Ponzellini aveva fatto carriera grazie alla nomine politiche ed era quindi più attento alle indicazioni dei politici del PDL che a quelle del mercato. In Italia tutto è politica.
Bpm, arrestato Massimo Ponzellini: "Tangenti per oltre cinque milioni"
Spuntano Romani, Milanese, La Russa
L'ex presidente ai domiciliari per i finanziamenti ad Atlantis. Il gip: «Un sistema parallelo». I legami con Paolo Berlusconi e il mondo legato al Pdl milanese
L’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini è finito agli arresti domiciliari, insieme a un suo ex collaboratore Antonio Cannalire, nell’ambito dell’inchiesta milanese su un finanziamento sospetto da 148 milioni di euro alla società Atlantis di Francesco Corallo, che al momento risulta irreperibile.
Le accuse
I due sono accusati di corruzione, corruzione privata, appropriazione indebita, violazione del divieto degli esponenti bancari di contrarre obbligazioni, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio. Nell’inchiesta sono finiti anche l’onorevole Marco Milanese, ex ufficiale della Guardia di Finanza e consulente dell’ex ministro dell’Economia Tremonti. Indagato anche l’ex dg di Bpm, Enzo Chiesa. Milanese è indagato per associazione per delinquere e corruzione, perché come risulta nell’ordinanza a carico dell’ex presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, si sarebbe speso da relatore parlamentare per l’introduzione di una legge sul gioco d’azzardo favorevole a Francesco Corallo, titolare della società Atlantis. Il deputato in cambio avrebbe ottenuto «utilità». La legge del 2010 doveva reperire risorse per il terremoto in Abruzzo.
Soldi in cambio di favori
Secondo quanto riferisce la Guardia di Finanza, l'indagine ha puntato ad accertare presunti illeciti che sarebbero stati commessi nella gestione del credito da parte dei vertici di Bpm. Secondo l'ipotesi dell'accusa sarebbero stati erogati ingentissimi finanziamenti, indebitamente concessi anche grazie alla falsificazione dei procedimenti valutativi degli organi della banca, in favore di diverse società, i cui amministratori avrebbero corrisposto e promesso somme di denaro, quantificabili in circa 5,7 milioni di euro, al fine di ricevere favori nei procedimenti di concessione e mantenimento del credito bancario.
I legami con la politica
Nell’ordinanza di custodia cautelare notificata a Ponzellini, ritorna la celebre espressione «abbiamo una banca» usata dall’allora leader dei Ds Piero Fassino, parlando con l’ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte. Il 18 ottobre 2011, Cannalire «chiama la segreteria dell’allora ministro Paolo Romani pronunciando esattamente queste parole: «Mi dice il mio capo, Ponzellini, finchè c’abbiamo una banca si può invitare stasera Paolo a cena?». L’invito è replicato immediatamente dopo sul cellulare del ministro via sms: «Mi chiede Ponzellini se possiamo invitarti a cena stasera dove ti fa comodo, almeno finché abbiamo una banca».
Anche l’ex ministro Ignazio La Russa contattava Massimo Ponzellini. Per la società Quintogest, «è stato l’ex ministro Ignazio La Russa a chiedere un interessamento personale a Ponzellini, parrebbe qui soltanto per accelerare i tempi della pratica».
Quel giorno, scrive ancora il gip «tale Giordano della Quintogest chiamava direttamente Cannalire riferendo di avere spiegato a La Russa che la sua pratica non era di facile trattazione e che questi aveva replicato “allora chiamo io Massimo, vedrai che è facile”».
Le intercettazioni
Oltre a La Russa, che smentisce che le parole siano sue, anche Daniela Santanchè veicolava richieste di finanziamento soprattutto sollecitando Cannalire, «con il quale - scrive il gip - mostra un rapporto di notevole confidenza». È il caso del finanziamento per Visibilia e «anche in questo caso - scrive il gip - l’attività della società non sembra finanziabile».
Tra coloro i quali hanno richiesto un finanziamento alla Bpm di Massimo Ponzellini, c’era Paolo Berlusconi. «Le pratiche introdotte da Cannalire riguardano quasi sempre soggetti legati in qualche modo, per quello che lo stesso Cannalire riferiva, a personalità di rilievo del mondo politico istituzionale» scrive il Gip nella sua ordinanza. Tra i beneficiari di finanziamenti da parte di Bpm «caratterizzati da vistose irregolarità o anomalie» ci sarebbe anche Marco Dell’Utri, figlio del senatore.
La banca: noi parte offesa
La Banca Popolare di Milano si è «tempestivamente attivata» per fornire «massima collaborazione all’autorità giudiziaria» per accertare i fatti che hanno portato all’arresto dell’ex presidente Massimo Ponzellini «rispetto ai quali la stessa banca è parte offesa» dichiara la banca.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)