Senza offesa, ma questa spiegazione me l'aspetto dal gobbo piagnucolone che mi serve il caffè al bar, non da te.tiffany rayne ha scritto:
In Italia il calcio non viene idolatrato, da molti viene semplicemente usato come valvola di sfogo per dare un senso a una triste esistenza e sfogare le proprie frustrazioni. Non per nulla si gode di piu' per le sconfitte del "nemico" che per le vittorie della propria squadra.
Se volessi fare della sociologia di bassissimo livello, potrei dire che chi tifa strisciato lo fa per cercare nel calcio una via di uscita ad una triste esistenza blablablabla
Ad Amburgo, quando l'HSV viene eliminato da una coppa, i tifosi del St.Pauli fanno i caroselli.
A Londra, se il Chelsea perde, è quasi festa cittadina l'indomani....
Il calcio ha ormai dinamiche pressochè identiche in buona parte del mondo : purtroppo, in questo paese delle banane, esiste una sciagurata dittatura della polemica che rende tutto l'ambiente insopportabile.
E questa polemica è legata alle puttanate che coinvolgono sempre e solo tre squadre (quattro, quest'anno) per cui, se Moratti tira un peto scendendo dal bus, se ne parla per un mese. Ma se Pellissier segna in rovesciata da 42 metri, gli si dedicano non più di venti secondi di spazio televisivo alle 23.55
L'ultima volta che ho visto un Football TV show inglese, c'erano due tecnici che discutevano con filmati e lavagne elettroniche su quel fenomeno che fa i cross con le mani, nelle rimesse in gioco e subito dopo mostravano un femomeno di diciassette anni che, in terza serie, segnava persino dalla toilette del pub dello stadio... Qui stanno a far vedere i rallenty di Mourinho che manda affanculo Balotelli.