(o.t.)Il lavoro è un diritto?

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CianBellano
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#16 Messaggio da CianBellano »

Ortheus ha scritto:
CianBellano ha scritto:...Dipingere i padroni sporchi (di nefandezze) e cattivi e gli umili lavoratori sporchi (di carbone) e buoni, è molto semplice, comodo ed inflazionato.

Questa è una autentica stronzata.
Sì, padrone :)

Comunque il nocciolo di quello che volevo dire è che le logiche fredde, utilitaristiche e ciniche che ora fanno sì che quei posti di lavoro spariranno sono le stesse identiche che li hanno creati 20-30-40 anni prima. Non era beneficenza prima e non lo è diventata ora.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#17 Messaggio da Drogato_ di_porno »

GeishaBalls ha scritto:2) sono accettabili azioni al limite per difendere i propri "diritti"? Su questo provo un fastidio enorme in alcuni casi (ricordate le quote latte e le autostrade bloccate?) ma non sono sicuro che si possa fare una condanna generale.
Pensa che io detesto gli scioperi della fame dei Radicali. Ricatti insopportabili.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#18 Messaggio da Drogato_ di_porno »

GeishaBalls ha scritto:chi deve proporre una alternativa?
Il problema dell'Alcoa è dovuto ai costi della "bolletta energetica" in Italia. Con l'energia così costosa (+30% rispetto ad altri paesi) produrre è anti-economico.

Domanda: hai votato a favore del nucleare nel referendum?
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#19 Messaggio da CianBellano »

GeishaBalls ha scritto:il lavoro è un diritto? chi pensa di si per favore dica chi ha il dovere di darlo? Lo stato? anche per scavare buche e poi riempirle? Per anni e anni di fila? Oppure ci devono essere imprenditori che rimettono di tasca propria in attività improduttive?
Ecco, eppure sempra così semplice questo concetto.
C'è qualcosa che in italia lo rende invece complicatissimo.
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CanellaBruneri
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#20 Messaggio da CanellaBruneri »

Io non posso che solidalizzare con i lavoratori di Alcoa e con i minatori, soprattutto all'interno di un più amplio contesto su come in Sardegna i posti di lavoro sono stati creati e distrutti a piacimento, come se la Sardegna fosse una colonia.

Detto questo, in assenza di un serio piano Industriale ed in presenza massiccia di capitalisti straccioni in Italia, non vedo per quale motivo i lavoratori non dovrebbero protestare per eventi che sfuggono alla loro reponsabilità, ma che li vedono come uniche vittime.

Si può eccepire sulla spettacolarizzazione di questi gesti? Naturalmente sì, anche se personalmente trovo che un minatore con il tritolo in mano abbia un minimo di potere contrattuale in più, piuttosto che se dovesse protestare in maniera più "beneducata".

La domanda è: Quali sono le alternative occupazionali in Sardegna? Ad occhio pochine.

Sul discorso del reinventarsi : beh, sarebbe bello, ma se hai la terza media, le banche ti spernacchiano per una linea di credito e sei l'unica fonte di sostentamento per la famiglia, più che reinventarsi ti trovi sull'orlo di un burrone.

Ultimissima notazione: dispiace osservare come il clima polliticamente o tecnicamente orientato, metta contro lavoratori autonomi e dipendenti, padri e figli, impresa e lavoro, come se fossero variabili indipendenti, quando non è così
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#21 Messaggio da GeishaBalls »

Drogato_ di_porno ha scritto:
GeishaBalls ha scritto:chi deve proporre una alternativa?
Il problema dell'Alcoa è dovuto ai costi della "bolletta energetica" in Italia. Con l'energia così costosa (+30% rispetto ad altri paesi) produrre è anti-economico.

Domanda: hai votato a favore del nucleare nel referendum?
personalmente si. Poi sono più contento quando vedo le pale eoliche ma ho votato a favore

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#22 Messaggio da NebbiosoSolare »

Ortheus ha scritto:No, Caro Fabrizio, tu parti da un dato sbagliato.

Quei minatori, quegli operai, non vivevano a spalle dello Stato e lavoravano per aziende private.

Aziende private che per impiantare le loro attività in Sardegna (in questo caso), hanno ricevuto aiuti statali e comunitari per centinaia di milioni di euro.

Ora se ne vanno perchè altri Stati offrono soldi e benefit per portare la loro attività da loro, con tanti saluti a tutti.
Fottendose altamente di tutto e di tutti e sapendo che lasciarsi alle spalle una miniera o uno stabilimento obsoleto, in fin dei conti, non è una grossa perdita.

Quelle persone che protestano non hanno, nella maggior parte dei casi, nient'altro se non le loro mani.
Non hanno la tua capacità imprenditoriale,non hanno titoli di studio, non hanno un capitale,seppur piccolo, per iniziare a far qualcosa "in proprio".

