dada ha scritto:Bardamu ha scritto:dada ha scritto:
Qualcuno conferma (o smentisce) quanto scritto da Stein (cioè che fu impiegata una controfigura della Lindberg nelle scene hard)?
C'è nessuni?
Pardon, sto parlando di
Thriller - A cruel picture.

Confermo. Tra l'altro, a parte gli inserti hardcore, è uno dei film con la Lindberg a minore tasso erotico.
Quindi ti è piaciuto? In effetti ha qualcosa in più (o in meno) rispetto ad altri rape & revenge dell'epoca.
M'è piaciuto.
Trovo che, a dispetto di quanto letto su una freddissima recensione internettiana, gli inserti hard contribuiscano a rendere più "plausibile" la vendetta (e non siano, quindi, soltanto una trovata commerciale).
Che sia un delitto che quelle scene non le abbia girate lei.
Che l’uso dello
slow motion (er rallentatore) sia assolutamente tollerabile e, anzi, contribuisca ad epicizzare momenti (a quel punto) tanto agognati (da tutto il mondo).
Che la fotografia sia pressoché ottima.
Che il solo personaggio protagonista - la polifemica e muta vendicatrice - valga la visione della pellicola (e non - solo - perché è bbona).
Ciò mi ha indotto a tuffarmi nelle sabbie mobili dei b-movie (cheppoi 'gna chiarire, una volta per tutte, cosa significhi: film discreti/buoni/ottimi a basso costo o, semplicemente, film dimmerda?). Pellicole che (da incallito snob) avevo colpevolmente evitato (colpevolmente, perché a forza di setacciare, prima o poi, qualche pepita la si trova).
Ho visionato nell'ordine:
Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci
Una lucertola dalla pelle di donna di Lucio Fulci
Sette note in nero di Lucio Fulci
Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? di Giuliano Carnimeo
Milano trema: la polizia vuole giustizia di Sergio Martino (insegiumenti autobilisti d'effetto letteralmente COPIATI nel film seguente)
Milano odia: la polizia non può sparare di Umberto Lenzi (con un magistrale Tomas Milian e la colonna sonora di Morricone che scimmiotta il se stesso di
Indagine)
Lo strano vizio della signora Wardh di Sergio Martino (e ci si rende conto di quanto Dario Argento abbia saccheggia... citato nel corso dei secoli)
Chi l’ha vista morire? di Aldo Lado
I corpi presentano tracce di violenza carnale di Sergio Martino
Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave di Sergio Martino
Il gatto dagli occhi di giada di Antonio Bido (dove, invece, le serrature sono puro ornamento)
Cannibal holocaust di Ruggero Deodato (del quale ho letto il termine "capolavoro", oibò-ahimé, e che ha tra gli attori anche Luca Barbareschi: e ho detto tutto)
Non violentate Jennifer di Meir Zarchi (portentosa la scena dell'evirazione nella vasca da bagno)
Cosa ne ho ricavato? La sicurezza che del lotto preferisco nettamente Lucio Fulci.
Che certi dialoghi (o certi monologhi) di certi film fanno accapponare la pelle (soprattutto quando l’assassino avverte il dovere di spiegare allo spettatore i motivi che l’hanno indotto alle seriali efferatezze; ma anche in certe spicciole e ingenue analisi pseudo-sociologiche - sempre benedetti siano silenzi di
Thriller - A cruel picture...).
Che la Fenech e la Strindberg sono presenti poco meno di una bottiglia di
J & B (il
J & B, si sa, è un tratto distintivo del b-movie).
Che non finisce qui.
PS: Nel frattempo ho visionato pure
Persona di Bergman (impareggiabile o giù di lì). E allora, sinceramente, ed alla fine - ho pensato - se Bergman è mainstream, viva il mainstream e bonanotte

(sto a scherza', sto).