Grazie!!
Ciao grande Nick, buon viaggio
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300nik978 ha scritto:
ma dai scopro ora che vicino a dove prendo il bus c'e' una specie di golf
(i ciensi son scimmiati col golf..a breve tiger woods e' avvisato)
per prezzi as usual levate uno 0
e come sempre io son sempre sul pezz
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
[img:482188162e]http://locali.data.kataweb.it/kpmimages ... 707973.jpg[/img:482188162e]
Secondo i vigili non c'è disturbo alla quiete pubblica Musica bassa e esercizi per la mente e il corpo
PRATO. La più abile è Lin Aihe, pronta a sfoderare le sue tattiche di tai chi, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "guerriera". è sempre lei a spiegare col sorriso sulle labbra ai suoi connazionali che lì, nei giardini "della discordia" di via Colombo, non bisogna tenere alto il volume della musica alta, né sporcare o intralciare con la bicicletta. E gli altri sembrano darle retta, tanto che venerdì mattina, in questo polmone verde nel cuore di Chinatown trasformato spontaneamente in una palestra a cielo aperto, una pattuglia di polizia municipale ha dovuto accertare che «tutto era sotto controllo e non c'era disturbo alla quiete pubblica». Eppure il consigliere comunale di An Giancarlo Auzzi insiste e chiede alla giunta un provvedimento che limiti l'ingresso dei cinesi nei giardini pubblici. Sarà interessante vedere se e come ci riuscirà .
Intanto Lidia, come si fa chiamare in italiano Aihe, non si accorge nemmeno dei vigili. Tuta da ginnastica e asciugamano al collo, la signora è intenta a meditare in questa disciplina di arti marziali che cura dolori e stress, ma che tanto infastidisce i residenti della zona per via della musica di prima mattina.
«è vero, in estate cominciamo alle 8 - ammette Lidia Lin - ma da settembre quando riaprono le scuole ci incontriamo verso le 9. Il disturbo della musica è solo un pretesto per fare polemica, perché teniamo il volume sempre basso. Qualche giorno fa una signora pratese ha persino minacciato di picchiarmi. Ci boicottano in tutti i modi, con parolacce e secchiate d'acqua».
Chi difende a spada tratta Lidia è Elisa Bianco, da un mese a questa parte frequentatrice assidua dei giardini. Le sue vacanze agostane, questa signora 56enne che abita in via Ciliani, le ha trascorse qui, andando d'amore e d'accordo con i cinesi che l'hanno conquistata con il tai chi. «Mi sento più sicura a fare questa attività nel parco, piuttosto che andare a correre sul lungobisenzio. Da quando vengo a fare ginnastica sono rinata: i dolori sono passati e in più mi sono arricchita scoprendo una nuova cultura. Se mi togliessero questo spazio all'aperto, non saprei dove andare».
Mentre Elisa spiega questa versione ai vigili, fa capolino Mario in bicicletta, accompagnato da una vecchietta del quartiere. Si mette subito le mani ai capelli vedendo così tanti cinesi nel "suo" parco, a occhio e croce una cinquantina. Racconta: «La situazione va avanti da tre anni. Sembra che quest'estate i cinesi si siano triplicati. Si dice che molti abbiamo chiuso le ditte e non sappiano più cosa fare dalla mattina alla sera. Di fatto questi giardini sono diventati un vero accampamento». E il vero problema, secondo l'anziana che lo segue, è che «di cinesi ce ne sono troppi».
Ma vai a dire a un cinese che non può fare sport all'aria aperta. «Non è una specificità solo pratese. In tutte le metropoli del mondo i cinesi si riuniscono spontaneamente nei parchi per fare attività sportiva. Si vuole vietare solo a Prato?», osserva Matteo Ye, presidente dell'associazione Prato-Cina che, al corrente delle ultime polemiche, è venuto a dare un'occhiata. Qui ritrova la zia Xie Xian, fisico esile da vera ballerina. Con i suoi numeri di danza col ventaglio, la signora stupisce tutti i presenti, italiani e cinesi. La applaude anche Franco, l'ex ortolano di via del Pesce ormai andato in pensione. Lui sì che la pensa diversamente dalla maggior parte dei residenti della zona. «I cinesi che vengono qui appartengono a una fascia sociale media. Sono per lo più medici e insegnanti. Un giorno di questi mi presenterò con un vassoio di paste fresche per fare colazione con loro».
