



Visto ieri sera "Grindhouse"...
Doverose premesse: non è un horror, assolutamente... e, visti i ritmi cadenzati non lo definirei manco un thriller. Si rifà piuttosto a certi film americani on the road anni settanta, che vengono peraltro ripetutamente citati, anche in maniera esplicita (es "Punto zero"); peró attenzione, è Tarantino, in questo caso all'ennesima potenza, anche se le dosi di sangue e violenza sono decisamente ridotte rispetto ad altri suoi film. Logorroico fino all'eccesso, dialoghi interminabili fatti di nulla, citazioni ed autocitazioni a non finire, il film piacerà senza dubbio ai fan del regista, che qui troveranno tutte le tematiche a lui più care. Bravissimo Kurt Russel nel ruolo dello psicopatico, eccellente colonna sonora, una decina di fiche veramente di categoria (Vanessa Ferlito, Rose McGowan, solo per fare due nomi). Portato all'eccesso anche il risaputo feticismo dei piedi di Tarantino; dopo Uma Thurman e Bridget Fonda, le estremità oggetto di attenzione da parte della macchina da presa sono di Sidney Tamiia Poitier (figlia dell'omonimo attore, è uguale!!!) e di Rosario Dawson.
Niente di che: un esercizio di stile da parte di uno che sa fare cinema e che quindi, anche nel nulla più assoluto, da vita ad un prodottino godibile. Ma, per favore, non gridiamo alla genialata, o peggio, al capolavoro...



