(O.T) FIAT, CHE DISASTRO!
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Che dirvi, in questa merda di paese "civile e industrializzato" ci sono 8000 lavoratori (ed almeno 20000 persone) che stanno per finire in mezzo ad una strada. Non riesco a guardare un tg o prendere in mano un quotidiano senza farmi assalire dalla rabbia, ed è rabbia profonda, viscerale. Stiamo assistendo ad una tragedia enorme (altro che "lo stato di crisi" che chiedeva per il calcio quella macchietta di Galliani. Nell'epoca berlusconiana, quando forte soffiava il vento delle magnifiche sorti e progressive ci ritroviamo adesso alla chiusura di due stabilimenti che sostengono da decenni 8000 famiglie. Non oso immaginare cosa vivono in questi momenti quei poveri sventurati.
Anche se sono fuori topic mi associo agli auguri di Zanoni a Franca Rame.
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se non sbaglio negli ultimi dodici anni i dividendi distribuiti agli azionisti fiat sono pari agli aiuti stanziati per la fiat dallo stato italiano; questo significa che bene che vada la fiat negli ultimi dodici anni ha chiuso in pareggio...... so bene che questo apparentemente (non nei fatti) c'entra poco con il fatto che 8mila e passa persone forse perderanno il loro lavoro, ma è un dato oggettivo..... ragionandoci mi chiedo se è veramente così inevitabile che ci sia questa egemonia del capitale finanziario? (tra parentesi, io non capisco una sega)
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Io voglio tenermi fuori da valutazioni di natura prettamente politica per non dire cazzate,comunque secondo me i Rivaldo li paghiamo noi attraverso le mani di chi sappiamo noi...quando noi per primi ci possiamo ritrovare per strada da un momento all'altro,e magari la domenica andiamo ad applaudire quel cazzone di Schumacher e la sua Ferrari sentendoci parte di qualcosa di cui in realta'siamo le vittime.Contente,per giunta.
non ha senso di lamentarsi. e' un rischio che corri in una economia di libero mercato.
puoi scegliere tra globalizzazione ed un sistema come quello italiano che purteoppo continua a premiare i soliti privilegiati.
L'industria italiana deve rinnovarsi interamente,creare strutture efficaci e flessibili che reggono alla competizione globale. Un'azienda come la Fiat attiva in un mercato come le utilitarie con margini sottilissimi non puo affrontare la concorrenza se non trasferisce la produzione in paesi con meno vincoli, costi inferiori e magari anche piu consapevolezza di qualita della forza lavorativa.
L'economia Europea ha bisogno di questo adeguamento strutturale per avere un futuro. e non sempre incolpare i politici che comunque non valgono niente.
L'importante e tenersi impiegabile (employable come dicono gli Americani) e anche fare il piccolo sacrificio di mobilita'
se e' proprio necessaria.
Lo so che la mia opinione non sara popolare ma Vi dico che vedete ancora tanti licenziamenti di massa in Europa perche' abbiamo creato delle strutture sociali che non possiamo piu finanziare. Spero cmq che la solidarita ed il senso civile4 riescano ad
attutire la violenza dei cambiamenti strutturali venturi.
puoi scegliere tra globalizzazione ed un sistema come quello italiano che purteoppo continua a premiare i soliti privilegiati.
L'industria italiana deve rinnovarsi interamente,creare strutture efficaci e flessibili che reggono alla competizione globale. Un'azienda come la Fiat attiva in un mercato come le utilitarie con margini sottilissimi non puo affrontare la concorrenza se non trasferisce la produzione in paesi con meno vincoli, costi inferiori e magari anche piu consapevolezza di qualita della forza lavorativa.
L'economia Europea ha bisogno di questo adeguamento strutturale per avere un futuro. e non sempre incolpare i politici che comunque non valgono niente.
L'importante e tenersi impiegabile (employable come dicono gli Americani) e anche fare il piccolo sacrificio di mobilita'
se e' proprio necessaria.
Lo so che la mia opinione non sara popolare ma Vi dico che vedete ancora tanti licenziamenti di massa in Europa perche' abbiamo creato delle strutture sociali che non possiamo piu finanziare. Spero cmq che la solidarita ed il senso civile4 riescano ad
attutire la violenza dei cambiamenti strutturali venturi.
Non si puó pretendere che la FIAT tenga tutti quegli operai, quando ormai in giro nessuno compra più una fiat perchè tutti la cosiderano un pezzo di rottame. Per anni hanno fatto macchine che si arrugginiscono, che han sempre problemi e che non vanno un cazzo...
ora è logico che devono chiudere qualche stabilimento.
Zogg
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Zogg
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Agnelli fino a 40anni andava in giro a fare il puttaniere con tipe del calibro di Anita Ekberg, ed è stato addirittura nominato cavaliere del Lavoro (?!?) e poi senatore a vita da quel rincoglionito di Cossiga!
La sua famiglia ha rimpinguato le casse a spese nostre, ha degradato una bellissima città come Torino e contribuito al degrado generale dell'Italia riempendola di strade ma soprattutto boicottando le metropolitane per la miope visione che quest'ultime avrebbero diminuito la vendita di auto (della loro famiglia s'intende)... infatti la Germania che ha validi trasporti sotterranei ha una maggiore diffusione di auto.
Hanno svalorizzato quel che di buono la loro ricerca ha fatto, ad es. in Common Rail.
Adesso i nodi sono venuti al pettine e credo sia la volta buona di levarci dai coglioni la famiglia Agnelli buona solo a liquidare Cantarella con 38 miliardi ! I Ferruzzi sono spariti prima.. spero solo che in questa congiuntura no non si ripeta il solito copione del piagnisteo di Giuanin (a proposito, sarà ancora vivo? o lo stanno tenendo imbalsamato?) col solito contributo prelevato dalle nostre tasche ed i futuri disastri targati Agnelli !
La sua famiglia ha rimpinguato le casse a spese nostre, ha degradato una bellissima città come Torino e contribuito al degrado generale dell'Italia riempendola di strade ma soprattutto boicottando le metropolitane per la miope visione che quest'ultime avrebbero diminuito la vendita di auto (della loro famiglia s'intende)... infatti la Germania che ha validi trasporti sotterranei ha una maggiore diffusione di auto.
Hanno svalorizzato quel che di buono la loro ricerca ha fatto, ad es. in Common Rail.
Adesso i nodi sono venuti al pettine e credo sia la volta buona di levarci dai coglioni la famiglia Agnelli buona solo a liquidare Cantarella con 38 miliardi ! I Ferruzzi sono spariti prima.. spero solo che in questa congiuntura no non si ripeta il solito copione del piagnisteo di Giuanin (a proposito, sarà ancora vivo? o lo stanno tenendo imbalsamato?) col solito contributo prelevato dalle nostre tasche ed i futuri disastri targati Agnelli !
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lucent ha chiaramente ragione; ma ricollegandomi alla sua analisi non posso non chiedermi se questo alla prova dei fatti sia effettivamente necessario.... insomma, è vero, apparentemente è inevitabile, nello stesso modo in cui era inevitabile che l'impero romano durasse per sempre agli occhi di un cittadino romano.... ma le cose non funzionano in questo modo nella realtà ; l'idealismo, ogni forma di idealismo, è vera e necessaria solo a posteriori... quindi lucent quello che dici è necessariamente vero con l'unico inghippo che la necessità che qualcosa accada non esiste nella realtà ........... mi sono incartato?
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: tristan da cunha il 2002-10-11 00:06 ]</font>
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: tristan da cunha il 2002-10-11 00:06 ]</font>
Sono d'accordo, sostanzialmente, con Lucent.
La crisi della FIAT è l'emblema dell'incapità del nostro sistema industriale di essere competitivo in mercati aperti.
Senza appropriati investimenti in ricerca e senza gli indispensabili aumenti di flessibilità il nostro capitalismo è destinato a scomparire, assorbito dai gruppi industriali e finanziari stranieri (con i risultati che abbiamo tutti sotto gli occhi).
La crisi della FIAT è l'emblema dell'incapità del nostro sistema industriale di essere competitivo in mercati aperti.
Senza appropriati investimenti in ricerca e senza gli indispensabili aumenti di flessibilità il nostro capitalismo è destinato a scomparire, assorbito dai gruppi industriali e finanziari stranieri (con i risultati che abbiamo tutti sotto gli occhi).
- armageddom
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Aggiungerei che oltre agli 8000 dipendenti diretti molte medie e piccole aziende che sono nate come fornitori e sub-fornitori degli stabilimenti fiat subiranno un bel colpo occupazionale.
Purtroppo la fiat paga, oltre alle considerazioni fatte da Claudio, anche tutta una serie di errori organizzativi e di scelte di mercato: mentre la giacenza media di un auto-veicolo è stimata, per i concorrenti fiat, in 30-60 gg, fiat viaggia ancora sui 6 mesi con i costi aggiuntivi che ne conseguono. Politiche di mercato come, ad esempio, la snaturalizzazione del marchio Alfa sfociata nell'abbandono delle scelte tecniche che caratterizzavano questa casa, anche il ritiro del marchio Lancia dalle competizioni, sono tutti fattori che hanno minato il mercato fiat.
E poi la qualità del prodotto: mi ricordo una dichiarazione di romiti, quando ancora era amministratore delegato, nella quale dava la colpa della bassa qualità dei prodotti fiat alla bassa qualità dei fornitori; purtroppo era immemore della politica da lui attuata e che consisteva nel rinunciare alla qualità delle forniture prediligendo, sempre, il prezzo più basso.
Purtroppo la fiat paga, oltre alle considerazioni fatte da Claudio, anche tutta una serie di errori organizzativi e di scelte di mercato: mentre la giacenza media di un auto-veicolo è stimata, per i concorrenti fiat, in 30-60 gg, fiat viaggia ancora sui 6 mesi con i costi aggiuntivi che ne conseguono. Politiche di mercato come, ad esempio, la snaturalizzazione del marchio Alfa sfociata nell'abbandono delle scelte tecniche che caratterizzavano questa casa, anche il ritiro del marchio Lancia dalle competizioni, sono tutti fattori che hanno minato il mercato fiat.
E poi la qualità del prodotto: mi ricordo una dichiarazione di romiti, quando ancora era amministratore delegato, nella quale dava la colpa della bassa qualità dei prodotti fiat alla bassa qualità dei fornitori; purtroppo era immemore della politica da lui attuata e che consisteva nel rinunciare alla qualità delle forniture prediligendo, sempre, il prezzo più basso.
Qualche anno fa ho fatto un lavoro
per un'azienda del gruppo Fiat.
Sono stato pagato dopo... 13 mesi (ed innumerevoli telefonate... alla fine ero io a vergognarmi di chiedere i soldi, non loro che non me li davano)...
Se questo è il modo di essere imprenditori...
Ho fatto un'altro lavoro per una multinazionale svizzera (graaaaande).
Sono stato pagato 30% alla firma del contratto, 30% alla sua esecuzione ed il resto a 30 giorni...
Beh, in seguito ho rifiutato altri lavori
dei Signori di Torino...
per un'azienda del gruppo Fiat.
Sono stato pagato dopo... 13 mesi (ed innumerevoli telefonate... alla fine ero io a vergognarmi di chiedere i soldi, non loro che non me li davano)...
Se questo è il modo di essere imprenditori...
Ho fatto un'altro lavoro per una multinazionale svizzera (graaaaande).
Sono stato pagato 30% alla firma del contratto, 30% alla sua esecuzione ed il resto a 30 giorni...
Beh, in seguito ho rifiutato altri lavori
dei Signori di Torino...
Infatti, Beppe. Il problema, secondo me, è proprio questo. I nostri imprenditori (parlo del grosso capitalismo, alla Agnelli per intederci) storicamente tutto sono meno che uomini d'impresa.
Raramente si sono trovati a rischiare in prima persona il capitale, facendo affidamento, invece, su finanziamenti e sovvenzionamenti vari da parte dello Stato.
Chi si ricorda, tanto per fare un esempio, che l'Alfa Romeo (di proprietà IRI) nel 1985 venne comprata dalla FIAT mediante un pagamento a rate a tasso zero (!!!) per circa 1700 miliardi (rigettando, invece, un'offerta più vantaggiosa da parte della Ford)? E che circa 500 miliardi erano ancora da pagare a metà degli anni '90 (!!) ? E chissà come mai nessuno si è mai lamentato di questo con l'allora direttore dell'IRI Romano Prodi?

PS ...e chissà , ancora, come mai tutte le privatizzazioni compiute da questo "grande" (!?) economista sono state effettuate a vantaggio dei "soliti noti" (FIAT/De Benedetti &C.) a prezzi irrisori?

Raramente si sono trovati a rischiare in prima persona il capitale, facendo affidamento, invece, su finanziamenti e sovvenzionamenti vari da parte dello Stato.
Chi si ricorda, tanto per fare un esempio, che l'Alfa Romeo (di proprietà IRI) nel 1985 venne comprata dalla FIAT mediante un pagamento a rate a tasso zero (!!!) per circa 1700 miliardi (rigettando, invece, un'offerta più vantaggiosa da parte della Ford)? E che circa 500 miliardi erano ancora da pagare a metà degli anni '90 (!!) ? E chissà come mai nessuno si è mai lamentato di questo con l'allora direttore dell'IRI Romano Prodi?


PS ...e chissà , ancora, come mai tutte le privatizzazioni compiute da questo "grande" (!?) economista sono state effettuate a vantaggio dei "soliti noti" (FIAT/De Benedetti &C.) a prezzi irrisori?


- armageddom
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Hai assolutamente ragione ! Per brevità ho fatto riferimento solamente ai vantaggi tratti da alcune grosse famiglie del nostro capitalismo. D'altronde è vero che anche i pochi stranieri che hanno acquistato a prezzi di svendita i gioielli del nostro patrimonio industriale appartengono agli stessi gruppi economico/finanziari continentali cui appartengono i nostri "poteri forti".In data 2002-10-14 17:11, armageddom scrive:
X Claudio: il caro romano ha svenduto alcuni gioielli di familia come "dalmine tubi speciali" ai tedeschi per delle bazzecole
Che strano, peró! Chissà come mai i nostri giornali "progressisti", normalmente così pronti a fustigare il mal-governo, non hanno mai indagato seriamente sullo scempio delle nostre privatizzazioni? Mah !