Se a Franco i cinesi insegnano il tai chi, lui si diverte a prendere sotto la sua ala qualche donzella dagli occhi a mandorla in un inedito valzer multietnico. Al gruppo si avvicina infine Sergio, abitante in via Borgioli. Del suo quartiere sa molto. «A montare la polemica sui giardini è stato il consigliere Auzzi, che ha istigato tanti residenti. Vorrebbe mettere una soglia limite per gli ingressi: neanche ai tempi del fascismo. è sempre lui a venire qui e inveire contro i cinesi, affermando che il parco deve tornare ai pratesi. Ma se vanno via loro, questo spazio sarà destinato al degrado e allo spaccio».
Altro oggetto di contestazione è la musica di notte. «Qui la sera si balla - spiega Claudio, un ragazzo pratese che transita spesso da queste parti - ma alle 10 si ferma tutto e i cinesi tornano a casa».
Maria Lardara
Fonte: "Il Tirreno" Edizioni Prato
allora apsetto cinesissimo anche questo
la sera si balla nei parchi o pure nelle paizzette dalgi incroci
e la mattina si fa thai chi.( qua spesso si inizia PRIMA DELLE 6..)
mi rendo conto che per un itlaiano sia una cosa strana, ma sinceramente io la vedo di una normalita' disarmanete e camminare in citta o in un parco deserto o peggio con gentaglia, mi mette trsitezz..
vedere persone anche non piu giovani (soprattutto non piu giovani) riunirsi in questi happening, mi mette allegria..
Ma mai fermarsi senno ti mettono in mezzo e non ti fanno piu andare via..
(per evitare le solite polemiche ho solo risportato la notizia contestualizzandola un po....ho evitato giudizi ad personam..)
Secondo i vigili non c'è disturbo alla quiete pubblica Musica bassa e esercizi per la mente e il corpo
PRATO. La più abile è Lin Aihe, pronta a sfoderare le sue tattiche di tai chi, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "guerriera". è sempre lei a spiegare col sorriso sulle labbra ai suoi connazionali che lì, nei giardini "della discordia" di via Colombo, non bisogna tenere alto il volume della musica alta, né sporcare o intralciare con la bicicletta. E gli altri sembrano darle retta, tanto che venerdì mattina, in questo polmone verde nel cuore di Chinatown trasformato spontaneamente in una palestra a cielo aperto, una pattuglia di polizia municipale ha dovuto accertare che «tutto era sotto controllo e non c'era disturbo alla quiete pubblica». Eppure il consigliere comunale di An Giancarlo Auzzi insiste e chiede alla giunta un provvedimento che limiti l'ingresso dei cinesi nei giardini pubblici. Sarà interessante vedere se e come ci riuscirà .
Intanto Lidia, come si fa chiamare in italiano Aihe, non si accorge nemmeno dei vigili. Tuta da ginnastica e asciugamano al collo, la signora è intenta a meditare in questa disciplina di arti marziali che cura dolori e stress, ma che tanto infastidisce i residenti della zona per via della musica di prima mattina.
«è vero, in estate cominciamo alle 8 - ammette Lidia Lin - ma da settembre quando riaprono le scuole ci incontriamo verso le 9. Il disturbo della musica è solo un pretesto per fare polemica, perché teniamo il volume sempre basso. Qualche giorno fa una signora pratese ha persino minacciato di picchiarmi. Ci boicottano in tutti i modi, con parolacce e secchiate d'acqua».
Chi difende a spada tratta Lidia è Elisa Bianco, da un mese a questa parte frequentatrice assidua dei giardini. Le sue vacanze agostane, questa signora 56enne che abita in via Ciliani, le ha trascorse qui, andando d'amore e d'accordo con i cinesi che l'hanno conquistata con il tai chi. «Mi sento più sicura a fare questa attività nel parco, piuttosto che andare a correre sul lungobisenzio. Da quando vengo a fare ginnastica sono rinata: i dolori sono passati e in più mi sono arricchita scoprendo una nuova cultura. Se mi togliessero questo spazio all'aperto, non saprei dove andare».
