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http://www.repubblica.it/2003/h/rubrich ... soros.html
Roma, Soros aspetta solo 8 giorni
I Sensi: "Nessun disimpegno"
George Soros non aspetterà a lungo. Ancora otto giorni: se la famiglia Sensi non risponderà alla sua "manifestazione d'interesse", allora il finanziere ungherese che ha fatto fortuna negli Usa farà un passo indietro. Si ritirerà . Lui vuole la Roma, e vuole anche costruire un nuovo stadio a Roma (un bel problema per il Coni visto che anche Lotito vorrebbe lasciare l'Olimpico...). Ma Soros non ha intenzione di aspettare a lungo, non è abituato quando decide di muoversi: a trattare per lui, in Italia c'è un advisor che è la Banca Rotschild. L'avvocato Joseph Tacopina, appassionato di cacio e pepe e tifoso della Roma, fa parte dell'entourage di Soros ma con questa trattativa non c'entra nulla. E' solo la Rotschild che conta: la banca d'affari sa tutto ormai della Roma, della sua situazione finanziaria, delle esposizioni della famiglia Sensi con il gruppo Unicredit (che con la Roma Calcio non ha nulla a che vedere). E' la banca Rotschild, quindi, che tratta con l'avvocato Gian Roberto Di Giovanni, studio Lovells, delegato da Rosella Sensi a tenere i contatti. Di Giovanni detto Chicco andava a scuola con Maria Cristina, la secondogenita di Franco Sensi, e ora si occupa delle questioni patrimoniali della famiglia. Ma cosa deciderà la famiglia? Il presidente da anni ormai ha delegato tutto o quasi alla figlia Rosella. La moglie del presidente, la signora Maria, non vorrebbe cedere il club, sapendo come il marito sia fortemente legato a questa società . L'ha presa e l'ha fatta diventare grande. Conosciuta in tutto il mondo ormai. Soros è pronto a trattare l'acquisto e concludere tutto in 48 ore. Ma la famiglia è davvero disposta a cedere? Non si sa ancora. E la società , pressata dalla Consob, ha emesso oggi un comunicato. Garantendo che i tanti "rumors" circolati negli ultimi tempi a proposito di un passaggio di mano della proprietà non si sono mai "tramutati in offerte o concrete manifestazioni di interesse, da parte di chiunque, finalizzate all'acquisizione del pacchetto azionario di controllo della società ". La precisazione arriva da un comunicato congiunto con la Compagnia Italpetroli (nella sua qualità di controllante indiretta della società capitolina) in cui si precisa che "in nessun caso i rumors relativi ad eventuali iniziative di dismissione possono far ritenere o desumere un disimpegno della famiglia Sensi nella società ". Tutto vero: Soros aspetta di sapere se la famiglia Sensi è pronta davvero a trattare. Poi formalizzerà la sua offerta, che parte da 250 milioni di euro. L'ingresso del magnate Usa potrebbe anche essere graduale, e Franco Sensi conserverebbe la presidenza onoraria. Come merita dopo tutto quello che ha fatto. La Roma non sarà mai svenduta, e non tornerà ad essere una squadra di secondo piano. Anche perchè è patrimonio dei suoi tifosi.
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