Nadir ha scritto:Per Lor_bastard.
Beh, tutti gli ambienti religioni son strambotti, allora. Nel mio c'e' gente che va in escandescenze se ti fai un panino col prosciutto (ammesso che lo trovi, il prosciutto) o se dici (dici!) che ti piacciono i gamberi (perche' vuol dire che li hai mangiati).
Nel tuo ambiente magari ci sono bolle di estremismo religioso, che sfociano in queste manifestazioni, anche perchè comunque legate ad una cultura religiosa molto forte e radicata.
Anche nella cultura cristiana ci "sarebbero" regole al pari di quelle mussulmane, come il divieto di mangiare crostacei, la lapidazione per gli omosessuali e donne adultere, pire e roghi per i bestemmiatori... Solo che nel "Cattolicesimo"hanno avuto la brillante idea di prendere per buono solo il NT, dove il Dio non è più visto come cattivo e punitore, ma come buono e misericordioso.
Un pó come, molte persone che si definiscono cattoliche, in realtà seguono un pó le scelte che più gli interessano... Vanno a messa tutti i fine settimana, per non fare peccato di precetto, seguono le feste religiose, seguono le veglie, pregano... e poi peró fanno sesso prima del matrimonio perchè fare sesso è bello e divertente.
Nadir ha scritto:
Comunque, non mi e' chiaro il passaggio taglio tutto/amici come prima.
Quale dei due, secondo te, e' repressivo o legato alla "mentalita' cattolica"?
PS: a me e' successo sia di tagliare sia di resstare amica. Ho grandissimi amici ex-amanti (o semi-ex. Il sesso, per come la vedo io, a volte e' anche una forma di affetto)
Allora, personalmente io non riesco a rimanere amico di una persona con cui ho condiviso sentimenti profondi, come un'innamoramento. E' più forte di me. Non riesco a trovare più nessun punto in comune, ne riesco a fare un discorso impegnato, se non un discorso di cortesia. Allo stesso tempo non riesco a provare più nemmeno amicizia. Solo freddezza e distaccamento. Come due estranei. Tanto vale cambiare aria e "sparire".
Il che mi riesce anche facile, perchè in genere conosco ragazze in ambiti diversi dalla "solita routine" o dai soliti luoghi frequentati... vacanze, pub, presentate da altre amiche...
Mentre, frequentando un ambiente con delle regole precise, quale puó essere un oratorio o un cammino spirituale, il venerdì sera, finita una storia, ci si ritrova nella stessa stanza a discutere con gli altri del tema del giorno. E magari a guardare in faccia quella persona idealizzata, che peró ha messo fine ad una storia e che ci ha lasciato un vuoto dentro. Magari a discutere con la stessa persona di sentimenti, di amore, di rispetto... Quando magari l'unico sentimento che si prova è rabbia e risentimento, e sentire la voce di quella persona ci fa solo che male.
Poi magari, a distanza di un mese... tutto torna alla normalità , come se nulla fosse successo. Acqua passata. Di nuovo a ridere a scherzare, magari a guardare quegli occhi che, adesso si voltano maliziosi verso il nostro migliore amico... e sapendo che dopo la riunione, ci sarà qualcun'altro sotto quelle lenzuola che abbiamo disfatto tante volte.
A me roderebbe troppo il fegato.
Penso che ogni storia che finisce lascia una cicatrice un noi, niente che verrà dimenticato.
Se fosse una storia di solo sesso, potrei anche crederci, magari nessun coinvolgimento sentimentale, solo piacere e divertimento. Ma alla fine siamo così sicuri che non ci sia nessun coinvolgimento sentimentale in ogni storia?? Siamo pur sempre mammiferi razionali, che fanno sesso non solo per riproduzione o per calmare istinti naturali, altrimenti ci accoppieremmo con qualsiasi essere del sesso opposto, indipendentemente dall'età e dall'aspetto fisico.