
Prima sono piovuti gli apprezzamenti per la musica dei Lacuna Coil, ora quelli per il sex appeal della cantante. Tutti dall’estero, nonostante la band sia milanese. In queste settimane le copertine delle riviste musicali anticipano l’uscita del quarto album dei Lacuna Coil celebrando la bellezza di Cristina Scabbia. Che è stata nominata dai lettori di Kerrang! e Terrorizer , bibbie del rock/metal, nientemeno la donna piu sexy del rock mondiale. E dire che ad inizio carriera, negli anni 90, lei ha prestato la voce a ragazze immagine in canzonette dance. «àˆ bello - commenta Cristina, classe ’72 -. I Lacuna Coil hanno una storia alle spalle e questo mi tranquillizza sul fatto che non sia solo un riconoscimento alla mia immagine. In questo lavoro peró c’è anche una forte parte di vanità e quando saró vecchia potró riguardarmi in queste foto bellissime».
A proposito di immagine, ecco la descrizione di Cristina nelle parole di Kerrang! : «Dark e bella in un modo che la maggior parte di noi puó solo sognare e benedetta con il naturale sex appeal italiano di una diva del cinema di una volta. A differenza delle finte metallare, peró, lei è il cuore rock e pulsante della band». Arrota la sua erre (che aggiunge fascino al fascino) e spiega così i voti che le hanno permesso di superare la sofisticata Amy Lee degli Evanescence e la punkettara Brody Dalle dei Distillers: «Forse sono un punto di riferimento per molte ragazze che vogliono seguire il mio esempio e i ragazzi vedono che non sono una da buttare via...». Sondaggi e riconoscimenti che valgono doppio in un settore, il metal, dominato dagli uomini, se non addirittura maschilista. «Conosco le mie potenzialità : posso vivere on the road e stare su un palco come un uomo. I colleghi mi hanno sempre trattata con rispetto». Anche perchè, aggiunge, «sul palco non ho certo i tacchi a spillo, sono aggressiva e cerco un impatto emotivo coinvolgente».
Il suo modello di cantante sexy è Madonna: «Per me sexy ha più a che vedere con la testa che con la fisicità . Lei è sì bella ed erotica nei movimenti, ma soprattutto nel modo di pensare. Non credo di averle rubato nulla, ma di avere la sua stessa determinazione». Se guarda, invece, al cinema sceglierebbe «la Jolie e La Bellucci per la bellezza, non per la recitazione, ed Helena Bonham Carter per la simpatia e il fascino di una bellezza non classica». Il metal in rosa sta crescendo. Conferma Cristina: «Sono cambiate le cose. Quando noi abbiamo iniziato c’erano meno donne. La svolta è arrivata assieme a un cambiamento nella musica. Il metal si è aperto alle contaminazioni con altri generi, dall’hip hop all’elettronica. Lì ci sono più donne e il metal ha seguito. Mi inginocchio davanti a gruppi classici come Pantera e Metallica, ma ci vuole un’evoluzione...». «Karmacode», il nuovo album dei Lacuna Coil (Lacuna è italiano, Coil vuol dire spirale: il senso è spirale vuota), uscirà il 31 marzo. Cristina spiega il titolo: «Cercavamo una parola con un significato spirituale e, allo stesso tempo, moderno. Karma riflette una spiritualità con se stessi, non legata a una religione. Code rapporta tutto alla vita di oggi, all’evoluzione della tecnologia». I testi, aggiunge la cantante, «sono sempre ispirati dalle esperienze personali», i suoni mostrano «una crescita del gruppo: le chitarre restano potenti e in primo piano, ma si sentiranno le influenze di quello che abbiamo ascoltato e che si sono incanalate fino a portarci a utilizzare persino suoni arabeggianti e parti tribali». Il singolo sarà «Our Truth»: «Parla del fatto che bisogna fregarsene del parere degli altri, ma portare avanti, sollevare la propria verità ». Cristina canta in inglese, come sempre, tranne in «Without Fear» che, a dispetto del titolo, è quasi tutta in italiano.
In primavera partirà un tour di due mesi negli Usa (dove vendono 5 volte più che in Italia), per l’estate torneranno in Europa. «Ci piacerebbe sviluppare ancora di più il nostro seguito qui a casa. Spero che anche le radio ci aiutino: visto che trasmettono delle cagate pazzesche mi sembra che possano trovare spazio anche le nostre canzoni». Per farsi conoscere di più accetterebbero di andare a Sanremo? Non trattiene la risata... «Con tutto il rispetto per chi lo ritiene un simbolo nazionale, è un clichè che non ho mai apprezzato. àˆ noioso e scontato. Mi opporrei con tutte le forze».
www.corriere.it
Andrea Laffranchi
18 gennaio 2006