Husker_Du ha scritto:Non so sonia. Dubito che la Grecia sia stata forzata ad entrare. Nessuno gli ha puntato la pistola alla testa.
E' una scelta fatta principalmente da loro.
Se io ti dico: guarda, non hai requisiti per entrare, ma se vuoi ti faccio entrare lo stesso. Se tu decidi di entrare, io credo tu sia grande abbastanza per prederti la responsabilita' delle tue azioni.
No è una vergogna per tutti noi una scelta suicida continuare politiche UE che hanno condotto al disastro
austerity e molti economisti tremano. Non è la soluzione giusta, intonano in un coro greco. Ma restano inascoltati. L’Europa del Sud è pronta a sprofondare, a sacrificarsi per l’imposizione delle logiche Ue. Logiche che risultano illogiche, soprattutto a lungo termine. Intanto nessuno più, oggi, parla della Grecia. Basterebbe farci una vacanza per capire in quali condizioni vertono i cittadini ellenici.
Grecia, un Paese del Terzo Mondo
Si parla perfino di crisi umanitaria, perché in Grecia molta gente muore letteralmente di fame, proprio come nel Terzo Mondo. E che dire dei clochard? A oggi il numero di senzatetto ammonta a circa 40mila persone. Solo un numero? Considerate la superficie della Grecia, i suoi abitanti, e poi applicate la percentuale: poi magari fate un confronto proporzionale con l’Italia e quel numero diventerà un incubo. Ricorrente. Soprattutto se tutti i leader politici, nella loro campagna elettorale, sembrano d’accordo esclusivamente su una cosa: "Se voti X faremo la fine della Grecia".
La Grecia è diventata un po’ come il Babau, o l’Orco delle fiabe, o ancora l’Uomo Nero che terrorizza le notti dei bambini. "Mangia la minestra o farai la fine della Grecia". "Regala il tuo voto a Y e faremo la fine della Grecia".
La Grecia è in guerra
Il Paese che una volta era la culla della civiltà occidentale, oggi è diventato uno spauracchio. E non è poi così difficile capire il perché: il 50% delle famiglie greche, nel 2013, non riuscirà più a pagare tasse e bollette. Nelle piazze del Paese periodicamente avvengono distribuzioni gratuite di cibo. Oltre il 50% dei cittadini greci sotto i 25 anni non ha un lavoro. Il 90% della popolazione non spende più in vestiti e in calzature. E come ha rivelato anche Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera, "secondo le statistiche internazionali la Grecia ha il più alto numero di bambini sottopeso di tutti i Paesi dell’Ocse", e questo perché è difficile anche acquistare il latte per i bambini. Ci si protegge dal freddo come si può, ma senza ricorrere all’ausilio di impianti elettrici e nei supermercati, sotto autorizzazione del governo, si vendono perfino i prodotti scaduti, scontati a 1/3 del loro prezzo. Anche la salute è un problema di rilevanza non indifferente: mentre i farmacisti ricorrono contro lo Stato per ottenere i pagamenti arretrati, sono in molti i medici in fuga dal proprio Paese per cercare fortuna altrove.
Di notte, nelle strade greche, moltissimi cittadini si aggirano come cani randagi alla ricerca di cibo. Un quadro da incubo, insomma, di cui però ormai non si parla più. Forse perché fa paura, forse perché è il riflesso di quello che presto potrebbe diventare anche l’Italia. O forse perché la crisi greca, ormai, non fa più notizia