(O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

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giorgiograndi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6481 Messaggio da giorgiograndi »

pan ha scritto:
giorgiograndi ha scritto:credere che liberazzando la droga si possa avere una situazione migliore a livello sociale è da ignoranti.
Che poi si tolgano soldi alla criminalità, io non lo metto in dubbio, ma permettere di comprare la droga in drogheria è da dementi che non sanno un cazzo in merito a cosa è la droga e alle conseguenze psicologiche è comportamentali di chi si droga.

L’ho detto prima: per essere competenti in materia ci va qualche hanno di droghe pesanti, altrimenti sono solo parole de incompetenti.



Il topic si è magari spostato sulla cronaca di Milano, in quanto molti sono della zona e si rendono conto di come gli spacciatori siano tutti (o quasi) migranti irregolari i cui reati vengono sempre e costantemente sminuiti come fatto secondario dai sinistrorsi intellettuali che anche vivendo a Milano E sapendo bene cosa succede, non ammettono che il problema esiste.
Apri con una dichiarazione di carattere generale e per sostenerla utilizzi una visione soggettiva "da vicino" per sostenerla. E' un errore metodologico, tuttavia sulla dichiarazione iniziale abbiamo l'esempio del proibizionismo negli States i cui risultati a livello sociale non furono brillantissimi :084 . Punto 2: tu vedi i tossici nel sistema di mercato proibizionista vigente, che li porta di default nell'area della criminalità, non come sarebbero in un sistema legalizzato, nel quale diverrebbero pazienti piuttosto che delinquenti.
Un drogato non e' malato, e' un drogato e basta.
Ma anche tecnicamente: Cazzo avrei dovuto fare quando pippavo? presentarmi in qualche ufficio per farmi dare la coca alle 4 di notte e firmare un pezzo di carta che sono un tossico e lasciare li la mia patente?
Oppure, per comprare da fumare, fare la coda in un altro ufficio per prendere 2 canne e lasciare anche li la mia patente di giuda?

Perche' se a uno che ha bevuto gli tolgono la patente per mesi, a uno che si droga devono fare la stessa cosa.

Ma che assurdita', ma e' un concetto idiota, insensato e non attuabile. Magari il cannaiolo fancazzista con i rasta senza patente amerebbe un servizio del genere, ma il cocainomane assulutamente no, continuerebbe ad usare lo spacciatore di fiducia, come l'operaio che fuma nero o lo studente che si fa le pere.

Ma comunque, secondo te bisognerebbe usare risorse per "curare" un drogato invece the aiutare un immigrato regolare ad integrarsi o un pensionato ad arrivare a fine mese o una coppia giovane a mettere su famiglia?

La liberalizzare non serve a nulla, ma il proibizionismo non e' la soluzione. Infatti non ho mai parlato di proibizionismo ma di educazione dei giovani: spiegare come nessuna droga sia "leggera", la stessa cosa vale anche per alcuni oppiacei, ABC dei narcotici.

Certo che se hai qualche professore alle superiore che ti dice che una canna e' meno dannosa di una sigaretta (esperienza personale) allora siamo proprio messi male da principio (professore sinistroide oltre ogni limite, chiaramente intenzionato a influenzare i sui alunni con le sue idee politiche).
Questo non deve succedere, perche' il professore in questione nemmeno aveva mai fumato una canna, era ideologia da 4 spicci venduta a 16enni ignoranti che si contrapponeva a chi a casa propria aveva indicazioni molto diverse.

Detto questo: togliere manovalanza all'industria della droga non e' proibizionismo, ma buon senso. Che cazzo di senso ha avere spacciatori per strada quasi ad ogni angolo della strada? Ma allora vogliamo proprio che la droga circoli liberamente.

Il mio non e' un errore metodologico, ma una realta' oggettiva, se non riesci a vederla stai solo trollando in giro e te lo dimostro.

Immagina che sei cieco, e vai a fare la spesa in un negozio che vende patate avariate (la droga), e io in passato ho comprato patate in quel negozio e hai avuto la diarrea, per questo ti avviso.
Il mio avere avuto la diarrea non e' soggettivo, perche' tutti gli altri clienti si sono cagati addosso a mangiare patate avariate.

Se tu invece non consideri la droga come una patata marcia, e quindi consideri avere la diarrea come una cosa normale, be allora il tuo concetto non fa una grinza, ma quindi sei il negoziante che vende le patate o suo complice oppure non hai mai avuto la diarrea.