Tu confondi un operaio siderurgico con un operaio dell'ente foreste calabrese.
O con le migliaia di dipendenti pubblici siciliani e così via.


Mi spiace ma trovo il tuo discorso assai poco condivisibile .
Sei un grande.stop.

Nessuno che si lamenta dei portaborse/assistenti o valletti che stanno nelle aule comunali,regionali o del governo a fare un cazzo e prendono non so quanto?
Questa deriva populista secondo la quale sono GLI ALTRI che vivono alle nostre spalle,e dei tagli ai costi morti tanto sbandierata dai politici attuali (tranne a chi prende 20/30.000 euro al mese,sia chiaro),mi ha un po rotto le palle.Sarà perchè lavoro in una Grossa,grossa azienda petrolchimica italiana,vedo ció che succede,sprechi compresi,e faccio i turni 365 giorni all anno che sto dalla parte dei lavoratori.
Ho lavorato temporaneamente nella zona del sulcis ispezionando le navi di carbone provenienti da cina e russia,perchè le centrali sarde non hanno il metano.semplicemente non c è il gas di rete.neanche nelle città.E questo è un grosso problema per le industrie.
La classe operaia va all inferno,grazie ai cari sindacati "gialli"..
Non conosco le vostre storie,e non me ne vogliate,ma è facile fare i filosofi da scrivania.
L industria italiana sta morendo...tutti a lavorare in ufficio,fare i camerieri??Mah..

PS : fate una ricerca sul presidente della regione Ugo Cappellacci,e le sue magagne passate.
Come disse la moglie di Matusalemme a Matusalemme dopo una suntuosa scopata: "puoi ripetere prego?" [cit.]

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#23 Messaggio da Drogato_ di_porno »

cmq il discorso di Zeta sullo spirito d'iniziativa personale sarebbe piaciuto ad Helmut

quel testone di un crukko non c'è mai quando serve :lol:
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#24 Messaggio da ariva ariva »

La disoccupazione o precarietà di alcune categorie di persone ha chiaramente una visibilità mediatica e una possibilità di contrattazione maggiore rispetto ad altre che, invece, ritrovatasi nelle stesse condizioni hanno dovuto affrontare la situazione da sole, lontano dai clamori dei tg.

Ma è una lotta tra poveri che non posso condividere, come non posso condividere il presupposto iniziale che vizia tutto il discorso: non abbiamo tutti le stesse capacità.

Reinventarsi a livello lavorativi, sopratutto mettersi in proprio, si può fare solo se si ha intelligenza, capitale iniziale e capacità imprenditoriali.

Non si può criminalizzare chi non le ha.

Poi il mercato del lavoro italiano è quello che è, trovare un lavoro come dipendente oltre i 40 anni è veramente una missione impossibile.
Lamento di coniglio:
ho avuto un solo figlio.
(Gino Patroni)

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#25 Messaggio da NebbiosoSolare »

Drogato_ di_porno ha scritto:cmq il discorso di Zeta sullo spirito d'iniziativa personale sarebbe piaciuto ad Helmut

quel testone di un crukko non c'è mai quando serve :lol:
è una persona intelligente ma qui avrebbe parlato a sproposito a parer mio,senza conoscere la realtà...avrebbe "trollato" di brutto :)
Ultima modifica di NebbiosoSolare il 06/09/2012, 13:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#26 Messaggio da repeat »

CanellaBruneri ha scritto:Io non posso che solidalizzare con i lavoratori di Alcoa e con i minatori, soprattutto all'interno di un più amplio contesto su come in Sardegna i posti di lavoro sono stati creati e distrutti a piacimento, come se la Sardegna fosse una colonia.

Detto questo, in assenza di un serio piano Industriale ed in presenza massiccia di capitalisti straccioni in Italia, non vedo per quale motivo i lavoratori non dovrebbero protestare per eventi che sfuggono alla loro reponsabilità, ma che li vedono come uniche vittime.

Si può eccepire sulla spettacolarizzazione di questi gesti? Naturalmente sì, anche se personalmente trovo che un minatore con il tritolo in mano abbia un minimo di potere contrattuale in più, piuttosto che se dovesse protestare in maniera più "beneducata".

La domanda è: Quali sono le alternative occupazionali in Sardegna? Ad occhio pochine.

Sul discorso del reinventarsi : beh, sarebbe bello, ma se hai la terza media, le banche ti spernacchiano per una linea di credito e sei l'unica fonte di sostentamento per la famiglia, più che reinventarsi ti trovi sull'orlo di un burrone.

Ultimissima notazione: dispiace osservare come il clima polliticamente o tecnicamente orientato, metta contro lavoratori autonomi e dipendenti, padri e figli, impresa e lavoro, come se fossero variabili indipendenti, quando non è così
PERFETTO.
Condivido totalmente l'intervento di Canella.

Il lavoro è un diritto?
Sì, lo è.
Se il cittadino ci mette la volontà di cercare un lavoro e la disponibilità a lavorare, il lavoro è un diritto e bene fa a rivendicarne uno (se non c'è o non lo trova), anche usando tutti i mezzi di lotta che la disperazione del momento gli suggerisce o gli impone.

L'unico "dovere" che ha il cittadino è quello di pagare le tasse (se lavora) e di rispettare le leggi.


Dei "doveri" dello Stato (o di chi lo rappresenta), invece, quando parliamo?
:roll:
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#27 Messaggio da GeishaBalls »

CanellaBruneri ha scritto:Io non posso che solidalizzare con i lavoratori di Alcoa e con i minatori, soprattutto all'interno di un più amplio contesto su come in Sardegna i posti di lavoro sono stati creati e distrutti a piacimento, come se la Sardegna fosse una colonia.

Detto questo, in assenza di un serio piano Industriale ed in presenza massiccia di capitalisti straccioni in Italia, non vedo per quale motivo i lavoratori non dovrebbero protestare per eventi che sfuggono alla loro reponsabilità, ma che li vedono come uniche vittime.

Si può eccepire sulla spettacolarizzazione di questi gesti? Naturalmente sì, anche se personalmente trovo che un minatore con il tritolo in mano abbia un minimo di potere contrattuale in più, piuttosto che se dovesse protestare in maniera più "beneducata".

La domanda è: Quali sono le alternative occupazionali in Sardegna? Ad occhio pochine.

Sul discorso del reinventarsi : beh, sarebbe bello, ma se hai la terza media, le banche ti spernacchiano per una linea di credito e sei l'unica fonte di sostentamento per la famiglia, più che reinventarsi ti trovi sull'orlo di un burrone.

Ultimissima notazione: dispiace osservare come il clima polliticamente o tecnicamente orientato, metta contro lavoratori autonomi e dipendenti, padri e figli, impresa e lavoro, come se fossero variabili indipendenti, quando non è così
Anche io capisco i singoli lavoratori che disperazione hanno magari a 45 anni, tre figli, con la terza media con la prospettiva di perdere il lavoro. Dopo che per decenni lo Stato ha rimediato alle crisi con incentivi fiscali o prepensionamenti proprio loro si devono trovare da soli?

Ma la domanda originaria è proprio "il lavoro è un diritto?" Cioè gli operai stanno chiedendo una azione di contributo temporaneo per superare difficoltà oppure reclamando contro una ingiustizia. Stanno chiedendo un favore oppure esigono quanto gli è dovuto per sempre?

A me sembra che lo stato debba anche fare azioni caritatevoli momentanee quando i problemi sono generalizzati in una area. Ma non accetto quelli che addebitano al prossimo le proprie scelte di vita (terza media, tre figli, nessuna specializzazione)

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#28 Messaggio da Drogato_ di_porno »

CianBellano ha scritto:
GeishaBalls ha scritto:il lavoro è un diritto? chi pensa di si per favore dica chi ha il dovere di darlo? Lo stato? anche per scavare buche e poi riempirle? Per anni e anni di fila? Oppure ci devono essere imprenditori che rimettono di tasca propria in attività improduttive?
Ecco, eppure sempra così semplice questo concetto.
C'è qualcosa che in italia lo rende invece complicatissimo.
Come sono complicatissime le cause che impediscono all'Italia di attrarre capitali stranieri: illegalità, mancanza di ricerca e innovazione, lentezza dei processi.

Lo Stato non ha l'obbligo di dare lavoro bensì di creare le condizioni dello sviluppo. E non mi sembra che stia facendo granchè.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#29 Messaggio da GeishaBalls »

Se il lavoro retribuito è un diritto lo stipendio è un diritto.

Bene, chi ha il dovere di pagarlo?

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#30 Messaggio da GeishaBalls »

Drogato_ di_porno ha scritto:
CianBellano ha scritto:
GeishaBalls ha scritto:il lavoro è un diritto? chi pensa di si per favore dica chi ha il dovere di darlo? Lo stato? anche per scavare buche e poi riempirle? Per anni e anni di fila? Oppure ci devono essere imprenditori che rimettono di tasca propria in attività improduttive?
Ecco, eppure sempra così semplice questo concetto.
C'è qualcosa che in italia lo rende invece complicatissimo.
Come sono complicatissime le cause che impediscono all'Italia di attrarre capitali stranieri: illegalità, mancanza di ricerca e innovazione, lentezza dei processi.

Lo Stato non ha l'obbligo di dare lavoro bensì di creare le condizioni dello sviluppo. E non mi sembra che stia facendo granchè.
quoto.

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