superflowerpunkdiscopop ha scritto:
Probabilmente la mia e la tua esperienza all'acr, Lemmy, hanno avuto esiti differenti e diversa è la nostra sensibilità rispetto a delle questioni basilari che io chiamo semplicemente libertà .
Mai stato all'acr, sono esattamente il motivo per cui in parte do ragione a chi ce l'ha con la Chiesa come istituzione (peró ai tempi dell'oratorio io coi preti ci sono cresciuto e m'hanno insegnato molto sulla vita e sul rispetto altrui, non tutto va osannato e non tutto va buttato).
Tutti i posti dove si fa un tentativo di lavaggio del cervello mi fanno schifo, siano essi religiosi, economici (tipo il "metodo kirby" di motivazione aziendale) o politici.
Sono stato peró nei boy scout per una vita, ero arrivato anche ad essere vice capo reparto a 20 anni, poi ho mollato per la piega che quel gruppo in particolare stava prendendo.
Iper bacchettoni, anticritici, e cosa gravissima politicizzati (con l'avvento dei cattobacchettonicomunistifintirivoluzionariinsoddisfattidelmondodellavitaincuilorosonovittimeelacopaètuttadeglialtri).
Finchè c'ero io mi imponevo nelle riunioni tra capi (la cosiddetta Co.Ca.

) e sventavo sempre le partecipazioni a marce e marcette indette da partitti e sindacati (la stessa marcia della pace di Assisi con bandiere rosse, politici e scout con crocifissi e kefie è un non sense mostruoso che mi faceva montare una rabbia in corpo allucinante).
Lo scoutismo dev'essere un insegnamento a vivere nel mondo di oggi, non rifuggendo a priori i "pericoli" ma imparando a conoscerli e a motivarne l'eventuale astensione.
Per dire si apprezzava la sbronza alcolica ma si rompeva i coglioni per la sigaretta fuori luogo secondo loro (fortunatamente le canne me le son osmepre fumate nell'intimità della mia tenda, a fare cappa e deodorante per i pedalini).
Come capo ho sempre cercato di insegnare che io mondo si puó cambiare, non sperando che qualcuno lo faccia per noi, ma dando l'esempio nelle piccole cose, guardandosi intorno, rendendosi utili e cercando di far passare l'idea che se tutti cominciassero a darsi una mano il mondo si aggiusterebbe da solo.
Ma la gente si lamenta, invoca l'aiuto altrui e demanda le responsabilità (più che altro è una scusa per dare la colpa del fallimento ad altri), non entra i ntesta a nessuno che il potere chi ce l'ha ce l'ha perchè gleil oeprmettiamo noi, che in realtà "potere" è una parola priva di significato (andrebbe sostituita da "dipendenza") e che le più grandi figure della storia sono state Gesù Cristo e Gandhi proprio perchè hanno lanciato sto messaggio e scardinato ordini e imperi senza colpo ferire.
Non pensate che sia un bacchettone iper cattolico (sono più cristiano a la s.francesco,per capirci, che cattolico in senso stretto), ma trovo molte delle vostre argomentazioni totalmente campate in aria per il puro gusto di sfogarsi e di demandare le responsabilità dei fallimenti delle vs aspettative ad altri che vi fa piacere odiare.