Spesso, l'uomo di partenza è bello, però il problema è un altro: se non hai una famiglia benestante alle spalle e devi lavorare per mantenerti, gli interventi femminilizzanti cui puoi e vuoi accedere sono quelli che permettono una convalescenza breve e risultati visibili immediati. Lo scotto da pagare è che stravolgono i lineamenti, perché non tolgono, aggiustano, armonizzano. Aggiungono e il superfluo non è mai piacevole da vedere. Al contrario, chi può dedicarsi del tempo, tanto tempo, e investe cifre importanti per sottoporsi ad interventi sì invasivi, ma strategici per ottenere un viso “perfetto”, ne ricava un'immagine neanche lontanamente paragonabile a quella orrorifica dovuta agli abusi scriteriati di protesi e filler. Per l'osteotomia malare, rimasi ferma nove mesi, col viso gonfio e asimmetrico i primi sei. Ero inguardabile. Se fossi stata costretta a lavorare a contatto col pubblico, a prostituirmi, avrei dovuto rinunciarvi perché mancavano le condizioni per risultare accettabile.australiano ha scritto:il problema delle trans è che se le operazioni non vengono bene... o sono eccessive... non si nota la "bella ragazza di partenza" bensì il brutto uomo di partenza
I clienti ricevono ciò che danno. Mi è stato raccontato di un noto attore di soap opera (già additato come avventore del gloryhole citato qualche post fa) che chiede alle trans di penetrarlo indossando una maschera con la faccia del suo rivale. Un tipo del genere, come vorreste che venisse trattato? È ovvio che le voci circolino, almeno fra le trans, e che le più furbe lo considerino un fenomeno da sfruttare.australiano ha scritto:se la tua intenzione era quella di far provare "pena e compassione" per il povero cliente raggirato... non ci sei riuscito