nik978 ha scritto:ah ok
la ripresa industriale di novembre e' stata del 20%..(e me ne sono accorto!!!! turni 8-24 in officina per stare dietro agli ordini..e ferie bloccate per tutti....)
A parte i paesi come Cina, India o Brasile che hanno ancora margini di crescita (ma sarà crescita compatibile con le risorse naturali e umane, o solo sfruttamento di latifondi naturali e mano d'opera?), da noi nella vecchia Europa ci si deve abituare a numeri bassi, temo per parecchio. Almeno fino a che il dollaro frenerà la bilancia commerciale e il petroldollaro non scenderà di quota. Anche questa dipendenza dall' oro nero è una bella palla al piede. Qualcuno dovrà spiegarmi come mai ci sono tanti distributori di metano per auto in Emilia, per fare un esempio buono, e così pochi altrove in Italia. Oppure perché l' idea di alimentare i cilindri con l' alcool (mi pare fosse un' idea di Gardini) sia sepolta da decenni, e non credo che la colpa sia solo di Moratti, Garrone & C.
Il Pil è solo un aspetto del bilancio generale di un Paese. Solo per rimanere nella pagina economica, e senza guardare a strutture e servizi, la vera palla al piede del nostro stivale è il debito pubblico accumulato in lustri e lustri di allegro clientelismo (risulta che nelle "gestioni" di Berlusconi e soci rimbalza in crescendo?). Che ci si basi su Maastricht piuttosto che su Lisbona, in tempi di crisi questo pesa il doppio, come i gol in trasferta nelle sfide calcistiche di 180 minuti, ma in negativo, molto in negativo!
Sentivo dire in questi giorni da qualche parte: "la crisi non c'è, non c'è mai stata"... Sarà, ma si vede, e si sente. Ai mercatini di antiquariato nessun rigattiere porta più oggetti costosi e magari fragili, ma paccottaglie di roba di target medio-basso. E comunque in ogni sfaccettatura dei movimenti di grano la prima e unica quaestio è "quanto costa?). Resta un' elite che ovviamente non ha di questi problemi (le ricchezze di rendita si consolidano anche con capitali che fanno le vacanze ai tropici e tornano belle abbronzate dai paradisi fiscali), ma solo quello di non rimanere azzoppata da investimenti improduttivi e spennacchianti.
Chi ha investito in borsa oppure investito per avviare un' attività vede allungarsi (chi sa di quanto?) il termine temporale del recupero del rosso. Si dice che chi va in rosso resta al verde, no? Di fatto parecchie iniziative e idee sono bloccate dalla paura di rimetterci. E così via, in un circolo sempre più stretto che vede sempre meno investitori stranieri disposti a metterci valuta fresca. Né l' industria del porno è al di fuori di questa stretta, anzi ne è uno specchio convesso