donegal ha scritto:
Non festeggio, non sono dispiaciuto, non rosico : credo di essere uno dei 4 o 5 italiani sinceramente indifferenti e non per snobismo anticalcistico, poichè allo stadio (nelle partite che mi interessano) mi trasformo in un tarantolato
Sincero fino in fondo, vi dico che l'unico serio timore che ho è quello di un'amnistia insultante e vergognosa.
Aaah donny, ti sono vicino

E' divertente quest'idea che chi non "vestaggia" sia dispiaciuto o rosiki (tipo la foto di van con esterofili vaffanculo).
L'idea che a della gente semplicemente non freghi una fava di un torneo di calcio sembra difficile da afferrare.
A me del calcio non frega una beneamata fava, l'idea di "tifare" per una squadra o l'altra mi sembra assurda. Lo farei solo se avessi un tornaconto diretto. Cosa che non ho. Quindi chissenefotte?
Hanno vinto? Embè. Perdevano? Embè. E' semplicemente una manifestazione fatta per guadagnare soldi.
Non fa fare un balzo in avanti a questa balla di letame situata vicina al sole
Ah, per rispondere alla domanda sociologica di prima: perchè l'italiotto è contento in una vittoria.
La risposta sociologica è: chi ha una vita più o meno mediocre cerca qualcosa per sentirsi vincente. Questo succede in tutto il mondo. E' molto "umano". Il fatto che con tutte le centinaia di cose alle quasi ci si puó dedicare per sentirsi vincenti, il 90% degli italiotti si attacchino al calcio denota semplicemente una cronica piallatura mentale

Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi