Due sabati fa invece ho vissuto una bella seratina.
Il giorno prima a lavoro mi viene dentro un gruppetto formato da una coppia in età, una babbiona locale che li accompagnava e una ragazza piuttosto piacente in un'età tra i 30 e i 40. Fascino molto mediterraneo, alta, ben vestita, con begli stivali col tacco, capelli e occhi neri, occhiali alla Eva Angelina (io sono in fissa per gli occhiali alla Eva Angelina). Faccio un pò il mona con la vegliarda e questa mi presenta la signorina. Mollo subito il vecchiume alla cicciona della mia collega e isolo la preda dal resto del branco portandomela di sopra, nel mattatoio (chi mi è venuto a trovare sa cosa intendo). Insomma capisco subito che la signorina non disdegnerebbe un punturone, mi dice che è di giù ed è in zona per un convegno. Bene bene...le lascio il mio biglietto, senza cellulare (stri stronzi al lavoro non hanno acconsentito a farmi mettere il mio cellulare, ma solo i dati aziendali, coglioni dimmerda) e lei mi lascia il suo. Ci stanno tutti i dati sensibili e le lancio la sarda se posso usare quel numero di cellulare..."certo, se non lo volessi non ti avrei dato il mio biglietto" mi fa lei. Hai capito la moracciona...
La sera usciamo assieme dopo cena, la vado a prendere in albergo e mi esce bella in tiro, ma senza gli occhiali. Peccato, ma poco male. Di viso mi ricorda un misto tra la Gregoraci e la Cucinotta, ma è l'
attitude che mi fa provoca un pizzicorio al basso ventre. Mi dice che vuole passeggiare e il qui presente l'accontenta subito. Decido di indossare la maschera del bravo ragazzo, interessato solo al lato romantico e non sessuale della vicenda. Passeggiamo nella notte, tra calli e ponti, tranquilli, con una luna così e le stelle. E non ci provo minimamente. Neanche un bacio. Nulla. Tipo l'Imperturbabile. Dev'essere stato quello a colpirla, forse.
La sera dopo mi dice che se voglio rivederla, a lei farebbe piacere e che si libera per il dopocena. Ma io c'ho il resto del branco che ci si riunisce a vedere Napoli-Milan. Opto per dare la priorità al futbàl, of course, che per la
Gregonotta c'è tempo, eventualmente. Faccio il pieno di lager e mi sgolo per i gol del Faraone, rischiando pure di finire a craniate con un tavolo di napoletani (tra cui una ragazzotta molto bona, col fisico da donna di Botero, ma un musetto da Chasey Lain).
Esco dal pub e mando un messaggio al gentil donzella, chiedendole di raggiungermi per bere una cosa con gli altri lupacchiotti, ma attacca a menarla che non è in vena di PR, che se ne va in albergo e che se voglio vederla la posso chiamare più tardi.
Vabbè, sono circa le 11 di sera, un pò di beveraggio con l'allegra brigata e poi andiamo a vincerla!
Finiamo in un locale dalle parti del ponte di Rialto, una specie di buco di culo con le vetrine, un accompagnamento musicale da taverna dei dannati e una bella cricca di patafiocche. E qui, scusatemi se mi dilungo, ma devo aprire una bella parentesi... Anzi scusate un cazzo! S'è mai visto uno scrittore che chiede scusa preventivamente?! No, quindi chi vuole continua e chi non vuole si fotta...
Vado a pisciare, che qui di acqua in pancia ne ho da dissetare la Somalia. Il bagno è di sopra e, se il locale è un buco di culo, questo è nè più nè meno un'uretra: micro antibagno e cesso alla turca. Uscendo dal cesso, incrocio due sbrodaccione, belle strafatte, una la conosco pure perchè abita non lontano da casa mia: bella ex-figa, con l'aria da tuonata, con un passato forse escorteggiante e un presente dal forte odore di bamba. Scendo e mi dò il cambio con il mio
wingman. Resto a bere con gli altri e non mi accorgo che lo stronzo non scende più. O meglio, me ne accorgo quando mi arriva con la faccia stravolta di un topo rimasto chiuso in caseificio. Mi fa, lo stronzone, "cazzo, scena allucinante di sopra!", mezzo skèkè dall'emozione, mi dice "apro la porta del cesso e mi trovo una figa con le braghe calate e culo al vento. Cioè, non stava così nel cesso, io pensavo fosse il cesso, ma c'era solo un lavandino" tuonato dimmerda che manco distingue un lavandino da una turca. "'somma, questa stava col culo per aria e con un filo interchiappale e le braghe alle ginocchia" continua con la gocciolina di sudore sulla fronte, digrignando i denti. "Sta qua mi guarda e senza dirmi niente, mi infila due palmi di lingua in bocca. Al che comincio a ravanarle il culo con una mano e cerco di aprire il cesso con l'altra, ma è occupato". Nel cesso ci stava l'amica che esce e se la porta via, lasciandolo col cazzo barzotto per la più triste delle pisciate. Mi continua a blaterare che erano due straniere da recuperare in mezzo alla bolgia. A me sta bene, ma comincia a farsi una certa e c'ho un puntello sicuro in una stanza d'albergo. Poi il mistero si svela e il cazzone me le mostra, e la
culoperaria altro non è che la sciroccata che avevo incrociato uscendo dal cesso dei profumi. Ma vaffanculo va...
Ci facciamo un altro giro di beveraggio e lumo un trio mica male, due mai viste ma una sì...sì sì, trattasi di una bella nanetta, ex moglie separata di un mio amico. Una che in trent'anni non ho mai cagato di striscio, stasera è tutta in balia dell'allegria alcolica e balla puttaneggiando alla grandissima. Manco ci salutiamo, ma ad un certo punto, entriamo nel loro territorio e attacchiamo bottone. Due sorrisi, due battute con le amiche e la nanetta comincia a ballarmi davanti, di schiena. Come un pugile suonato finisco all'angolo, non posso andare oltre e questa non comincia a strofinarmi il bauletto sulla benga?! Le sue amiche ridono guardandomi e lei si volta con sta faccia porchina (anche qui occhiali alla Eva Angelina, ma pure un visetto che la ricorda) e mi fa, con la voce strascicata "cos'è, ti ballo troppo vicina?". Porcocazzo, un altro pò e le andavo su per il portalampadine!
Guardo l'ora, è l'una di notte...mando un messaggio all'altra e mi risponde che mi sta aspettando. A quel punto, la nana riceve un messaggio pure lei da un manico che provoca una serie di schiamazzi complici nel pollaio, decido di andare, ma prima, serve un'uscita di scena come si deve, che si sa, c'è sempre modo di rimediare ad una cattiva entrata, ma mai ad una cattiva uscita. Saluto il trio, ma la nanetta la saluto con un bacio sulle labbra... Al che lei mi fa, sorridendo " Ma scusa, ci conosciamo da trent'anni, non ci salutiamo neanche e mi baci sulla bocca?". Il lupastro, le si avvicina all'orecchio e le sussurra (sono il principe del sussurro) "hai perfettamente ragione, ma quello non era un bacio serio..." e le prendo il viso con due mani e limoniamo duro davanti a tutti... "Ecco, questo era un bacio serio!" le faccio "ora però non aspettiamo altri trent'anni per rivederci". Ci scambiamo il numero e mi fiondo da quell'altra che mi aspetta. Un'altra prospettiva robusta, anche se un attimino vicina a casa, con vantaggi e svantaggi connessi.
Mi scende tutta carina, ma molto sportiva. Le dico senza tanti giri di parole che devo pisciare e lei mi chiede se è lontana casa mia... Poteva pure stare in Cina, a quel punto ci dirgiamo verso la tana del lupo a tre passi alla volta.
Qualche schermaglia finto educanda, tipo non ci conosciamo, non sono una che la molla alla prima sera, te la devi conquistare e gnegnegnè e pipipì e cococò, per poi finire a dormire insieme. Quanti casini per niente, cazzo. Però è una veramente in gamba, minchia. Mi ricorda molto una mia ex ed è una persona molto piacevole, in ogni senso. Proprietaria di un'azienda piccola, bella paccata di palanche, separata con un bamboccino sul groppone.
Mò mi torna su tra due settimane. Doveva essere per 2-3 giorni per lavoro, mò è già diventata una settimana. Per carità, non che mi dispiaccia, eh, ma mi pare che si sia presa una mezza legnata: m'ha perfino detto che se desidero una vita da mantenuto, non c'è problema...ma qui non è che mi stuzzichi troppo farmi mettere il collarino e il guinzaglio, manco se fosse la Barbara Berlusconi

. Lo sapevo, quella cazzo di passeggiata al chiaro di luna tra calli e campielli, ha fatto il suo sporco lavoro...
A tutto sto ambaradàn, si aggiunge la ex-amica della mia ex- che è tornata fuori alla riscossa, reclamando la sua dose di carne. Ma qui non so mica, eh, che qui la slavetta mi attizza un cicinìn, che le darei un assaggio a quel pandorino, ma salcazzo cosa mi combina sta qua dopo.
Certe volte mi sembra che dovrei farmi amputare una gamba o che. Solo per essere sportivo, dargli agli altri almeno una possibilità. (cit.)
