[O.T.]Topic necrologio

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vbman
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1066 Messaggio da vbman »

Il golf è in lutto. Ci ha lasciato Severiano Ballesteros. Lottava contro un brutto male da circa 3 anni.

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vbman
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1067 Messaggio da vbman »

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Satana in autobus
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1068 Messaggio da Satana in autobus »

che tristezza...RIP.
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Lord Zork
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1069 Messaggio da Lord Zork »

strano, nemmeno una riga su Gunther Sachs...
Eppure un playboy simile merita di essere ricordato su questo forum...

Suicida Gunter Sachs, ex marito di BB
Il fotografo, considerato «l'ultimo dei playboy», aveva 78 anni. La Bardot: «Distrutta»

A gstaad, località sciistica vicino a berna

Suicida Gunter Sachs, ex marito di BB

Il fotografo, considerato «l'ultimo dei playboy», aveva 78 anni. La Bardot: «Distrutta»

Ha messo fine alla sua vita con un colpo di pistola, proprio come aveva fatto suo padre cinquant'anni fa. E' morto così Gunter Sachs, 78 anni, «l'ultimo dei playboy», ex marito di Brigitte Bardot, simbolo e testimone di un'epoca che non esiste più. Si è ucciso in una delle località più amate dal jet set, l'esclusiva stazione sciistica di Gstaad, in Svizzera, dove aveva uno chalet. Informata del suicidio, la Bardot «è distrutta»: lo ha riferito la fondazione della ex star del cinema francese. «Abbiamo chiamato il segretario particolare di Gunter Sachs che ci ha confermato il suicidio, ma non abbiamo alcuna precisazione sulle circostanze», hanno riferito dalla fondazione. Secondo la rivista tedesca Bunte, che cita il figlio Rolf Sachs, Gunter Sachs è morto nel suo chalet. La rivista tedesca Focus scrive sul suo sito internet che si è suicidato con un'arma da fuoco.


DINASTIA - Fritz Gunter Sachs era nato il 14 novembre 1932 ed era stato, oltre che fotografo e playboy, anche regista, matematico, studioso di astrologia, industriale. Era uno degli uomini più ricchi della Germania: la madre era la figlia di Wilhelm von Opel, fondatore dell'omonima casa automobilistica, e il padre era un ricco industriale che aveva avuto rapporti, durante la guerra, con i gerarchi nazisti Goring e Himmler. La sua vita fu tuttavia segnata da molte tragedie. Nel 1958 la sua prima moglie, Anne-Marie Faure, sposata tre anni prima, morì sotto i ferri del chirurgo dopo un incidente stradale, in seguito all'errore di un anestesista; nello stesso anno il padre Willy si suicidò sparandosi nel suo casino di caccia. Cresciuto in Svizzera insieme alla madre Eleonore von Opel, Gunter Sachs prese poi la cittadinanza elvetica nel 1976. Fu amico dei Kennedy, di Salvador Dalì, di Gianni Agnelli, Andy Warhol, Juliette Greco, Coco Chanel e moltissimi altri personaggi di primo piano del jet set. Fu a lungo amico e confidente di Soraya, l'ex imperatrice ripudiata dallo sciá di Persia.

COPPIA GLAMOUR - Per Brigitte Bardot, la mitica BB, Gunter Sachs ebbe un colpo di fulmine: la incontrò sul lago di Ginevra, mentre lei girava un film diretta da Jean-Luc Godard. Il matrimonio con l'affascinante e capricciosa diva francese fu celebrato nel 1966 a Las Vegas, negli Stati Uniti: lui aveva 33 anni ed era vedovo, con un figlio undicenne; lei 31, era divorziata due volte (dal regista Roger Vadim e dall'attore Jacques Charrier) e aveva un bambino di 6 anni. La luna di miele a Tahiti fu leggendaria, e la coppia dei due bellissimi fu costantemente sotto i riflettori, fino al naufragio della loro unione, dopo soli tre anni. Nel 1969, subito dopo il divorzio, Sachs sposò la modella svedese Mirja Larsson, da cui ebbe due figli.

Uno degli ultimi grandi playboy

CELEBRITÀ - Spirito aperto e cosmopolita, Sachs lanciò mode e tendenze. È considerato «l'inventore» di Saint-Tropez, la località della Costa azzurra che negli anni Sessanta diventò il punto di incontro estivo dei vip del mondo intero. Anche il grande cinema internazionale si ispirò a lui. Quando Antonioni diresse David Hemmings in «Blow up» chiese al grande attore di vestirsi come il leggendario Gunter: pantalone bianco, camicia a righe bianche e azzurre, collo aperto senza cravatta, piedi scalzi con mocassini neri. Accanto alla fotografia, numerose le passioni di Gunter Sachs: la scrittura, la letteratura, l'astrologia. Nel 1955 fondò un «Istituto per la ricerca empirica e matematica del contenuto di verità dell'astrologia in riferimento al carattere umano». Aveva investito molte della sue energie e del suo tempo nella fotografia, di segno surreale, ma anche nella regia di film e documentari. Non si sentiva un playboy, semplicemente un artista innamorato della vita e delle donne. Sachs si era conquistato una certa notorietà anche come fotografo, e le sue immagini erano state esibite in numerose mostre. Persino un suo film dedicato agli sport invernali, Happening in White, ottenne il primo premio del Cio, il Comitato olimpico internazionale.

LE DISGRAZIE - Ignote le ragioni del suicidio: Sachs sembrava un uomo felice, appagato, nonostante la vita non gli avesse risparmiato dolori, dal suicidio del padre nel 1958 alla morte del fratello Ernst Wilhelm nel 1977, sotto una slavina, fino alla scomparsa di un figlio in un incidente d'auto.

Steve
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1070 Messaggio da Steve »

vbman ha scritto:Immagine
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E' stata una morte sfigatissima...a 25 chilometri dal traguardo, non avrebbe neanche dovuto correre e per di più la moglie è in cinta.

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Nella mente ha origine la sofferenza, nella mente ha origine la cessazione della sofferenza (Buddha)
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dboon
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1071 Messaggio da dboon »

"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
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Milk
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1072 Messaggio da Milk »

Steve ha scritto:
vbman ha scritto:Immagine
Wouter Weylandt (1984 - 2011)
E' stata una morte sfigatissima...a 25 chilometri dal traguardo, non avrebbe neanche dovuto correre e per di più la moglie è in cinta.

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Caduto da una bici poi.

:cry:

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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1073 Messaggio da donegal »

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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1074 Messaggio da tiffany rayne »

Oggi ho seguito il finale della tappa del Giro, devo dire che mi sono un pò commosso (da ingenuo sentimentale quale a volte sono) nel vedere l'arrivo dei ciclisti che hanno reso omaggio alla memoria di Weylandt.

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dboon
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1075 Messaggio da dboon »

la squadra si e' ritirata dal giro
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1076 Messaggio da El Diablo »

E' morta Anna Longhi.
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Milk
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1077 Messaggio da Milk »

La buzzicona.

Mi dispiace. Un bravissima attrice.

R.I.P.
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#1078 Messaggio da sanji_san »

Morto a 34 anni, il Trattore, Robert Traylor per infarto.

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JoaoTinto
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Re: [O.T.]Topic necrologio

#1079 Messaggio da JoaoTinto »

