cicciuzzo ha scritto: ↑09/10/2020, 13:38
Bene, ma se così fosse lo scenario è rassicurante
Allora a che cazzo serve spargere terrore?
In marzo la salita esponenziale dei positivi (ma soprattutto dei ricoverati) aveva terrorizzato tutti. Perchè a sentire molti, soprattutto il governo, ad inizio febbraio non c'erano contagiati. (in realtà non stavano testando nulla e i contagiati c'erano eccome).
Quindi quello che sembrava un aumento velocissimo in realtà aveva almeno un paio di mesi di diffusione. (dato che ci tranquillizza)
I grandi numeri in Lombardia non sono quindi spuntati all'improvviso ma erano frutto di più settimane di quello che si credeva.
Questo non toglie che la velocità di propagazione sia comunque alta se paragonata ad altri virus.
Ecco quindi che ci rimane da capire quanto il semplice distanziamento (che in città in realtà non esiste, vedi bus) o il, secondo me, importantissimo uso della mascherina, riescano a limitare la diffusione del contagio per un periodo più lungo.
Insomma abbiamo avuto un inizio anno dove si è diffuso capillarmente di nascosto da tutti (e qui che incolpo e tanto il governo per quel mese buttato nel cesso) contro un intero autunno/inverno dove comunque ci saranno mascherine e isolamento di gran parte degli asintomatici.
Basterà? Probabilmente basterà per non andare alle stelle (ad inizio anno fece quei numeri in poco tempo) ma sarà comunque complicato tenerlo basso senza chiudere nulla dato che ci aspettano almeno 5-6 mesi di freddo.
Oggi facevano notare che i posti in TI sono rimasti pressochè invariati. Scommettere sulla percentuale di ricoverati usando come scritto prima i dati sui positivi (sottostimati di molto) di marzo per auto convincersi che non sarà come prima mi pare un pochino azzardato.
Poi magari santa mascherina toglierà le castagne dal fuoco limitando la diffusione quel che basta per non sovraccaricarci troppo. (ma peggiorerà sicuramente).
Ma se in estate apri le discoteche e in inverno con gli stadi chiusi fai fare baldoria davanti a Sky nel baretto di paese il risultato non cambia.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi