Scusa Anton ma che c'entra questo? certo che il Brasile nell'immaginario collettivo è la squadra dal calcio brioso e allegro, ma ti assicuro che anche da loro contava il risultato ben prima del 1982. Poi l'Italia si sa che nello stesso immaginario collettivo è la squadra del catenaccio, ma io spero che tu non ragioni per luoghi comuni e sappia distinguere le cose. L'Italia di Bearzot non era certo catenacciara. Nel 1950 poi ti informo che già si studiava la tattica per battere gli avversari, l'Uruguay che vinse quel mondiale del 1950 in finale attese i brasiliani per poi colpirli in contropiede. Non giocò certo a viso aperto.Antonchik ha scritto:Tiffany quindi il calcio degli anni 80 era simile al calcio degli anni 50? Non c'ero ma non mi sembra affatto.
Tralaltro se anche per i brasiliani è più importante il risultato, e mi citi i suicidi del 1950, perchè poi il Brasile è comunque ricordato come una squadra dal calcio brioso e allegro?
Poi non sto dicendo che amo il catenaccio e il fatto che sia piu' importante il risultato del gioco, dico solo che questa mentalità e questa tattica esisteva prima del 1982 e non solo dopo come fa intendere Zico e che non è stata certo l'Italia di Bearzot una squadra catenacciara che ha portato nel mondo questo. Ripeto che quella dei mondiali del 1978, sempre con Bearzot in panchina, giocò un calcio molto spettacolare e offensivo, molto di piu' del Brasile che pure alla fine nella finale per il terzo e quarto posto ci batte per 2-1.
Quella del 1982 è stata una bella nazionale italiana pure sul piano del gioco, non è stata solo contropiede e catenaccio e col Brasile non ha vinto solo per quello.