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http://www.youtube.com/watch?v=hYXV_V02 ... r_embedded
Vacanze intelligenti in paradiso
Simpatia, umiltà e romanità, il nostro ricordo di Anna Longhi morta a Roma il 13 maggio 2011
Sordi amava raccontare un aneddoto: quando da ragazzo frequentava l'accademia d'arte drammatica, lui, uno dei più grandi attori della storia del cinema, venne allontanato, poiché si ostinava a pronunciare "guera" anziché "guerra", "tera" anziché "terra", "Lei deve pronunciare guerra e non guera" gli rimproverava il suo insegnante, "Ma la gente non ci fa caso, perché l'uomo della strada dice guera e non guerra", "La gente? L'attore non parla come la gente, se lei la pensa così non diventerà mai un attore". Mai pronostico fu più sbagliato. In ogni caso l'attore deve avere una sua dizione, la capacità recitativa, la versatilità, ma pensate che palle, (la gente lo direbbe proprio così) se tutti gli attori fossero impostati come automi e rappresentassero una realtà inesistente anche nell'eloquio. Fortunatamente il cinema non è fatto solo di grandissimi attori, ci sono anche quelli di contorno, i cosiddetti caratteristi. Anna Longhi era una di questi. Anna da "guardarobiera" a moglie di Alberto Sordi, sul grande schermo si intende. Ma Anna non era un'attrice, Anna era una del popolo, era una di noi. Lei lavorava negli stabilimenti della "Palatino", vedeva passare tutti i giorni davanti a sé le più grandi celebrità del cinema: da Marcello Mastroianni ad Alain Delon, da Gerard Depardieu a Jack Lemmon, da Pier Paolo Pasolini ad Anna Magnani e così via. Ma un bel giorno il "Signor Sordi" come lo chiamava lei, cominciò a fissarla, la scena si ripete anche per i giorni a seguire, finché il "Signor Sordi" non decide di chiamarla in moviola per dirle: "Nannarè sto a fa un casting per un film" "E io che c'entro" rispose candidamente quella "buzzicona trasteverina" ancora inconscia della svolta che stava prendendo la sua vita. Sordi le fece sostenere un provino, a dire il vero Albertone dovette faticare parecchio perché Anna non voleva andare, non si sentiva all'altezza, ma poi venne convinta da chi con Sordi ci aveva lavorato: "Vai che lui ti aiuta".
Anna si fece forza e quando decise di tornare da Sordi si sentì spiegare a grandi linee il progetto del maestro: "Nannarè, in questo film tu sei mia moglie. Noi dobbiamo fare la cura dimagrante, non dobbiamo mangiare niente, abbiamo dei figli che ci programmano tutto quanto, le giornate, la dieta... adesso tu alza la testa... lo vedi quanti panini col prosciutto ci sono lassù? Li vedi? Belli pieni di prosciutto, di mozzarelle, guarda quanto sò boni..." Anna scrutò a fondo il soffitto, fece lo stesso con Sordi e poi esclamò: "Signor Sordi veramente io non vedo un cazzo". Basta. Stop. Buona la prima. Una che tira fuori involontariamente una battuta del genere è nata per fare cinema, ma non per recitare. Deve essere semplicemente se stessa. E questo fu il grande successo di Nannarella sia nel cinema sia nella vita.
Quel film si chiamava "Dove vai in vacanza?", film a episodi, quello diretto e interpretato da Alberto Sordi "Le vacanze intelligenti", correva l'anno 1978.
Fu un grande successo di pubblico per questa sconosciuta, dalla faccia rotonda e dai fianchi molto romani, che sullo schermo con Sordi dava vita a duetti memorabili. Celeberrima è la scena della biennale, dove una stremata Augusta (il personaggio interpretato da Anna ndr) si adagia su una sedia sotto una pianta, i turisti però la scambiano per una statua vivente e si consultano su quanto potrebbe ammontare il suo inestimabile valore. La Longhi e Sordi ancora insieme nel film del 1983 "Il Tassinaro" dove Anna interpreta la moglie del tassista Sordi. È in questo film che nasce l'appellativo di buzzicona ("donna grassa" in romanesco ndr), e anche qui viene alla memoria una scena che vede "Teresa" Longhi domandarsi su cosa potrebbe fare per dimagrire un po', a quel punto il consiglio dal marito Pietro "Sordi" Marchetti arriva puntuale: "Ma cammina, fatte na passeggiata, na corsa, ne vedo tante de buzzicone in giro che vanno a corre..." . Un sodalizio che si rinsalda anche nel sequel del film, "Un tassinaro a New York" del 1987. Quando Teresa e Pietro scappano in America per sfuggire alle minacce della Mafia, visto che Pietro è testimone oculare di un delitto. Anche qui altri duetti epici, come quando il povero Sordi è costretto a mangiare spaghetti con caramelle e zucchero, cucinati amorevolmente dalla nuora afroamericana. Lo sdegno di Pietro è compensato dai complimenti di Teresa: "Così si che so boni. Pensa che noi in Italia gli spaghetti li facciamo ancora con pomodoro e basilico...", Pietro conferma: "Si pensa che stronzi..." Sordi muore nel 2003, e Anna da allora in ogni occasione ne ha sempre ricordato le sue gesta, la sua bontà, la sua assoluta generosità che contrasta con la leggenda popolare che lo voleva come una persona tirchia. Faceva tenerezza Anna, quando implorava il suo interlocutore: "Famme parlà de Alberto... famme parlà de Alberto..." non faceva mistero di quanto le mancasse quell'amico/maestro a cui lei in vita aveva sempre dato del lei "Il signor Sordi" appunto.
Anna ricordava Sordi, ma adesso chi ricorderà Anna? Noi, Anna la dobbiamo ricordare noi. Noi che abbiamo assistito ai suoi film. Glielo dobbiamo perché lei era una che non si è mai scordata il suo passato, neanche quando è diventata una delle attrici preferiti di un mostro sacro come Alberto Sordi. La dovremmo prendere ad esempio quando otterremo una promozione sul lavoro, o quando ci girerà bene, dovremmo ricordare le parole della nonna di Anna: "Nella vita si può andare dalle stalle alle stelle, ma non si deva mai dimenticare chi si è stato".
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Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]

I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]

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#1080 Messaggio da bocha »

sanji_san ha scritto:Morto a 34 anni, il Trattore, Robert Traylor per infarto.

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morto???' :cry: :cry: :cry: oddio.....

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