Te lo ripeto, un drogato non e' malato, un drogato e' un drogato e basta. Pensare che la droga sia una malattia (se un drogato ti dice qualcosa del genere) e' sono un modo per giustificare l'uso di droga. Per smettere di drogarsi basta voler smettere veramente e agire di conseguenza (magari con un po di supporto sociale che sicuramente non e' droga di stato)
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.

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pan
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6482 Messaggio da pan »

Comprendo solo due cose del tuo discorso:
che sei contro il proibizionismo (che è il sistema da sempre adottato in questo Paese) ma paradossalmente lo sostieni, pensando che la legalizzazione (non la liberalizzazione che in pratica già c'è adesso) sia un male peggiore;
che il drogato non è un malato, quindi nemmeno l'alcolista e il fumatore lo sono, per cui le malattie che alcol e tabacco provocano non dovrebbero essere prese in carico dalla società, cosa che venne fatta in un certo periodo della storia dell'URSS.
Siamo nel campo delle dipendenze e già esistono centri per curare chi si devasta con videopoker e grattaevinci e c'è ancora chi pensa che il tossico debba sostanzialmente essere ignorato dai servizi pubblici e abbandonato a se stesso e ai fornitori quando da molti decenni esiste una letteratura scientifica internazionale sull'argomento?
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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bellavista
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6483 Messaggio da bellavista »

In questo momento c’è un problema di comprendere causa ed effetto, cioè qual’è la causa di cosa.

Io sono anti proibizionista perchè storicamente non funziona. Se proibendo si evitasse che la gente utilizzi droga, alcol, sigarette ecc. andrebbe benissimo. Ma dato che in decenni di proibizionismo si è sempre visto che è una politica fallimentare che non impedisce a nessuno di drogarsi ma nel contempo da miliardi alla malavita direi che non è la strada migliore da continuare a percorrere.

Riguardo però agli immigrati che spacciano, la domanda è questa: se uno viene in italia e fa lo spacciatore, se non avesse trovato da spacciare cosa avrebbe fatto? Si sarebbe messo a lavorare 8 ore in fabbrica? O sarebbe andato a fare un crimine diverso.

Gli immigrati che vengono in italia a delinquere, dubito che nel loro paese fossero professori di filosofia o medici.

Nella maggior parte dei casi quelli che spaccia qui delinquevano anche nel loro paese.

Quindi la cosa primaria sarebbe filtrare chi entra, e non fare entrare cani e porci com le barchette ONG
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

giorgiograndi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6484 Messaggio da giorgiograndi »

pan ha scritto:Comprendo solo due cose del tuo discorso:
che sei contro il proibizionismo (che è il sistema da sempre adottato in questo Paese) ma paradossalmente lo sostieni, pensando che la legalizzazione (non la liberalizzazione che in pratica già c'è adesso) sia un male peggiore;
che il drogato non è un malato, quindi nemmeno l'alcolista e il fumatore lo sono, per cui le malattie che alcol e tabacco provocano non dovrebbero essere prese in carico dalla società, cosa che venne fatta in un certo periodo della storia dell'URSS.
Siamo nel campo delle dipendenze e già esistono centri per curare chi si devasta con videopoker e grattaevinci e c'è ancora chi pensa che il tossico debba sostanzialmente essere ignorato dai servizi pubblici e abbandonato a se stesso e ai fornitori quando da molti decenni esiste una letteratura scientifica internazionale sull'argomento?
1 - prendesi cura di chi è un tossico.
2 - evitare che ci siano nuovi tossici

-1-
non ho detto che chi è tossico debba essere abbandonato, infatti ho scritto chiaramente che non ci sono servizi adeguati. ho scritto che non aiuti un tossico dangogli il metadone oppure qualunque droga (puoi spendere quei soldi in maniera migliore). Smettere di drogarsi il percorso è tortuoso, ma non si basa sul consumo di droga. Non esiste un modo semplice per smettere, ma cambiare città e giro di amicizie aiuta parecchio per esempio. Poi ci vogliono motivazioni personali molto forti, supporto psicologico e chiaramente una vita adeguata. Le strutture presenti nel territorio sono poche e quelle buone sono a pagamento.
Un drogato continua a drogarsi per due ragioni:
- non vuole smettere
- trova la droga quando la vuole
Dare accesso alla droga a un drogato, non è il modo per farlo smettere e non averlo più di peso sulla società. Non credo ci voglia un genio per capirlo.