Mentre Elisa spiega questa versione ai vigili, fa capolino Mario in bicicletta, accompagnato da una vecchietta del quartiere. Si mette subito le mani ai capelli vedendo così tanti cinesi nel "suo" parco, a occhio e croce una cinquantina. Racconta: «La situazione va avanti da tre anni. Sembra che quest'estate i cinesi si siano triplicati. Si dice che molti abbiamo chiuso le ditte e non sappiano più cosa fare dalla mattina alla sera. Di fatto questi giardini sono diventati un vero accampamento». E il vero problema, secondo l'anziana che lo segue, è che «di cinesi ce ne sono troppi».
Ma vai a dire a un cinese che non può fare sport all'aria aperta. «Non è una specificità solo pratese. In tutte le metropoli del mondo i cinesi si riuniscono spontaneamente nei parchi per fare attività sportiva. Si vuole vietare solo a Prato?», osserva Matteo Ye, presidente dell'associazione Prato-Cina che, al corrente delle ultime polemiche, è venuto a dare un'occhiata. Qui ritrova la zia Xie Xian, fisico esile da vera ballerina. Con i suoi numeri di danza col ventaglio, la signora stupisce tutti i presenti, italiani e cinesi. La applaude anche Franco, l'ex ortolano di via del Pesce ormai andato in pensione. Lui sì che la pensa diversamente dalla maggior parte dei residenti della zona. «I cinesi che vengono qui appartengono a una fascia sociale media. Sono per lo più medici e insegnanti. Un giorno di questi mi presenterò con un vassoio di paste fresche per fare colazione con loro».
Se a Franco i cinesi insegnano il tai chi, lui si diverte a prendere sotto la sua ala qualche donzella dagli occhi a mandorla in un inedito valzer multietnico. Al gruppo si avvicina infine Sergio, abitante in via Borgioli. Del suo quartiere sa molto. «A montare la polemica sui giardini è stato il consigliere Auzzi, che ha istigato tanti residenti. Vorrebbe mettere una soglia limite per gli ingressi: neanche ai tempi del fascismo. è sempre lui a venire qui e inveire contro i cinesi, affermando che il parco deve tornare ai pratesi. Ma se vanno via loro, questo spazio sarà destinato al degrado e allo spaccio».
Altro oggetto di contestazione è la musica di notte. «Qui la sera si balla - spiega Claudio, un ragazzo pratese che transita spesso da queste parti - ma alle 10 si ferma tutto e i cinesi tornano a casa».
Maria Lardara
Fonte: "Il Tirreno" Edizioni Prato
allora apsetto cinesissimo anche questo
la sera si balla nei parchi o pure nelle paizzette dalgi incroci
e la mattina si fa thai chi.( qua spesso si inizia PRIMA DELLE 6..)
mi rendo conto che per un itlaiano sia una cosa strana, ma sinceramente io la vedo di una normalita' disarmanete e camminare in citta o in un parco deserto o peggio con gentaglia, mi mette trsitezz..
vedere persone anche non piu giovani (soprattutto non piu giovani) riunirsi in questi happening, mi mette allegria..
Ma mai fermarsi senno ti mettono in mezzo e non ti fanno piu andare via..
(per evitare le solite polemiche ho solo risportato la notizia contestualizzandola un po....ho evitato giudizi ad personam..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
donegal ha scritto:
questa assieme a quella della georgia, dove le hai pescate??
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Vent'anni, va in tv: sul web attacchi e offese.
Insulti alla cinese nera:
«Non sei una di noi»
Lou Jing è la figlia di un afroamericano: «Qui c'è troppa aggressività »
SHANGHAI " Ci sono volte in cui lo stupore si guasta, irrancidisce subito. àˆ successo ad agosto, per esempio. Una televisione di Shanghai, la Dragon Tv , manda in onda una trasmissione per nuovi talenti, «Go! Oriental Angel». Tra le concorrenti, una spicca fra tutte. àˆ alta, è graziosa, canta così così, nel complesso se la cava. Arriverà fra le prime cinque. àˆ cinese, come le altre. àˆ nera, diversamente da tutte le altre. Si chiama Lou Jing. Il presentatore è gentile, la chiama la «Halle Berry della Cina», citando un'attrice americana, bella e premiata con un Oscar. Lei apprezza e non si distrae: in fondo studia all'Accademia Drammatica di Shanghai, da grande vuole fare la presentatrice, e davanti alle telecamere, su un palcoscenico fin troppo vasto, non si perde, in fondo allo show ce l'hanno spedita i suoi professori. Ma lo stupore del pubblico, appunto, non sempre resiste a se stesso, capita che vada a male, e sulla rete cominciano a circolare commenti ironici, via via più oltraggiosi, fino a diventare immondi: «Non esistono cinesi neri».
L'exploit artistico di Lou Jing diventa un caso, suo malgrado. E invece Lou Jing è cinese, cinesissima. Nata il 28 aprile 1989, anno del serpente. Di Shanghai, come sua mamma. Il padre non l'ha conosciuto nè cercato, veniva dagli Stati Uniti " dice lei " e se n'è andato subito. Era nero e ha lasciato a Lou Jing una pelle che le ha fatto guadagnare l'etichetta di «ragazza di cioccolato»: un tentativo di dolcezza per indicare qualcosa che devia dalla norma, un'eccezione che per un istante scardina l'omogeneità dei cinesi han. Meglio essere «Halle Berry», allora, perchè «quando mi sono vista truccata ho pensato che in effetti venivo bene, che ero bella», peró «meglio ancora essere chiamata con il mio vero nome». Lou Jing sorride, si ritrova intorno una curiosità vischiosa, spesso più ingenua che malevola, ma insistente. «Allo sguardo un po' così degli altri " spiega al Corriere , davanti a un gelato aggredito senza complessi " mi sono abituata presto, non è mai stato un problema. Non con quelli che mi vivono accanto, almeno. Sul web sì. Ai commenti, alle critiche on line lì per lì non mi sono abituata affatto. Perchè subire un'ingiustizia? Ma adesso ho una nuova attitudine: non voglio preoccuparmi di chi con me non c'entra nulla».
Da ventenne, Lou Jing prova a vedere le cose in modo semplice: «Se c'è razzismo in Cina? Io parlerei più di aggressività che di razzismo. Davanti alle offese lascio perdere, reagisco solo se sono di cattivo umore». Quando la madre è andata in trasmissione a raccontare quanto la sua Jing fosse una ragazza brava e posata (e lei aggiunge: le piacciono il computer e il Milan, per via di Maldini e Kakà¡), il web ha preso a ribollire di ipotesi e insinuazioni. I filoni del nazionalismo spiccio hanno tirato fuori pezzi scontati del loro repertorio: se quella donna ha avuto una figlia fuori dal matrimonio, non è che una poco di buono; una figlia fatta con uno straniero, poi; e nero, figuriamoci; e magari non americano ma, orrore, africano... Gli stereotipi peggiori sono emersi tutti.
Il China Daily ha dovuto dedicare una pagina alla difesa di Lou Jing, parlando apertamente di razzismo e auspicando che una cinese dalla pelle scura possa «strappare un esercito di bigotti a una mentalità medievale » (lo stesso giornale nei giorni scorsi raccontava della sorpresa dei cittadini del Guangdong nello scoprire che a soccorrere per primo i feriti di un grave incidente stradale fosse stato «un nero », poi dileguatosi nella notte). Lou Jing è una che va avanti: «Ho un buon carattere, mi considero un'ottimista». Ammette che potrebbe cantare meglio, «sono un po' stonata », e che recitare le piacerebbe, «magari in un ruolo brillante ». Spinta dai suoi insegnanti sta facendo tirocinio in un'altra trasmissione sul canale Smg , ammira Beyoncè «per come sta sul palco» anche se non è riuscita a procurarsi un biglietto per lo show di Pechino, perchè «erano rimasti solo quelli cari». Nessun agente la aiuta, per ora si gestisce da sola, tutt'al più la mamma la accompagna. Tra due anni si laureerà , «poi vorrei lasciare casa e andare all'estero e studiare ancora. In Europa o in America». Ecco, l'America. Anche lì Lou Jing potrebbe sentirsi a casa, almeno un po'.
tutto (purtroppo) da copione
Laowai, as well as waiguoren, are commonly used terms that in everyday spoken Chinese refer to Caucasian foreigners, but not Asian foreigners or foreigners of African origin. While a White Westerner may be referred to as a laowai, someone from Japan will be called ribenren 日本人, the Chinese word for Japanese. Someone who has dark skin color and appears to be African in origin will be called heiren 黑人, which means black person. Sometimes the term laohei è€
Insulti alla cinese nera:
«Non sei una di noi»
Lou Jing è la figlia di un afroamericano: «Qui c'è troppa aggressività »
SHANGHAI " Ci sono volte in cui lo stupore si guasta, irrancidisce subito. àˆ successo ad agosto, per esempio. Una televisione di Shanghai, la Dragon Tv , manda in onda una trasmissione per nuovi talenti, «Go! Oriental Angel». Tra le concorrenti, una spicca fra tutte. àˆ alta, è graziosa, canta così così, nel complesso se la cava. Arriverà fra le prime cinque. àˆ cinese, come le altre. àˆ nera, diversamente da tutte le altre. Si chiama Lou Jing. Il presentatore è gentile, la chiama la «Halle Berry della Cina», citando un'attrice americana, bella e premiata con un Oscar. Lei apprezza e non si distrae: in fondo studia all'Accademia Drammatica di Shanghai, da grande vuole fare la presentatrice, e davanti alle telecamere, su un palcoscenico fin troppo vasto, non si perde, in fondo allo show ce l'hanno spedita i suoi professori. Ma lo stupore del pubblico, appunto, non sempre resiste a se stesso, capita che vada a male, e sulla rete cominciano a circolare commenti ironici, via via più oltraggiosi, fino a diventare immondi: «Non esistono cinesi neri».
L'exploit artistico di Lou Jing diventa un caso, suo malgrado. E invece Lou Jing è cinese, cinesissima. Nata il 28 aprile 1989, anno del serpente. Di Shanghai, come sua mamma. Il padre non l'ha conosciuto nè cercato, veniva dagli Stati Uniti " dice lei " e se n'è andato subito. Era nero e ha lasciato a Lou Jing una pelle che le ha fatto guadagnare l'etichetta di «ragazza di cioccolato»: un tentativo di dolcezza per indicare qualcosa che devia dalla norma, un'eccezione che per un istante scardina l'omogeneità dei cinesi han. Meglio essere «Halle Berry», allora, perchè «quando mi sono vista truccata ho pensato che in effetti venivo bene, che ero bella», peró «meglio ancora essere chiamata con il mio vero nome». Lou Jing sorride, si ritrova intorno una curiosità vischiosa, spesso più ingenua che malevola, ma insistente. «Allo sguardo un po' così degli altri " spiega al Corriere , davanti a un gelato aggredito senza complessi " mi sono abituata presto, non è mai stato un problema. Non con quelli che mi vivono accanto, almeno. Sul web sì. Ai commenti, alle critiche on line lì per lì non mi sono abituata affatto. Perchè subire un'ingiustizia? Ma adesso ho una nuova attitudine: non voglio preoccuparmi di chi con me non c'entra nulla».
Da ventenne, Lou Jing prova a vedere le cose in modo semplice: «Se c'è razzismo in Cina? Io parlerei più di aggressività che di razzismo. Davanti alle offese lascio perdere, reagisco solo se sono di cattivo umore». Quando la madre è andata in trasmissione a raccontare quanto la sua Jing fosse una ragazza brava e posata (e lei aggiunge: le piacciono il computer e il Milan, per via di Maldini e Kakà¡), il web ha preso a ribollire di ipotesi e insinuazioni. I filoni del nazionalismo spiccio hanno tirato fuori pezzi scontati del loro repertorio: se quella donna ha avuto una figlia fuori dal matrimonio, non è che una poco di buono; una figlia fatta con uno straniero, poi; e nero, figuriamoci; e magari non americano ma, orrore, africano... Gli stereotipi peggiori sono emersi tutti.
Il China Daily ha dovuto dedicare una pagina alla difesa di Lou Jing, parlando apertamente di razzismo e auspicando che una cinese dalla pelle scura possa «strappare un esercito di bigotti a una mentalità medievale » (lo stesso giornale nei giorni scorsi raccontava della sorpresa dei cittadini del Guangdong nello scoprire che a soccorrere per primo i feriti di un grave incidente stradale fosse stato «un nero », poi dileguatosi nella notte). Lou Jing è una che va avanti: «Ho un buon carattere, mi considero un'ottimista». Ammette che potrebbe cantare meglio, «sono un po' stonata », e che recitare le piacerebbe, «magari in un ruolo brillante ». Spinta dai suoi insegnanti sta facendo tirocinio in un'altra trasmissione sul canale Smg , ammira Beyoncè «per come sta sul palco» anche se non è riuscita a procurarsi un biglietto per lo show di Pechino, perchè «erano rimasti solo quelli cari». Nessun agente la aiuta, per ora si gestisce da sola, tutt'al più la mamma la accompagna. Tra due anni si laureerà , «poi vorrei lasciare casa e andare all'estero e studiare ancora. In Europa o in America». Ecco, l'America. Anche lì Lou Jing potrebbe sentirsi a casa, almeno un po'.
tutto (purtroppo) da copione
Laowai, as well as waiguoren, are commonly used terms that in everyday spoken Chinese refer to Caucasian foreigners, but not Asian foreigners or foreigners of African origin. While a White Westerner may be referred to as a laowai, someone from Japan will be called ribenren 日本人, the Chinese word for Japanese. Someone who has dark skin color and appears to be African in origin will be called heiren 黑人, which means black person. Sometimes the term laohei è€
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
ultima per oggi
in cina OGNI ascensore di OGNI palazzo a una telecamera.e' risaputo..
sicuri??
http://www.chinasmack.com/videos/silly- ... -elevator/
poi ce'e qualche genio che pur sapendolo si fa fare un pompino in ascensore (22 piani danno un po di tempo), da una che sapendolo voleva vedere che diceva..
e quindi ogni volta che sale con una ragazza sente che i guardiani aprono l'interfono per sapere che si dice
oppure se le abbriaccia e fa lo scemo sempre gli i guardiani attaccano :"hello?" e ridono
ma per fortuna di geni ce ne sono pochi..
e per la serie catfight in salsa cinese (ne abbiam gia parlato)
OCCHIO alle apparenze

devo capire perche' quando si menano i video li girano di 90 gradi..
http://www.chinasmack.com/videos/shangh ... sh-search/
LEGGETE TUTTO L'ARTICOLETTO
vi da idea della morobosita' dei navigatori cinesi)
e altri due
(io ve lo dico sempre....NON AVETE IDEA di cosa sia vivere in questo posto..unico...)
http://www.chinasmack.com/videos/guangd ... ing-again/
queste scene viste dal vivo comunque..con tacchi 10 e stivali...
http://www.chinasmack.com/videos/naked- ... ling-nsfw/
comunque e' pieno di video di catfight..
mi sembrava strano non ce ne fossero..
in cina OGNI ascensore di OGNI palazzo a una telecamera.e' risaputo..
sicuri??
http://www.chinasmack.com/videos/silly- ... -elevator/
poi ce'e qualche genio che pur sapendolo si fa fare un pompino in ascensore (22 piani danno un po di tempo), da una che sapendolo voleva vedere che diceva..
e quindi ogni volta che sale con una ragazza sente che i guardiani aprono l'interfono per sapere che si dice
oppure se le abbriaccia e fa lo scemo sempre gli i guardiani attaccano :"hello?" e ridono
ma per fortuna di geni ce ne sono pochi..
e per la serie catfight in salsa cinese (ne abbiam gia parlato)
OCCHIO alle apparenze

devo capire perche' quando si menano i video li girano di 90 gradi..
http://www.chinasmack.com/videos/shangh ... sh-search/
LEGGETE TUTTO L'ARTICOLETTO
vi da idea della morobosita' dei navigatori cinesi)
e altri due
(io ve lo dico sempre....NON AVETE IDEA di cosa sia vivere in questo posto..unico...)
http://www.chinasmack.com/videos/guangd ... ing-again/
queste scene viste dal vivo comunque..con tacchi 10 e stivali...
http://www.chinasmack.com/videos/naked- ... ling-nsfw/
comunque e' pieno di video di catfight..
mi sembrava strano non ce ne fossero..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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GUERRA AI PIGIAMI
Uscire in pigiama è contrario al buon gusto? Pensano di sì le autorità di Shanghai anche se, senza sanzioni, i cartelli «no pigiami in strada» sono serviti a poco: da anni gli abitanti di Shanghai conservano l'abitudine di uscire di casa in pigiama e il governo locale sta pensando a misure severe. Lo riporta oggi il sito del quotidiano cinese Global Times.
Nell'avveniristica metropoli cinese, a spezzare la monotonia di giacche e tailleur da lavoro, spiccano qua e là pigiami dai colori sgargianti, fantasie floreali e personaggi dei cartoni animati. Così vestiti, molti abitanti di Shanghai passeggiano, fanno shopping e vanno perfino in banca. Un'abitudine che, con l'avvicinarsi dell'Expo (1 maggio - 31 ottobre 2010), Shanghai non ritiene più ammissibile. Le autorità hanno negato di pensare a misure drastiche ma, secondo quanto riportato da Global Times, «squadre di sorveglianza» sono in azione già dalla scorsa estate. «Indossare il pigiama in pubblico è contro le usanze internazionali», spiega un funzionario locale, lasciando intendere che, dopo molte iniziative (forum, pubblicità progresso) messe in atto con le buone, è ora il momento di smetterla sul serio.
Via così alla campagna ufficiale «Lasciare i pigiami a casa e diventare cittadini civilizzati della città ospite dell'Expo»: con una fascetta rossa al braccio, circondata da dieci colleghe, Shen Guofang ha il compito di bloccare e spedire a cambiarsi chi passeggia in pigiama nei pressi dell'area Expo. «La Cina non deve perdere la faccia», afferma Shen.
Già in occasione delle Olimpiadi 2008, Pechino aveva vietato ai suoi abitanti di passeggiare con magliette o camicie arrotolate scoprendo la pancia, come d'abitudine in estate nella capitale cinese. Non sono d'accordo gli indossatori di pigiami: incaponirsi sulla questione significa solo complicare la vita ai cittadini. «I pigiami in pubblico sono uno spaccato di vita reale che contraddistingue Shanghai. Non siamo incivili, perchè nessuno qui gira nudo», commenta una giornalista, Lin Jian.
Ma da cosa ha origine quest'abitudine? «Se cresci tra anziani che indossano il pigiama dentro e fuori casa, non ti rendi conto che è improprio - dice un impiegato di Shanghai, Fang - Il fenomeno è tipico dei vecchi quartieri». Quella dei pigiami non è infatti una moda quanto un'abitudine nata nei «lilong» (letteralmente viuzze) della vecchia Shanghai: soffocati dal caldo e dagli spazi angusti, gli abitanti dei lilong considerano la strada una parte della propria casa. Tra panni stesi, botteghe e carretti, la gente si incontra, cucina ai bordi delle strade. àˆ qui che dalla seconda metà dell'Ottocento si sviluppó il vivace tessuto urbano di Shanghai intorno ai palazzi aristocratici delle concessioni straniere: nel 1860 in quelle inglese e americana si contavano 8.740 lilong.
Oggi ne rimangono solo pochi all'ombra dei grattacieli, sopravvissuti alla rapida metamorfosi di Shanghai da villaggio di pescatori a metropoli con venti milioni di abitanti.
confermo tutto
la prima cosa che ti colpisce quando arrivi qua (diciamo una elle prime 500
pigiami troppo belli tra l'altro..(quelli invernali)
http://pictureyear.blogspot.com/2008/05/more-pjs.html
a me il link non va, mna credo sia solo un problema di firewall
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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il bello "del ningbo" e' che e' tutto cosi "speciale"e
esagerato..
tutti possiamo fare tutto..e capitarci di tutto
non trovo un posto dove raccontavo che avevo inseguito una col ferrari col motorino elettrico e le avevo fatto il complimenti per il mezzo
ecco
ora ve la faccio conoscere
(VIDEO TROVATO PER CASO METTENDO NINGBO IN UN MOTORE DI RICERCA CINESE..)
http://you.video.sina.com.cn/b/23031790-1296428950.html
notare con che macchina viene a prenderla credo il ragazzo..
comunque la patente dovrebbe averla ripresa...almeno la votla scorsa mi pare averla vista in giro (la macchina la vedo ogni 2 per tre comunque..sempre..)
esagerato..
tutti possiamo fare tutto..e capitarci di tutto
non trovo un posto dove raccontavo che avevo inseguito una col ferrari col motorino elettrico e le avevo fatto il complimenti per il mezzo
ecco
ora ve la faccio conoscere
(VIDEO TROVATO PER CASO METTENDO NINGBO IN UN MOTORE DI RICERCA CINESE..)
http://you.video.sina.com.cn/b/23031790-1296428950.html
notare con che macchina viene a prenderla credo il ragazzo..
comunque la patente dovrebbe averla ripresa...almeno la votla scorsa mi pare averla vista in giro (la macchina la vedo ogni 2 per tre comunque..sempre..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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a livello operativo a parte qualche sito che non funziona, non ti accorgi di nulla..la polizia e' fin meglio di molte altre...e molla s i fa trattare molto male dai cinesi.
solo 1 polizia viene rispettata e si vede di rado..(ma se si vede vuol dire che e' scoppiato un casino..tipo risse/morti o rivolte)
io faccio quello che voglio senza nessun problema...ovvio non e' il mio paese e quindi non scrivo in blog "politici"...ma non ho nessuno limitazione in nulla.
pero conosco alcune cose (che non posso scrivere qui ovviamente) e diciamo che ci sono centinaia di migliaia di persone CONVINTE che tengono su un apparato di controllo ENORME..una cosa che a sentirla raccontare non ci credevo...
solo 1 polizia viene rispettata e si vede di rado..(ma se si vede vuol dire che e' scoppiato un casino..tipo risse/morti o rivolte)
io faccio quello che voglio senza nessun problema...ovvio non e' il mio paese e quindi non scrivo in blog "politici"...ma non ho nessuno limitazione in nulla.
pero conosco alcune cose (che non posso scrivere qui ovviamente) e diciamo che ci sono centinaia di migliaia di persone CONVINTE che tengono su un apparato di controllo ENORME..una cosa che a sentirla raccontare non ci credevo...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: Ciao grande Nick, buon viaggio
sempre per la serie "cattive ragazze"..
se usate lo skype "cinese" ci sono parecchi link a news varie con foto..io non lo uso, ma un mio collega si..e ieri mi ha mostrato una notizia (lui lha cliccata solo perche' ha visto la foto di una figa)
una 18ENNE (operativa) e' stata condannata a morte senza sospensione della pena per aver fatto far fuori il fidanzato..
ci sono foto dal suo spazio di qq..foto sue che uppava di ":amici" del fidanzato tutti tatuati in pieno stile triadi..sacchetti di ketamina o ice/shaboo (sono uguali qui...e costano pure uguali..ghghghgghghghghgh)
(in cina ogni volta che qualcuno fa qualcosa che non va, tutti corrono a cercre il suo spazio internet e spiattellano vita privata in ogni prte del paese..)
ora non ho il link..appena mi arriva vi aggiorno
comunque tempo 15 gg
.
e arrivederci...
se usate lo skype "cinese" ci sono parecchi link a news varie con foto..io non lo uso, ma un mio collega si..e ieri mi ha mostrato una notizia (lui lha cliccata solo perche' ha visto la foto di una figa)
una 18ENNE (operativa) e' stata condannata a morte senza sospensione della pena per aver fatto far fuori il fidanzato..
ci sono foto dal suo spazio di qq..foto sue che uppava di ":amici" del fidanzato tutti tatuati in pieno stile triadi..sacchetti di ketamina o ice/shaboo (sono uguali qui...e costano pure uguali..ghghghgghghghghgh)
(in cina ogni volta che qualcuno fa qualcosa che non va, tutti corrono a cercre il suo spazio internet e spiattellano vita privata in ogni prte del paese..)
ora non ho il link..appena mi arriva vi aggiorno
comunque tempo 15 gg
.e arrivederci...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: Ciao grande Nick, buon viaggio

abbigliamento invernale standard..
stivale e' un must..vesito corto pure
estivo ve lo lascio immaginare..da impazzire...vi innamorate ogni 3 x2..

ANATREMA ANATREMA..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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-
SimonePeach
- Impulsi superiori

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- Iscritto il: 04/06/2007, 13:16
Re: Ciao grande Nick, buon viaggio
Cina, una taglia sul porno
Le autorità cinesi offrono denaro in cambio di informazioni utili al contrasto dei siti web immorali. La strategia è sfaccettata: chiusi siti torrent, mentre i motori scremano ricerche
Nik: se ti denuncio quanto posso guadagnare?
Le autorità cinesi offrono denaro in cambio di informazioni utili al contrasto dei siti web immorali. La strategia è sfaccettata: chiusi siti torrent, mentre i motori scremano ricerche
Nik: se ti denuncio quanto posso guadagnare?
Con piangere e con lutto,
spirito maladetto, ti rimani;
ch'i' ti conosco, ancor sie lordo tutto
spirito maladetto, ti rimani;
ch'i' ti conosco, ancor sie lordo tutto





