Floppy Disk ha scritto: ↑30/07/2021, 17:37
Al di là della questione sulla contagiosità delle persone vaccinate e infettate con il virus, se vivessimo in una società in cui il 90% della popolazione è vaccinata (salvo la quota fisiologica di bambini e quelli che non possono farsi il vaccino per ragioni mediche),
non ci sarebbero problemi se un vaccinato trasmettesse il virus ad un altro vaccinato perché entrambi quasi sicuramente non finirebbero in ospedale. Sarebbe la famosa ed auspicata fase endemica tipo influenza, ma solo il vaccino raggiunge questo obiettivo.
No, aspetta un attimo:
al di là della questione sulla contagiosità... perché entrambi quasi sicuramente non finirebbero in ospedale un cavolo.
Ma se gran parte del ragionamento sottostante al vaccinare anche i giovani era quello di non farlo più circolare!?
Tutte le menate sull'
immunità di Gregge; 60%, 70% ecc. ecc., adesso me sarei immaginate io?
Non ci prendiamo in giro.
Se gli obiettivi anche agli albori fossero stati quelli che mi pare di leggere un po' troppo ultimamente, la linea di far vaccinare a tappeto gli over60 e invece non, di fatto, imporlo certo a, chessò, degli under35, non sarebbe stata certo contestata.
Adesso, suvvia, stanno vaccinando i 12enni e non è da escludere veder vaccinati di quelli di 6.
Facciamo revisionismo spudorato, o cosa?
I 22enni sanissimi sono stati vaccinati quasi prettamente per la contagiosità. Noooo?
Perché, almeno prima della Delta diffusissima in Italia (vedremo quando verranno fuori i dati post-Delta, ma essendo post-vaccino sarà difficile inferire), il quadro era quello a seguire:
Quando i bambini si infettano, qualcuno di loro si ammala e muore. Abbiamo avuto 400 decessi tra bambini per il Covid. Non bisogna pensare che l’infezione tra i bambini non sia preoccupante.
Può anche darsi che adesso i giovanissimi e pure i bambini che vadano in T.I. o muoiano siano molti di più.
Non lo so.
Però in ogni caso sarebbe una cosa nuova: ai tempi di quando siano state impostate queste campagne vaccinali non era certo così.