-2-
Quì non si tratta di proibizionismo, ma di buon senso. Se si può evitare di avere uno spacciatore ad ogni angolo di strada, allora ben venga non averlo. Non stiamo parlando di eliminare tutte le zanzare del piemonte, o un anello dell'ecosistema, ma eliminare gente che occupa le case popolari (e le dristugge), delique specciando e rubando e non ha nessun rispetto per la vità altrui.

Poi che l'alcol e le sigarette facciano male non ci sono dubbi, ma pagagonare sigarette ed eroina mi sembra una cazzata. Non ho mai conosciuto nessuno che va a rubare per comprarsi le sigarette o per comprare una bottiglia di vino, ma di truffatori che pippano e tossici che rubano ne ho conosciuti parecchi.

Legalizzare la droga è una stronzata perchè lo spacciatore continuerebbe a spacciare tranquillamente, anzi sarebbe come sminuire sia spaccio che uso di droga.

Il fatto che tu abbia compreso solo due cose del mio discorso mi spaventa parecchio.
- Non hai compreso per esempio che il mio iniziare a farmi le canne è stato "avallato" da un mio professore alle superiori? (totalmente in opposizione a come sono stato educato in famiglia), perchè fino a 16 anni io nemmeno fumavo
- Non ha compreso che la droga non è una cosa positiva e che bisognerebbe evitare di drogarsi?
- Non hai compreso che per smettere di drogarsi il consumo di droga è contrario al fine stesso (uno non può smettere di drogarsi facendo uso di droga, oddio mi pare incredibile che lo devo anche scrivere)

Bellavista ha ragione: chi va in giro a spacciare non è una persona per bene. Basta che leggi il giornale, ci sono padri di famiglia che perdono casa e lavoro, ma che non vanno per strada a spacciare.
L'immigrato che spaccia per strada: è semplice dire che lo fa per necessità (lo dico anche io molto spesso), ma in realtà lo fa perchè è un poco di buono, altrimenti non avresti chi raccoglie i pomodori per 20 euro al giorno, e lo spacciatore con le Nike sui Navigli.

Detto tutto questo-
Ma tua hai figli? Pensa se un giorno tuo figlio ti torna a casa tossico, e tu cerchi di tirarlo fuori dal giro, e poi ti accorgi che lo spacciatore lo va ad aspettare fuori da scuola per dargli una pera gratis, o magari un compagno di pere lo vuole rimettere nel giro per vendergli a sua volta dell'eroina. Chiami la polizia, che conosce lo spacciatore, e gli ha dato "il foglio di via" 3 volte e ti dicono che non possono fare nulla perchè non gli trovano la droga addosso. Magari scopri anche che il professore di chimica, noto sinistroide scatenato, ha detto in classe che farsi le canne fa bene, e da una canna è cominciato il tutto. Perchè la droga da sensazioni belle mentre di divora dentro (e fuori)
Hai una sola soluzione: cambiare città
E tutto questo perchè pensi a proibizionismo/legalizzazione/tolleranza?: concetti intellettuali che non fanno altro che lasciare le cose come stanno. Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca, non esiste una via di mezzo. La droga è droga, punto. Come ho già detto a qualcun'altro: dorgati per qualche anno, smetti e poi vedi come cambi idea velocemente.
Non hai le nozioni di base per parlare dell'argomento in questione, solo osservazioni soggettive.
Come dire che a un calciatore che ha letto un libro di ingegneria può progettare la macchina del tempo.

Detto questo: fumare erba può avere benefici se sei ammalto, ed è giusto prescriverla se da sollievo, ma da quì ad autorizzare la gente sana a stonarsi ce ne passa (e non parlo di tollerare che si stona)
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6485 Messaggio da Blif »

Ne ha due, mi pare, venuti su bene.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6486 Messaggio da TeNz »

poi tra l'altro pan ha in mente la maria che fumava a bologna alla metà degli anni 70, praticamente erba medica raccolta a san lazzaro di savena e non gli strain selezionati geneticamente per aumentare il thc.

minchia fai mezzo tiro con la ganja di oggi e ti stona come un intera canna del 1992 :D


https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_16_percento
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6487 Messaggio da bellavista »

TeNz ha scritto:poi tra l'altro pan ha in mente la maria che fumava a bologna alla metà degli anni 70, praticamente erba medica raccolta a san lazzaro di savena e non gli strain selezionati geneticamente per aumentare il thc.

minchia fai mezzo tiro con la ganja di oggi e ti stona come un intera canna del 1992 :D


https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_16_percento
vero, non ci sono più le canne di una volta....
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6488 Messaggio da TeNz »

bellavista ha scritto:vero, non ci sono più le canne di una volta....
o forse siamo invecchiati noi :D

nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.

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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6489 Messaggio da GiarneseUmnberto »

io sono un sostenitore della marjuana cannabis ecc se di qualità,infatti ne faccio un uso ricreativo quando mi sovviene il desiderio,1 volta al mese,a volte 2,debbo dire però che non fumo sigarette,mai,non apprezzo le sigarette e anzi le ritengo il male assoluto insieme a ecstacy e altre schifezze,non sono un hippy e anzi non approvo chi ne fa un uso massiccio e dipendente e soprattutto chi si avvicina strafatto,molto spesso ho dato qualche clamorosa sberla a ragazzini che si avvicinavano strafatti davanti alla scuola nel momento in cui andavo a prendere mio nipote e credevano che fossi canavacciuolo e chiedevano autografo.

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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6490 Messaggio da cicciuzzo »

la marjuana la compri dai nigeriani o da spacciatori 100% di Bellizzi ?
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6491 Messaggio da SoTTO di nove »

e questo fa il procuratore?
https://www.ilprimatonazionale.it/crona ... no-134519/

Per smentire la tesi che sono gli immigrati i responsabili della microcriminalità si sofferma sui furti in appartamento e fa il razzista al contrario sostenendo che sono al 99.9 bianchi. (virgola nove eh, specifichiamo bene)
Per poi spiegarci che sono ladri dell'est (scoprendo l'acqua calda).
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6492 Messaggio da pan »

giorgiograndi ha scritto:
pan ha scritto:Comprendo solo due cose del tuo discorso:
che sei contro il proibizionismo (che è il sistema da sempre adottato in questo Paese) ma paradossalmente lo sostieni, pensando che la legalizzazione (non la liberalizzazione che in pratica già c'è adesso) sia un male peggiore;
che il drogato non è un malato, quindi nemmeno l'alcolista e il fumatore lo sono, per cui le malattie che alcol e tabacco provocano non dovrebbero essere prese in carico dalla società, cosa che venne fatta in un certo periodo della storia dell'URSS.
Siamo nel campo delle dipendenze e già esistono centri per curare chi si devasta con videopoker e grattaevinci e c'è ancora chi pensa che il tossico debba sostanzialmente essere ignorato dai servizi pubblici e abbandonato a se stesso e ai fornitori quando da molti decenni esiste una letteratura scientifica internazionale sull'argomento?
1 - prendesi cura di chi è un tossico.
2 - evitare che ci siano nuovi tossici

-1-
non ho detto che chi è tossico debba essere abbandonato, infatti ho scritto chiaramente che non ci sono servizi adeguati. ho scritto che non aiuti un tossico dangogli il metadone oppure qualunque droga (puoi spendere quei soldi in maniera migliore). Smettere di drogarsi il percorso è tortuoso, ma non si basa sul consumo di droga. Non esiste un modo semplice per smettere, ma cambiare città e giro di amicizie aiuta parecchio per esempio. Poi ci vogliono motivazioni personali molto forti, supporto psicologico e chiaramente una vita adeguata. Le strutture presenti nel territorio sono poche e quelle buone sono a pagamento.
Un drogato continua a drogarsi per due ragioni:
- non vuole smettere
- trova la droga quando la vuole
Dare accesso alla droga a un drogato, non è il modo per farlo smettere e non averlo più di peso sulla società. Non credo ci voglia un genio per capirlo.

-2-
Quì non si tratta di proibizionismo, ma di buon senso. Se si può evitare di avere uno spacciatore ad ogni angolo di strada, allora ben venga non averlo. Non stiamo parlando di eliminare tutte le zanzare del piemonte, o un anello dell'ecosistema, ma eliminare gente che occupa le case popolari (e le dristugge), delique specciando e rubando e non ha nessun rispetto per la vità altrui.

Poi che l'alcol e le sigarette facciano male non ci sono dubbi, ma pagagonare sigarette ed eroina mi sembra una cazzata. Non ho mai conosciuto nessuno che va a rubare per comprarsi le sigarette o per comprare una bottiglia di vino, ma di truffatori che pippano e tossici che rubano ne ho conosciuti parecchi.

Legalizzare la droga è una stronzata perchè lo spacciatore continuerebbe a spacciare tranquillamente, anzi sarebbe come sminuire sia spaccio che uso di droga.

Il fatto che tu abbia compreso solo due cose del mio discorso mi spaventa parecchio.
- Non hai compreso per esempio che il mio iniziare a farmi le canne è stato "avallato" da un mio professore alle superiori? (totalmente in opposizione a come sono stato educato in famiglia), perchè fino a 16 anni io nemmeno fumavo
- Non ha compreso che la droga non è una cosa positiva e che bisognerebbe evitare di drogarsi?
- Non hai compreso che per smettere di drogarsi il consumo di droga è contrario al fine stesso (uno non può smettere di drogarsi facendo uso di droga, oddio mi pare incredibile che lo devo anche scrivere)

Bellavista ha ragione: chi va in giro a spacciare non è una persona per bene. Basta che leggi il giornale, ci sono padri di famiglia che perdono casa e lavoro, ma che non vanno per strada a spacciare.
L'immigrato che spaccia per strada: è semplice dire che lo fa per necessità (lo dico anche io molto spesso), ma in realtà lo fa perchè è un poco di buono, altrimenti non avresti chi raccoglie i pomodori per 20 euro al giorno, e lo spacciatore con le Nike sui Navigli.

Detto tutto questo-
Ma tua hai figli? Pensa se un giorno tuo figlio ti torna a casa tossico, e tu cerchi di tirarlo fuori dal giro, e poi ti accorgi che lo spacciatore lo va ad aspettare fuori da scuola per dargli una pera gratis, o magari un compagno di pere lo vuole rimettere nel giro per vendergli a sua volta dell'eroina. Chiami la polizia, che conosce lo spacciatore, e gli ha dato "il foglio di via" 3 volte e ti dicono che non possono fare nulla perchè non gli trovano la droga addosso. Magari scopri anche che il professore di chimica, noto sinistroide scatenato, ha detto in classe che farsi le canne fa bene, e da una canna è cominciato il tutto. Perchè la droga da sensazioni belle mentre di divora dentro (e fuori)
Hai una sola soluzione: cambiare città
E tutto questo perchè pensi a proibizionismo/legalizzazione/tolleranza?: concetti intellettuali che non fanno altro che lasciare le cose come stanno. Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca, non esiste una via di mezzo. La droga è droga, punto. Come ho già detto a qualcun'altro: dorgati per qualche anno, smetti e poi vedi come cambi idea velocemente.
Non hai le nozioni di base per parlare dell'argomento in questione, solo osservazioni soggettive.
Come dire che a un calciatore che ha letto un libro di ingegneria può progettare la macchina del tempo.

Detto questo: fumare erba può avere benefici se sei ammalto, ed è giusto prescriverla se da sollievo, ma da quì ad autorizzare la gente sana a stonarsi ce ne passa (e non parlo di tollerare che si stona)
Questo tuo intervento è molto più chiaro del precedente e vi si trovano punti di concordanza, come in ciò che scrivi al punto 1 e il fatto che siamo d'accordo che la droga va evitata perché nociva. Dove restiamo in disaccordo è altrettanto chiaro: il fatto che trovi spacciatori di determinate sostanze e non di alcool e sigarette ovunque non dipende tanto dal fatto che sono poco di buono, ma dal fatto che determinate sostanze sono illegali e quindi commerciabili solo in ambiente criminale con alto profitto, quindi i grandi narcotrafficanti hanno tutto l'interesse a mantenere il sistema attuale di monopolio. La legalizzazione, che non equivale a promozione, farebbe innanzitutto crollare i prezzi di mercato e poi anche gli addetti a tutta la filiera dei prodotti. Il fatto che non si faccia mi fa solo sospettare pesanti influenze del narcotraffico sui governi, d'altra parte quei proventi vengono computati nel P.I.L. dei Paesi occidentali.
Proibizionismo e legalizzazione non sono concetti intellettuali (la tolleranza sì, ma non ne ho mai parlato), ma due sistemi operativi contrapposti di affrontare il problema.
Un altro punto che non condivido è la tua condanna delle terapie di mantenimento. Di certo, concordo con te, non sono il massimo, ma servono quando, come oggi in Italia, non ci sono più risorse per servizi sociali tipo le comunità terapeutiche e altre forme migliori di assistenza e cura, oppure quando il sistema nervoso centrale è così danneggiato che nessun recupero è più possibile e in quel caso il metadone funziona come le cure palliative nel cancro, evitando alla persona la sofferenza di sbattersi per la dose e alla società di essere derubata da quelle persone. Se proibissero le sigarette sarebbe la stessa cosa, per me sicuramente.

