Io direi che invece di amore ce n'è, e pure tanto. Cos'altro è il rispetto per la dignità, la rabbia di lui quando l'infermiera tratta la donna come se avesse a che fare con un bambino ritardato, la scelta faticosa di non farle provare ancora l'affronto dell'ospedale? Sorvolo sul resto per non spoilerarlo. Ovvio che non sia un film facile, è vero che è lento, maniacale, non c'è una sola scena girata in esterni. Ma è un gran film.Harvey ha scritto:Visto. Il titolo è fuorviante, perché di Amore non c'è traccia. Tocca il matrimonio, il legame genitori-figli, l'invecchiamento, la malattia, la morte. Ma è un manifesto alla dedizione. Il rapporto morboso tra due coniugi, violato da una pena e rivelato con spietata empietà. È un film studiato maniacalmente per scuotere lo spettatore, incoraggiandolo a porsi delle domande. La lentezza che lo accompagna è lavoro di intelligenza. Strategico è il silenzio. Geniali sono le metafore e le allegorie. Pretesti affinché ci si interroghi sul valore che diamo alla vita e agli affetti, sulla fine della vita e degli affetti. In un confronto spietato con l'egoismo, il senso di colpa, la paura. Ne esci invaso dal disagio e questo dimostra che Haneke ha raggiunto il suo scopo.Rodomonte ha scritto:"Amour" [...]
Strepitosa la recitazione di Jean-Louis Trintignant e di Emmanuelle Riva.
Nessun disagio all'uscita. Solo rispetto e umana pietà.