questo è incompleto. in un rapporto di royalties, e già questo spiega molto, l'azienda che mette sul mercato un mio prodotto è un mio cliente. non un mio datore di lavoro. c'è un rapporto ambivalente per cui tu lavori per me in quanto metti sul mercato un mio prodotto alle mie (più o meno) regole. ogni scelta che tu farai di distribuzione o di modifica può avvenire solo previo mio consenso. io non sono dipendente dell'azienda. io ho solo scelto che quest'azienda piuttosto che un'altra metta sul mercato la mia idea.Helmut ha scritto:
Argomentazione debole. Un autore ha comunque un contratto da rispettare con la casa editrice. Inoltre, essendo di successo, contribuisce ad aumentare il fatturato, quindi a rendere ancora piu' potente l'oggetto dei suoi strali (nascosti).
Ci sono molte altre case editrici in Italia.
se volessimo essere brutali l'azienda è la mano d'opera che mi permette di vendere una mia idea.
questo non sminuisce il ruolo dell'azienda, ma lo ridimensiona un bel pò rispetto all'idea generale che si lascia passare ultimamente.
e giusto per chiarirci il contratto lo dobbiamo rispettare sia io che l'azienda.
e quindi? non ho detto la stessa cosa prima? certo! si chiamano affari e mercato quindi non vedo il problema di pubblicare con una o l'altra azienda.Helmut ha scritto:La verita'...??? Mondadori, dati alla mano, é la casa editrice con la piu' capillare distribuzione italiana, e piu' diffusamente tradotta all'estero. Quindi assicura volumi di vendita nettamente superiori.
Lo ha affermato schiettamente lo scrittore mio corregionale Mauro Corona che da montanaro scevro da ipocrisie, ammette che gli sta sui coglioni Berlusconi , ma pubblica per lui perché gli assicura royalties sicure e traduzioni in una ventina di Paesi.
se è un problema morale è lo stesso problema morale di berlusconi che lo pubblica. direi che se saviano è ipocrita, anche berlusconi lo è.