non sofiglia ha scritto:ridevo per aver visto un voto.
non per il valore di quel voto.
provate ad immaginarvi un voto qui dentro.
cos'è?

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Berlino ha scritto:non sofiglia ha scritto:ridevo per aver visto un voto.
non per il valore di quel voto.
provate ad immaginarvi un voto qui dentro.
cos'è?forse voleva essere in topic con il tema insegnamento?
Cazzo Berl, scusa. Non ero più entrato qui dentro, leggo solo ora.Berlino ha scritto:- Posso sedermi?
- [silenzio...]
- Allora posso?
-
- Beh io prendo uno scotch... e tu?
-
- Mandelbrot, vuoi portarci due scotch per favore?
-
- Alla tua salute... e alla mia!
-
- Non hai voglia di parlare con un vecchio alcolizzato
-
- Lo capisco
-
- A volte anche solo... mi parlo addosso
-
- Mi rispondo... e rispondo alle risposte
-
- No. Mai capitato di non essere d'accordo
-
- Quanti anni ci separano?
-
- Una vita... forse due?
-
- E ti immagini insegnante
-
- Magari coi miei anni
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- Questo non lo capisco... giuro su iddio
-
- Studi tanto... la mente ce l'hai bella
-
- Sì cazzo, questo puó farmi incazzare
-
- Coma fai a immaginare la tua vita a rigurgitare quello che hai imparato?
-
- E' quello il cibo che vuoi dare agli altri?
-
- E' questo? E' solo questo?
-
- Non posso crederlo non mi sembra possibile...
-
- Ci prendi in giro!
-
- E poi nessuno nella vita fa mai quello che immagina
-
- Nel tuo caso non te lo auguro nemmeno...
-
- Ma no! Ma che ubriaco... mai stato così lucido... ma non capisci?
-
- E poi non si insegna insegnando... semmai facendo
-
- Sono le basi, cazzo! Lo dice anche il balkanico
-
- Sì, un po' ubriaco lo sono... in whisky veritas
-
- Tra poco sparisco... tranquillo
-
- Sepolto dal senso di colpa di non essere riuscito a farti capire
-
- ... quanto inutile e stupido puó essere insegnare quel poco che sai
-
- E quanto grande avresti potuto essere... dove ti ho detto di andare
-
- Ma sì, passato o futuro... per qualcuno non c'è differenza
-
- Ma se hai paura di quello che puó accadere... allora l'insegnante va bene
-
- L'insegnante di storia va bene
-
- Grazie per lo scotch... mi ha fatto piacere
-
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L'insegnamento è la mia smisurata ambizione, il lieto fine che mi auguro, una piccola utopia di paceMavco Pizellonio ha scritto:Cazzo Berl, scusa. Non ero più entrato qui dentro, leggo solo ora.Berlino ha scritto:- Posso sedermi?
- [silenzio...]
- Allora posso?
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- Beh io prendo uno scotch... e tu?
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- Mandelbrot, vuoi portarci due scotch per favore?
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- Alla tua salute... e alla mia!
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- Non hai voglia di parlare con un vecchio alcolizzato
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- Lo capisco
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- A volte anche solo... mi parlo addosso
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- Mi rispondo... e rispondo alle risposte
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- No. Mai capitato di non essere d'accordo
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- Quanti anni ci separano?
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- Una vita... forse due?
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- E ti immagini insegnante
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- Magari coi miei anni
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- Questo non lo capisco... giuro su iddio
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- Studi tanto... la mente ce l'hai bella
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- Sì cazzo, questo puó farmi incazzare
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- Coma fai a immaginare la tua vita a rigurgitare quello che hai imparato?
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- E' quello il cibo che vuoi dare agli altri?
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- E' questo? E' solo questo?
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- Non posso crederlo non mi sembra possibile...
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- Ci prendi in giro!
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- E poi nessuno nella vita fa mai quello che immagina
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- Nel tuo caso non te lo auguro nemmeno...
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- Ma no! Ma che ubriaco... mai stato così lucido... ma non capisci?
