapere che le start-up ricorrono al capitale di rischio, non certo alle IPO. E comunque potremmo tutti sopravvivere senza face-book---


http://ugualiamori.wordpress.com/

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Drogato_ di_porno
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#408 Messaggio da Drogato_ di_porno »

bellavista ha scritto:cresce anche lo stipendio di chi si è indebitato che così paga facilmente i propri debiti,
purtroppo l' unico stipendio che è cresciuto è quello degli amministratori delegati delle aziende, superstar del cinema, atleti, magnati dei mass-media e celebrità  assortite. ecco chi s' ingoiava tutto quel 3,5-4% di crescita

pare che nel 2006 le aziende abbiano ottenuto i profitti più alti da 50 anni a questa parte...grazie al cazzo che il PIL cresce se poi a calare è la quota di reddito nazionale destinata ai lavoratori, se minore è il reddito e maggiori sono le tasse, se aumenta il numero dei poveri...
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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pan
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#409 Messaggio da pan »

Un'analisi apparentemente semplicistica, ma non per questo si puó cestinare come una cazzata.

http://www.eleaml.org/nicola/economia/n ... seria.html

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Parakarro
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#410 Messaggio da Parakarro »

pan ha scritto:Un'analisi apparentemente semplicistica, ma non per questo si puó cestinare come una cazzata.

http://www.eleaml.org/nicola/economia/n ... seria.html
Quoto!

Un po semplice ma chiara e plausibile!

In poche parole le banche hanno trovato il modo di creare denaro!

Un po come per la fantastica magia della valuta....Tu vai ad incassare un assegno...diciamo 2200 euro (esempio a caso)...Vai di lunedì 29 settembre (data ancora a caso :DDD )...Guardi la cedolina e ti accorgi che la valuta è stata fatta per il 10 ottobre....DIECI OTTOBREEEEE :o .... Per fortuna è un caso se no mi sarei incazzato!!!

Ora...Sti soldi che loro tolgono IMMEDIATAMENTE dal conto di chi emette e mettono sul conto di chi riceve dopo 12 giorni...CHE FINE FANNO?!

MAGIAAAAAAA SIM SALA BIM! :alien:

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DiscoBall
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#411 Messaggio da DiscoBall »

Unicredit è davvero nella merda.

E' completamente immischiata fino al collo con le obbligazioni Lehman Brothers.

Al momento è l unica banca\assicurazione italiana che non ha ancora garantito il completo rimborso del capitale investito dai risparmiatori nelle polizze assicurative e nelle obbligazioni che fanno riferimento alla Lehman Brothers.

Si parla di un valore di circa 3,2 miliardi di euro :o :o :o
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#412 Messaggio da sonny »

chi ha un conto su unicredit farebbe bene ad andare a prelevare tutto
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#413 Messaggio da Parakarro »

DiscoBall ha scritto:Unicredit è davvero nella merda.

E' completamente immischiata fino al collo con le obbligazioni Lehman Brothers.

che fanno riferimento alla Lehman Brothers.

Si parla di un valore di circa 3,2 miliardi di euro :o :o :o
Vedrai che zitta, zitta, la posta (sempre definita da me: banca caciotta :wink: ) se ne esce bella pulita,profumata e senza ripercussioni!

Tzè...sti postini!

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#414 Messaggio da DiscoBall »

sonny ha scritto:chi ha un conto su unicredit farebbe bene ad andare a prelevare tutto
Io ce l ho, peró domani parto per la germania.

Come cazzo devo fare ? :-?

Fino al 22 ci arriva ?
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#415 Messaggio da sonny »

DiscoBall ha scritto:
sonny ha scritto:chi ha un conto su unicredit farebbe bene ad andare a prelevare tutto
Io ce l ho, peró domani parto per la germania.

Come cazzo devo fare ? :-?

Fino al 22 ci arriva ?
Non lo so, peró girano strane voci su unicredit da molto tempo, anche prima di tutto sto casino, non solo su unicredit ma anche su banca intesa

se hai un altro conto forse puoi fare un bonifico, dal tuo conto unicredit puoi provare a spostare una parte di quello che hai in uno più sicuro, anche da internet si puó fare se sei un pó pratico e se hai la possibilità  di gestire il tuo conto dalla rete

la cosa certa è che se unicredit fallisce i telegiornali, giornali, magari pur sapendolo se e quando potrebbe avvenire, lo terranno nascosto fino all'ultimo

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#416 Messaggio da DiscoBall »

Comunque riguardo al fallimento, Berluskaz non ha detto che eventulamente le salverà  ?

E poi i conto correnti non sono "garantiti" ?
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#417 Messaggio da sonny »

DiscoBall ha scritto:Comunque riguardo al fallimento, Berluskaz non ha detto che eventulamente le salverà  ?

E poi i conto correnti non sono "garantiti" ?
berlusconi non ha mai detto una cosa vera negli ultimi 40 anni

i conti sono garantiti fino a 103.000 €, ma in caso di fallimento la restituzione (essendo in italia ed in una situazione di crisi estesa) potrebbe non essere immediata, ma molto diluita nel tempo

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#418 Messaggio da DiscoBall »

Ho capito.

