micetta84 ha scritto:siete pettegoli peggio delle donne
impossibile che arrivino minimamente al livello di comarato di donne sedute attorno ad un tavolo di un caffe' in licenza di spettegolo.
oddio mi pare che in questo momento ci si stia attaccando ad ogni singola parola..
basterebbe una sola frase per dar il via a qualche bel flame ma non la dico o mi cucco un ban da un mese(e non mi va di essere insultata)... orsù, invece di polemizzare sineddocate!
Il Fede ha scritto:
Emancipata è anche più offensivo di troia. Suggerisce che, la donna, essendo inferiore, è riuscita a fare un passetto in avanti per poter essere libera. Se fossi una donna e mi dicessero "sei emancipata" probabilmente partirebbe un calcio nei coglioni all'istante.
no fede emancipazione e' un percorso da una condizione sfavorevole ad una piu' favorevole: ed e' un dato di fatto che buona parte delle societa' attuali salvo rari esempi siano maschiliste e fallocentriche. a vedere quel che accade ultimamente non mi pare che ci sia troppa emancipazione per il genere femminile a diverse latitudini del mondo, tant'e' che in india le donne son costrette a menare i celelrini a suon di sprangate.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
casta diva ha scritto:«Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.»
Il thread dove postare i pezzi, le parti per il tutto.
casta diva ha scritto: Dai, postate parti del VOSTRO corpo!
Please, qui meno filosofia e più foto secondo lo spirito di chi ha ideato questo 3D.
No matter her age, no matter her beauty ! Ogni donna ha il suo “profumo”, in tutte le sue splendide sfumature.
kneissl ha scritto:
Sperando che non si stufi prima della K...
mi aspettavo un battutone del genere.
ammesso accada (o che sia gia' accaduto, giusto per far presente) sta certo che i primi a NON saperlo sarebbero i comari e le comari qui dentro
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
micetta84 ha scritto:
oddio mi pare che in questo momento ci si stia attaccando ad ogni singola parola..
ma no e' un dato di fatto testimoniato a piu' riprese da molte amiche: impossibile per un uomo arrivare al livello di comarato di due o piu' donne colte nell'atto di spettegolare. non c'e' paragone per qualita' e livello dello spetteguless
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
OSCAR VENEZIA ha scritto:Io sono per una società più vulvocentrica ma al contempo non castrante.
io invece sono per una societa' dove se sei uomo, donna o trasgender puoi uscire di casa tranquillamente senza doverti guardare le spalle o sentirti gli occhi addosso perche' hai i capelli rosa invece che verdi e dove la differenza e la scelta sia un valore aggiunto collettivo e non un qualcosa da dover temere per se o per gli altri.
poi penso a gente come borghezio, casa pound o quelli di militia christi e mi intristisco clamorosamente.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
OSCAR VENEZIA ha scritto:Io sono per una società più vulvocentrica ma al contempo non castrante.
io invece sono per una societa' dove se sei uomo, donna o trasgender puoi uscire di casa tranquillamente senza doverti guardare le spalle o sentirti gli occhi addosso perche' hai i capelli rosa invece che verdi e dove la differenza e la scelta sia un valore aggiunto collettivo e non un qualcosa da dover temere per se o per gli altri.
poi penso a gente come borghezio, casa pound o quelli di militia christi e mi intristisco clamorosamente.
hai citato la cremè del pensiero intellettuale
"Da putèi tuti bèi, da morti tuti santi".
"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo."
no dall'iperurano delle bbs.
e visto l'andazzo generale non escludo prima o poi di relegarmi tra reti cipolla e darknet varie.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
dell ha scritto:
hai citato la cremè del pensiero intellettuale
pensa se borghezio avesse azzeccato l'interrogazione europea sugli alieni toccherebbe pure dargli ragione.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
Partendo dall’anatomia e dalla fisiologia maschile, l’antropologa Ida Magli (1989) sostiene che tutta la cultura è fondata a partire dal pene e dalla sua capacità di raggiungere e colpire qualcosa di esterno attraverso l’emissione di orina o di sperma. Da qui la concettualizzazione dell’oggetto come bersaglio, altro da se’ e, come tale, non-me.