Ma c'è un punto più personale che mi colpisce del tuo discorso. Stando a quanto racconti hai una storia personale di dipendenza felicemente risolta e di questo non posso che essere felice, ma come quasi sempre si vede in questi pochi casi, hai la rabbia del convertito che invariabilmente è diretta contro quel mondo (addetti ai lavori, cattive compagnie, professori di sinistra ecc.) e pensi che solo tu detieni la verità sul problema: la colpa è stata degli Altri, il merito di uscirne è stato mio. Ma solo la seconda affermazione è vera, perché se fosse vera la prima tutti o quasi tutti saremmo passati per questa esperienza, vivendo più o meno le stesse vite e le stesse occasioni e situazioni.
Ci sono sempre fattori individuali e famigliari dietro il ragazzo che inizia a drogarsi. Per esempio tra il professore tollerante/facilitante e il padre che proibiva credo sia più determinante il secondo, perché il padre che vieta in generale non abitua il figlio alla libertà e alle responsabilità che l'esercizio della libertà comporta.

Ho due maschi di 23 e 21 anni cui non ho mai proibito nulla e oggi, rispetto a come ero io che mi facevo le cannette a Bologna alla loro età, come dice bene TenZ,
manco mi vedono, sono anni luce avanti. A 14 anni il primo aveva un compagno quasi coetaneo il cui padre spacciava. Era il suo riferimento principale proprio nel periodo in cui aveva perso la madre. Le notizie nel piccolo paesino corrono e la nonna materna con la quale era andato a vivere era allarmatissima e mi faceva scenate di continuo perché gli proibissi di frequentarlo. Non lo feci mai, ma di fronte a tutte le famiglie schierate dissi che poteva continuare l'amicizia, stando attento però a qualsiasi movimento sospetto, inclusa l'eventualità di un'irruzione in quella casa per regolamento di conti. Gli insulti e le maledizioni che mi piovvero addosso sono facilmente intuibili, ma mio figlio continuò a frequentare l'amico ("papà ha detto che posso farlo"). Alcuni mesi dopo i loro incontri si diradarono fino a interrompersi del tutto; qualche settimana dopo il padre fu arrestato e il ragazzo si trasferì dai nonni in una cittadina non lontana. Il motivo dell'interruzione dell'amicizia non lo chiesi mai, ma fu lui anni dopo a dirmi che il padre gli aveva chiesto di portare un pacchetto in un certo posto. Poche settimane fa si sono rivisti per un addio, visto che il compagno di adolescenza è andato a lavorare in Germania.

Perché non gli vietai di frequentarlo? Semplice : perché da lui trovava un clima buono, oltre all'amicizia aveva giochi straordinari e sopra ogni cosa il padre che li portava a fare corse in auto di notte. Nelle nostre famiglie sconvolte dalla perdita prematura e improvvisa della mia compagna trovava un clima depressivo + le cazziate a raffica per le sue frequentazioni pericolose. E dove vuoi che vada un ragazzo di 14 anni messo violentemente tra queste due alternative? Ci sarebbe andato di nascosto e questo lo avrebbe ancor più legato a quell'altro ambiente, magari avrebbe provato a farsi un tiro...

Per inciso, il padre spacciatore era sicuramente un poco di buono per un verso, ma un molto buono per un altro: provava molta pena per mio figlio e -a suo modo-gli fece passare un lungo tempo di allegria in quel tristissimo periodo, anche se poi gli voleva dare un compitino.

E sì, Giorgio, noi tutti -più o meno- siamo a volte molto, a volte poco buoni.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6493 Messaggio da giorgiograndi »

No no, la scelta di farmi le canne e passare ad altro è stata mia e il mio uscirne non è stato merito mio, ma merito dell'ambiente di cui mi sono cicondato.

Il mio è un concetto molto semplice: come è possibile che a scuola un professore carismatico (quindi un punto di riferimento per i giovani) possa dire che farsi una canna non fa male?
Questo è la cosa che non ha senso, poi noi siamo quì a parlare di °legalizzare° le droghe per togliere soldi alla criminalità, quando abbiamo avuto (nel mio caso) un professore che sosteneva che la droga non fa male. Questà è la cosa che non ha senso, il fatto di un educare senza "proibire" è diverso da "avallare" il consumo di droga come una cosa normale. E' una cosa che non ha senso avere un politico che dice una cosa del genere in televisione, lo fa solo per prendere i voti di chi si fa le canne.

Poi io trovo veramente difficile comprendere il tuo discorso in merito alla legalizzazione: come attuarla?.
Credere che uno che pippa, alle 3 di notte, vada a comprare la droga in farmacia è utopia. Chiamerà sempre lo spacciatore di fiducia.
Non è una cosa fattibile, tecnicamente. Chi si droga non può essere considerato un cittadino come gli altri, avrebbe delle limitazioni (esempio non potrebbe guidare), e chi sarebbe disposto a perdere lo status di cittadino normale per potersi drogare? Ci si continuerebbe a drogare di nascosto, come si è sempre fatto.

Una cosa è essere contro il proibizionismo a livello educativo, ma è una cosa diversa considerare la droga come le sigarette. Non è la stessa cosa. La tolleranza verso chi si fa le canne non può essere applicata anche al tossico che si fa le pere o al cocainomane. Senza contare che il passo tra Canna e Coca è solo una questione di costo, fanno parte dello stesso ambiente sociale.

Io penso che l'educazione sia fondamentale, sia a casa come a scuola, ma anche a livello mediatico. "liberalizziamo l'erba perchè se vai in un locale dove tutti hanno fumato l'ambiente è tranquillo. ma se tutti hanno bevuto scoppia una rissa dopo l'altra" è un concetto che condivido, ma non vuol dire che fumare sia meglio che bere e non vuol dire che bisogna per forza tollerare chi fuma.
Io, per esempio, io ho 10 dipendenti, chi si droga lo caccio, e non mi interessa se fuma o pippa a casa sua o nel fine settimana. Se lo scopro, lo caccio. Se la droga fosse "legalizzata" io, come datore di lavoro, pretenderei di sapere se i miei dipendenti ne fanno uso, e di conseguenza sceglierei solo chi non ne fa uso.
Come è possibile pensare di legalizzare la vendita di droga senza in qualche modo legalizzarne il consumo? E non è giusto second te che chi non si droga sappia che il suo collega di lavoro invece si droga? (giusto per fare un esempio).
Non è che quando l'effeto della coca è finito dopo il weekend, tu sei fresco e nuovo come se non ti fossi mai drogato.

Di gente attorono che si fa le canne ne ho parecchie, ma questo non vuol dire che il mio tollerare significhi comprendere ad avallare. Chi sta "sopra" nella catena alimentare ha responsabilità civico/educative, responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e delle loro famiglie, uno che si droga non è una persona affidabile, non lo è per definizione.

Legalizzare la droga vorrebbe dire in qualche modo avallarne il consumo, almeno agli occhi dell'uomo comune, sarebbe un casino. Non si possono vedere le cose solamente dal proprio punto di vista (molto tollerante o anti proibizionista), ma dal punto di visto della società che non è tollerante per nulla con chi si droga.
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Drogato_ di_porno
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6494 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Giorgio fra le pornoattrici com'è il consumo di droga? Negli USA Axel Braun parlava di un buon 80% di ragazze che si fa di roba pesante (crystal meth ecc.)
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati

#6495 Messaggio da giorgiograndi »

Drogato_ di_porno ha scritto:Giorgio fra le pornoattrici com'è il consumo di droga? Negli USA Axel Braun parlava di un buon 80% di ragazze che si fa di roba pesante (crystal meth ecc.)
Non lo so, noi le abbiamo sul set per qualche giorno al mese è sono sobrie.
Che poi siano "Canna e Coca friendly" nella loro vita privata non è un problema che mi riguarda. Per me devono essere sobrie quando lavorano.
La mia "vita sociale" con le attrici si limita a pochi giorni all'anno per qualche evento, e non ricordo situazioni particolari, ma sono un nerd che vive nel suo mondo, per cui non presto nemmeno attenzione. Le ragazze che vengono con me alle fiere, sanno come si devono comportare per non farsi cacciare.
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