Non mi resta che pregare. :)

Comunque, approvata la mozione Parakarro. I soldi d'ora in poi solo alle poste.
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#419 Messaggio da sonny »

bisogna vedere cosa è successo negli altri paesi, in islanda sono fallite tutte le banche e quindi poi tutte nazionalizzate. i risparmiatori inglesi ad es. non hanno perso i soldi che avevano su quei conto ma sono tutt'ora bloccati, non vi hanno accesso

islanda che ha preso un prestito di 4 mld di € dalla russia e di 4 mld di corone dalla svezia, ha raggiunto complessivamente 61 mld di $ di debiti

un debito 12 volte il pil, non potranno mai e poi mai restituirlo, praticamene non esiste più come nazione, se la spartiranno danimarca, russia, svezia, inghilterra, norvegia e stati uniti
Ultima modifica di sonny il 11/10/2008, 13:36, modificato 1 volta in totale.

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nik978
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#420 Messaggio da nik978 »

io vivendo e lav orando qui (e avendo in previsione investimenti su 3 fronti a partire da fine 2009: azienda elettromeccanica, nautica da diporto, tecnologie abitative per permettere il risparmio energetico) devo per forza annusare in loco.


dal blog del corriere

E' una crisi che investe l'economia globale?

La risposta viene da Olivier Blanchard, capo degli economisti del Fondo Monetario, il quale intervistato da Federico Fubini sul Corriere della Sera risponde testuale: "I Paesi emergenti cresceranno del 6 per cento l'anno prossimo e ció avrà  implicazioni politiche. Il 100 per cento della crescita nel 2009 viene da loro. Ci sarà  uno spostamento nel potere, la Cina emergerà  da questi eventi in una posizione più forte". Dichiarazione molto interessante: il terremoto in atto investe gli Stati Uniti e l'Europa, tocca il Giappone ma la Cina? Qual è e quale sarà  il ruolo di Pechino? Reggerà  il sistema? Qual è lo stato di salute dell'economia cinese?

Vediamo alcuni dati di fatto. Nei primi sei mesi dell'anno, come ha scritto nell'ultimo numero l'Economist, a fronte della catastrofe dei mercati occidentali, un terzo del pil mondiale è stato prodotto dalla Cina. Poi, a partire da luglio, l'onda lunga del meltdown è arrivata e si è manifestata con un rallentamento piuttosto vistoso delle esportazioni oltre che con una veloce contrazione delle quotazioni sul mercato immobiliare. A prima vista segnali di burrasca. In verità , pare che le prospettive non siano tali.

La Cina - pur costretta a rivedere il suo modello di sviluppo ma per motivi molto diversi da quelli che suggeriscono ai sette Grandi a ipotizzare una riforma della finanza internazionale - sta percorrendo una strada opposta. Ovvero sta gestendo consapevolmente un rallentamento del suo pil per stabilizzarne la crescita, nell'anno che sarà , in un segno positivo fra l'8 e il 9 per cento, quanto necessario per garantire l'occupazione e per dare fiato alla domanda interna. Questa è la scommessa di Pechino: una virata sostanziale. Se si contrae il surplus dell'import-export il potenziale offerto dal mercato interno è tale da garantire, almeno sulla carta, un immediato futuro abbastanza tranquillo. L'Occidente è alla prese con la recessione. All'opposto, la Cina con un riaggiustamento del suo trend positivo.

Per proseguire lungo questo tracciato - una volta messa sotto controllo l'inflazione che è scesa dall'8,7 di febbraio al 4,9 di agosto - la Cina ha bisogno di rafforzare il suo welfare (oggi inesistente o quasi), scongelare di conseguenza una quota dei risparmi bancari (le famiglie non spendono perchè preferiscono mettere in banca in soldi necessari alla pensione, alla istruzione e alla salute), infine distribuire incentivi fiscali sia per sostenera la produzione sia per stimolare i consumi. Naturalmente perchè un piano ambizioso di crescita ulteriore possa avere successo occorre che le fondamenta bancarie non risultino traballanti come in Europa e negli Stati Uniti.

La Cina ha rimodellato il suo sistema del credito alla fine degli anni Novanta. Oggi i colossi sembrano soffrire molto meno dei loro dirimpettai americani ed europei, la crisi dei mutui è lontana: a differenza che negli Stati Uniti dove gli acquirenti di case venivano finanziati fino al 100 per cento e magari senza garanzie, in Cina le banche arrivano a concedere capitali solo in presenza di un deposito del richiedente pari almeno al 20/30 per cento della somma totale, addirittura del 40 per cento se si tratta di seconda casa. In linea generale (dati dell'Economist) solo il 7 per cento dei prestiti bancari è destinato al settore immobiliare, i prestiti complessivi della banche ai clienti non superano il 65 per cento della raccolta e l'esposizione delle famiglie cinesi ammonta al 13 per cento del pil contro il 100 per cento delle famiglie americane.

Dati sistemici che non prefigurano una situazione di stallo. Anzi.

Da più parti si sono levate voci per chiedere alla Cina di soccorrere il malato. Dimostrazione che Pechino è, in questo frangente, la vera locomotiva dell'economia globale. Alcuni governi (Usa in testa) hanno sollecitato un intervento diretto con l'immissione di liquidità  sui mercati internazionali. Wen Jiabao, il premier. ha risposto spiegando che il "contributo migliore" alla cura da parte cinese è garantire "una crescita stabile e sostenuta". Come dargli torto? In fin dei conti, se - come ha spiegato il capo degli economisti del Fondo Monetario - l'ossigeno del 6 per cento di crescita annuale da parte dei paesi emergenti è una garanzia. A maggior ragione lo è l'8 o il 9 della Cina. Certo gli equilibri si sposteranno. E la Cina, con tutte le sue contraddizioni, sarà , nel 2009, davvero il Regno di Mezzo. Un bene o un male? Comunque è la realtà .
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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