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- E poi non si insegna insegnando... semmai facendo
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- Sono le basi, cazzo! Lo dice anche il balkanico
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- Sì, un po' ubriaco lo sono... in whisky veritas
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- Tra poco sparisco... tranquillo
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- Sepolto dal senso di colpa di non essere riuscito a farti capire
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- ... quanto inutile e stupido puó essere insegnare quel poco che sai
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- E quanto grande avresti potuto essere... dove ti ho detto di andare
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- Ma sì, passato o futuro... per qualcuno non c'è differenza
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- Ma se hai paura di quello che puó accadere... allora l'insegnante va bene
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- L'insegnante di storia va bene
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- Grazie per lo scotch... mi ha fatto piacere
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Che dire... non so, dici che ho paura di quelo che puó accadere? puó darsi, ma è solo una faccia della medaglia. Fare l'insegnante è l'unica cosa per la quale mi sento portato, che mi piacerebbe fare.
La carriera in università mi piacerebbe per ambizione, perchè continuerei a fare ricerca, perchè sarei quasi costretto a imparare più cose, e perchè guadagnerei di più - e a me la povertà spaventa.
L'insegnante di liceo mi piacerebbe perchè trovo sia, potenzialmente, il lavoro più importante che ci sia, e il più delicato, e il più difficile.
Una volta parlammo della storia come disciplina. Tu non capivi come potesse interessarmi, continuavi a dire con entusiasmo che mi sarebbe piaciuta una cosa che aveva a che fare con le applicazioni della scienza genetica alla storia, o qualcosa del genere. Non è così, una cosa del genere non potrebbe interessarmi in nessun modo. Non comprendevi come potesse essere possibile, come ora dici di non capire come io possa voler essere un insegnante. Abbiamo approcci diversi alle cosa, al sapere, credo. Non sto rinunciando a niente, comunque. Il mio problema è ancora quello di essere troppo ambizioso, e di soffrire sempre quando vado a sbattere con la realtà . Pensi con rimpianto a "quanto grande avresti potuto essere", ma non è il caso. E poi dovremmo definire cosa sia la grandezza, e questo richiederebbe altre parole, ed io ho già scritto troppo.
Ti manderó a cagare se proverai a scusarti di nuovo.Berlino ha scritto:Mi ricordo mio padre... io volevo fare qualcosa di diverso all'università ma lui mi diceva tu sarai un ingegnere come me e come tuo nonno e non ci sono state ragioni. E io mi sono sempre chiesto se avesse avuto ragione lui perche' quella è la cosa che so fare meglio o se ha plasmato in modo irrimediabile il mio futuro.
Concordo perfettamente, ultimamente mi interrogo sulla presunta libertà delle mie scelte e ve ne trovo sempre di meno: in compenso mi rimetto in armonia con le mie poche e fragili radici, nelle quali intuisco e mi scopro in una continuità niente affatto sgradevoleMavco Pizellonio ha scritto:Ti manderó a cagare se proverai a scusarti di nuovo.Berlino ha scritto:Mi ricordo mio padre... io volevo fare qualcosa di diverso all'università ma lui mi diceva tu sarai un ingegnere come me e come tuo nonno e non ci sono state ragioni. E io mi sono sempre chiesto se avesse avuto ragione lui perche' quella è la cosa che so fare meglio o se ha plasmato in modo irrimediabile il mio futuro.
Aggiungo, per la serie "la psicanalisi non è un'opinione", che mio padre è un insegnante.
Per lui la scuola era la prima cosa, e sempre a causa della scuola ho vissuto i momenti più terribili con lui. Mi ero rifiutato di studiare al liceo e ho sabotato appositamente il mio esame di maturità . Altrettanto ho fatto con i primi anni di università , prima di cambiare rotta e andare nell'unica direzione in cui potevo andare. O meglio, nell'unica che veramente desiderassi, mio malgrado.
Le volontà non sono libere, c'è poco da fare.
"E' notte, è sempre notte: è per questa ragione che sentiamo tanto bisogno di luce"figlia ha scritto:
Ad ogni modo vogliamo davvero fare entrare tutta questa luce qui dentro?
eppoi, che cazzo, io ci passo tutte le sere e voi aprite di giorno?