Allora, dopo la (mostruosa) delusione avuta con "I figli degli uomini", ieri sera mi sono visto "Le rose del deserto", pellicola che lo splendido 91enne Monicelli ha liberamente tratto da "Il deserto della Libia" di Tobino...
Non mi ha esaltato, tuttavia è godibile; le tematiche care al regista ci sono tutte, l'assurdità della guerra, la povera gente che è capace di compiere gesti di un'umanità che sembrava dimenticata, l'abilità stilistica di volgere situazioni appartentemente grottesche in tragedia, lo slancio poetico (es la scena del "matrimonio").
Dove il film si inceppa, a parere mio, è nel tentativo di mostrare la distanza tra culture, quasi con l'augurio sopito di un avvicinamento apparentemente impossibile (il discorso sulle donne arabe...).
Ottimo il cast, soprattutto Placido e Haber; grande cameo di Tatti Sanguineti, che a tratti ricorda il favoloso Tognazzi de "Il federale"...
P. S. Appare sì e no per due minuti, ma c'è pure una favolosa Moran Atias...
