matador72 ha scritto:BenDean ha scritto:matador72 ha scritto:Lo scudetto in italia è andato quasi sempre alle squadre piu' ricche, è questo nessuno lo discute, c'è un pero' che nessuno fa notare.
Lo scudetto sino a fine anni 90 se lo potevano contendere piu' squadre o per lo meno molte squadre erano attrezzate tecnicamente per dare filo da torcere a quella che avrebbe poi vinto lo scudetto.
Se i ricavi provenienti dalle TV vanno ad ingrassare sempre e solo le stesse squadre queste si qualificheranno sempre o quasi per la Champions e avranno altri denari da investire sul mercato.
Negli anni 90 vi era una ripartizione collettiva dei diritti TV e il campionato era un po piu' equilibrato e le nostre squadre ben figuravano in europa.
Ora le 2-3 grandi del campionato hanno in panchina, se non in tribuna, giocatori che sarebbero titolari nelle altre squadre e questo abbassa la competitivita' del campionato e delle nostre squadre impegnate nelle coppe europee.
Molte societa' di A snobbano l'europa league perchè torneo lungo e insidioso e dovendo giocare ogni 3 giorni con rose non molto !qualitative" rischiano di compromettere la stagione.
Negli anni novanta c'è stato praticamente sempre e solo dominio Milan-Juve a parte una paio di eccezioni...tant'è che chi perdeva il trofeo Berlusconi vinceva lo scudetto.
Le altre squadre forti si sono formate non perchè i diritti tv erano collettivi ma per il fatto che alcune squadre sono state prese da presidenti che hanno fatto investimenti ingentissimi (spesso con i soldi del fantacalcio).
Vedi il Parma dei Tanzi (in galera, Parma quasi fallito poi), di Cragnotti (in galera,Lazio quasi fallita). la Fiorentina di Cecchi Gori (fallita), la Roma dei Sensi (quasi fallita), l'inter di Moratti ecc.
I diritti tv c'entrano poco con i successi di quegli anni, erano gli acquisti miliardari e le plusvalenze fittizie che hanno fatto grandi quelle squadre che sono state salvate per miracolo (mettiamola così) con pure delle leggi spalmadebiti mai viste prima

Ti dimentichi pero' di squadre come il Genoa che arrivava alla semifinale di coppa uefa, della samp che arrivava in semifinale della coppa coppe dopo aver vinto la coppa italia, ti dimentichi del torino che vinceva la coppa italia e arrivava in finale di uefa.
Insomma , in parte è vero quello che dici, ma i campionati erano molto piu' equilibrati, pensa alla coppa italia visdta come una scocciatura da molte squadre e che ha portato ad una formula senza senso dove alcune squadre con 4/5 partite possono arrivare in finale.
Sara' un caso, ma in 7 stagioni cinque volte la finale è stata inter roma e per la sesta volta l'inter è di nuovo in finale negli ultimi 7 anni.
E' normale secondo te o è il segnale che forse qualcosa non va?
Ma infatti la mia considerazione era in risposta alla battaglia per il titolo, quando in realtà erano sempre le solite due a vincere, nonostante le plusvalenze e i paperoni entrati nel calcio.

Tra l'altro proprio in quegli anni il Milan faceva 58 partite senza sconfitte e finiva i campionati con 13 gol subiti...robe da pazzi.
Mi ricordo quelle squadre e mi ricordo anche il Vicenza ad esempio (quest'ultima fu una piacevole eccezione): erano comunque squadre figlie di un calcio "diverso", quando si stava incominciando a liberalizzare il numero di stranieri da 3 ad averne più di 3 in rosa ma tre in campo ecc.
I talenti in Italia erano maggiori rispetto a quelli attuali...Pepe in nazionale dice tutto.
E poi probabilmente come dici tu c'erano più solidità economiche, può essere anche per via di spartizione di soldi migliore ma secondo me sopratutto per strategie migliori.
Barcellona o Manchester sono tra le squadre che più giocano in Europa eppure non hanno 25 campionissimi. Il Barcellona in panchina contro il Real Madrida aveva 5 giocatori della squadra giovanile.
Non è solo questione di rose, ma di filosofia, Ferguson se ne sbatte e butta dentro un Macheda, Guardiola idem...qui da noi stiamo a fare i contratti semestrali a gente come Toni, come Van Bommel (a prescindere dal valore tecnico, sono operazioni comunque più costose che un giovano) pur di non rischiare mai.
Io sono d'accordo con te che ci siano dei grossi problemi nel calcio italiano, ma non la vedo come una cosa dettata esclusivamente dai diritti tv o dagli sponsor.
Io penso che sia più un problema di programmazione, di tipo di gioco, siamo rimasti indietro e giochiamo ancora come vent'anni fa (il grosso delle squadre), con la differenza che 20 anni fa i migliori giocatori venivano tutti in Italia, ora siamo la terza scelta dopo Inghilterra e Spagna.
Per me è un problema di cultura sportiva e di uomini, poi se si vogliono fare i diritti collettivi ben vengano ma credo proprio che non cambierebbe granchè se non cambia anche la mentalità dei presidenti e dei tifosi.
Bella discussione comunque.
