guarda che l'analisi marxista o quella liberista non hanno scadenza temporale: il "moderno" di cui accenni tu e' sempre la stessa situazione gira e rigira.giorgiograndi ha scritto:Io non credo che sia un problema di competizione o un problema di settore (civile o militare), personalmente lo vedo come legato a un fattore economico legato a un sistema ormai arrugginito non al passo con i tempi moderni a con le problematiche moderne.
anzi l'analisi marxista applicata alle distorsioni della gig economy e del globalismo e' ancora piu' attuale oggi di quanto non lo fosse 100 anni fa nei sistemi stato.
la competizione civile/militare e' funzionale a quella economica, sapendo che, da che mondo e' mondo, prioritaria e' quella militare rispetto alla civile.
stai confondendo strumenti con metodo.Sarò banale, ma se gli stati hanno bisogno di soldi per portare avanti innovazione e welfare, dovrebbero semplicemente stamparli, smettendo di dare lavori pubblici al miglior offerente, e di fare debito per finanziarsi, ma scegliendo chi ha un rapporto "velocita e rotture di cazzo ai cittadini" / "qualità del lavoro, incluso il fattore ambientale" migliore.
lo strumento denaro, per come e' definito e strutturato, non si puo' creare dal nulla: e' un corrispettivo in beni o servizi equivalenti.
fino all'abolizione degli accordi di bretton woods tutto il sistema era legato al possesso di oro fisico (cioe' un corrispettivo fisico e tangibile di una sostanza universalmente riconosciuta come tale da ogni controparte): con nixon si stravolge tutto e si sostiene che il sistema regge in funzione dell'esistenza di un governo di uno stato.
Ed e' questa una delle grandi truffe occidentali che ha innescato direttamente ed indirettamente la batteria di crisi economiche e sociali dagli anni 70 in poi e le crisi economiche cicliche da wall street in poi.
quello che tu suggerisci (il metodo) e' una visione "efficentista" dell'economia di pianificazione, tipica delle economie di tipo socialista e che nei grandi numeri trova un suo senso di applicazione e dei riscontri positivi per la popolazione.
non fare l'errore di dire che basta stampare denaro che si risolve, perche' puoi stampare tutta la cartamoneta che vuoi, ma se le controparti non ne riconoscono il valore non serve ad una beata fava.
per quello si usava l'oro.
che tra l'altro e' presente in una misura finita (e non infinita come tutte le risorse presenti nel pianeta terra).
concetto idealista che apprezzo come visione, ma che si scontra in parte con le priorita' della razza umana che in questo momento vede e ragiona lo spazio in funzione di sopravvivenza (questione energia e militare).Esplorare lo spazio sarebbe quello che la razza umana, come tale (esploratrice) dovrebbe fare, indipendentemente dal costo.
come sempre e' una questione di priorita', di consapevolezza e di conoscenza, fattori che ragionati su scala globale sono sempre piu' ridotti al lumicino del buonsenso.
per ora direi che il problema principale sia garantire beni primari (cibo, acqua potabile, istruzione, sanita', un tetto sopra la testa, accesso al sapere).