zzopeth85 ha scritto:è bello sentirtelo dire dato che per molte/i è un calvario, da cui molto spesso non escono e decidono di compiere gesti estremi
Il numero dei suicidi è alto, ma riguarda in particolare le trans post-operate ché non vengono cercate più dopo l'intervento. L'impatto con la solitudine è violentissimo, specie per le prostitute non abituate ad intrattenere rapporti sociali extralavorativi. Negli altri casi, la responsabilità principale è di quei medici senza scrupoli, in particolare chirurghi plastici, perché creano false aspettative a fronte di esiti grotteschi, devastanti, che gli impediscono di risultare credibili e di lavorare per mantenersi; e dei fidanzati/compagni, perché le illudono, le usano e, spesso, le sfruttano, fino a quando non trovano donne
open mind “da sposare”, disposte ad accettarli pure come frequentatori anche abituali di trans, o il coraggio di fare coming out nel caso delle velate (gay). Motivo per cui sono tantissime quelle che scelgono di impegnarsi in relazioni sentimentali esclusivamente con maschi bisessuali e gay attivi risolti. Compresa la sottoscritta e tutte le sue amiche fidanzate.
Revolver_F ha scritto:La cosa che più mi ha sconvolto è la faccenda dell'orgasmo, mai avrei pensato che un trans post-op potesse avere sensibilità nei genitali, figuriamoci l'orgasmo.
È successo perché hai letto troppi trans-orientati passivi che giustificano la volontà di frequentare le trans attive, obbligate ad ottenere l'erezione e ad eiaculare, perché devono provarsi di averle fatte godere. Cosa che risulterebbe impossibile da verificare con le operate o pre-operate in terapia ormonale. Una scusa ipocrita e meschina. In realtà, l'erezione è fondamentale perché pagano per praticare sesso orale e farsi penetrare, ma difficilmente lo ammettono!
Edonis ha scritto:Magari è una mia impressione, ma noto che il tasso di transessualità in Brasile è praticamente doppio rispetto al resto del mondo.
Più alto perfino dell'Iran, dove i gay effeminati che non possono lasciare il Paese hanno una sola possibilità di sopravvivenza: cambiare sesso. La transessualità, ormai è un business. Assai fiorente in Brasile e nei posti in cui dilaga la povertà. Nella fascia d'età 18 > 28 anni, non si trova più un gay passivo/versatile, di quelli non palestrati, neanche cercandolo col lanternino, perché scelgono la via più breve per guadagnare soldi facili. Via la barba, protesi al seno ed è fatta. Ne parlava un italiano residente a San Paolo pochi giorni fa. Ai gay attivi singoli restano soltanto due possibilità di poter trovare un partner sessuale: i turisti e le transessuali.
TD ha scritto:il successo delle ragazze brasiliane che intrattengono i turisti ha portato i giovani ragazzi brasiliani a ricorrere alla chirurgia plastica per modificare il loro aspetto e quindi raggiungere facili guadagni, e poi addirittura trasferirsi in giro per il mondo per intraprendere questa attività, per poi una volta guadagnato abbastanza tornare in brasile e tornare uomini, non so se questa sia la verità ma mi sembra una cosa plausibile
È verissimo. Casi analoghi si sono verificati anche con gli italiani. Raccontai quello di un napoletano, ma non è stato l'unico. Il Paese con il maggior numero di
inversioni dovrebbe essere la Turchia, però.