Parere che rispetto, ma non posso condividere. Mio padre è mancato lo scorso aprile, dopo una guerra durata quattro anni contro una malattia devastante. Era affetto da Atrofia Multisistemica. Mai un ricovero ospedaliero, fino al giorno del decesso. Occorreva sedarlo e intubarlo scongiurando una prevedibile morte per asfissia. Tu sei stata all'inferno? Io sì. E nessun film potrà mai restituirne gli orrori. Né rendere l'ignoranza della gente che ti ammazza ancor prima della malattia. Da questo, la breve analisi emotivamente distaccata.casta diva ha scritto:Io direi che invece di amore ce n'è, e pure tanto. Cos'altro è il rispetto per la dignità, la rabbia di lui quando l'infermiera tratta la donna come se avesse a che fare con un bambino ritardato, la scelta faticosa di non farle provare ancora l'affronto dell'ospedale? Nessun disagio all'uscita. Solo rispetto e umana pietà.
Amo troppo mio padre per non dare il giusto valore ai sentimenti e ho ben distinta la differenza tra realtà e finzione. La mia pietà non merita sprechi!