“Dato che l’unico portatore del pene è il maschio, il non-me diventa la femminilità, e l’oggetto, in quanto viene colpito, segnato con qualcosa che mi appartiene, si costituisce come possesso, proprietà, debolezza, passività, inferiorità.” Si passa così dalla concettualizzazione dell’oggetto a tutti gli altri oggetti costituiti per analogia.
La cultura perciò, come costruzione esterna all’organismo, inizia con l’Atto del primo “separatore” e “costruttore” di oggetti: il pene. Ma proprio perché è la fondazione stessa, la base sulla quale tutto si regge, tutto parla del pene e un silenzio sacro lo avvolge.
Proprio perché è ovvio, si trova sotto gli occhi di tutti ma nel silenzio di ciò che non ha bisogno di essere espresso. Il pene è. Se ci si guarda intorno, in qualsiasi epoca, in qualsiasi società, il segnale della potenza mascolina si erige senza che nulla lo qualifichi: è potenza e al tempo stesso la simbolizza. Essenza, segno e simbolo coincidono.
L’erezione del pene è percepita in modo così assolutamente straordinario, forte, da diventare analogia di qualsiasi vittoria. Quello che è sempre in agguato è il “fallimento” di questo sforzo (il venir meno del pene), lo scacco terribile e innominabile per eccellenza.
Tutti i simboli di vittoria, quindi si riconducono al pene eretto, dal braccio al pollice alzato agli obelischi che svettano ovunque anche a Piazza S.Pietro… Il fallimento del pene è a sua volta il segnale della resa definitiva: il nemico vinto sarà assoggettato al pene del vincitore (sodomizzazione). Per analogia tutte le cose vili e nefande sono “basse” (=non capaci di erigersi), mentre sono ovviamente “alte” tutte le azioni belle, vittoriose e sublimi.
Naturalmente bisogna guardarsi dal ritenere che questi presupposti rinviino direttamente alla fisicità e alla potenza sessuale maschile come inizio e fondazione della cultura. E’ il significato, l’assunzione dell’Atto proiettivo come struttura analogica di tutta la costruzione culturale che ha condotto inevitabilmente alla storia così come di fatto si è svolta.
Lo scopo di questo saggio ( Voci di donne, n.d.r.) è appunto quello di togliere dal silenzio che l’ha sempre circondato il potere dei detentori del pene, l’uso concreto e simbolico che di questo “organo” per eccellenza è stato fatto attraverso il lungo itinerario della civiltà occidentale.
Essere emancipati significa solo "Civilmente e socialmente libero ed autonomo" e non è riferito solo alla donna, ma anche per esempio a uno che va a vivere da solo.
Conta il tono, non il significato della parola. Anche dire per strada a una ragazza "bella fica, ti chiaverei" potrebbe suonare come un complimento se si va a vedere l'etimologia e tutte le altre cazzate (in fondo ti ho detto che sei una bella fica, mica un cesso, giusto? Un cesso non lo chiaverei, quindi dovresti sentirti onorata).
Dire a una donna "sei emancipata" fa presupporre che questa sia una poveretta che riesce ALMENO a pagarsi le bollette. E il fatto che sia una parola estremamente maschilista si vede dal fatto che non viene mai detto a uno uomo ma quasi sempre alle donne (a un imprenditore chi direbbe "sei emancipato"?)
Comunque, a parte questo, ho letto tutta l'avventura di Miss Spring, utentessa che stimo non poco. C'è un maschilismo in tutta questa avventura (non certo per colpa sua) che fa vomitare. E il maschilismo non arriva con offese a lei (che non ci sono state), ma da chi vorrebbe passare per moderato e tranquillo ma sotto cova un animo da bar ributtante.
Chiudo qua perché non ho voglia di creare inutili polemiche.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).