Masuka ha scritto:il taser è sempre stato il mio "sogno". l'ho visto mille mila volte nei vari film americani
io non sono mai stato coinvolto in un rissa, ma ne ho viste alcune lavorando in discoteca...
qualcuno mi aveva detto che nel 1vs1 a stretta vicinanza, non serve a niente aver fatto le varie arti marziali per vari motivi: le prese non servono, le gambe non riesci ad usarle ecc...
il pugilato è quanto meglio ci sia. un pugile è rapido e ti rifila un pugno e senza accorgertene sei per terra.
detto questo, non cercare rogne è l'arte migliore secondo me
Questa è un punto di vista condivisibile del problema (il neretto nella parte finale è mio) :
da:
http://maxbjj.blogspot.it/2012/01/il-co ... reale.html
La più classica delle discussioni tra praticanti di arti marziali vede contrapposti i sostenitori delle arti marziali praticate come sport e chi le vede come arti votate all'autodifesa. Sebbene le prime donino a chi le pratica forza, elasticità, esplosività e tecniche per affrontare un avversario non collaborativo, spesso ai suoi praticanti è rimproverato che nei loro allenamenti non siano previste quelle tecniche "letali" che fanno la differenza in una vera situazione di lotta da strada.
I sostenitori dell'allenamento per lo scontro reale, che praticano Close Combat o sistemi di Difesa personale, com'è noto non prendono parte a competizioni sportive e, salvo rare eccezioni, praticano sparring libero. Perché?
Questa è in sintesi la risposta presa in un sito di questi sistemi di DP:
Nelle competizioni è essenziale conformarsi a certe regole e quello che noi insegniamo è utile per la strada dove non ci sono regole. Perché nelle competizioni sono vietati i seguenti colpi che invece sono utili per la via:
Testate
Colpi gli occhi
Morsi
Tirare i capelli
Attacchi ai genitali
Micro leve
Colpi alla spina dorsale o alla nuca
Colpi alla gola e prese alla trachea
Graffi e pizzicotti
Soccer Kick
Perché le tecniche proibite nelle gare sportive sono sempre le più efficaci – ecco perché sono vietate! Sono precisamente questi attacchi e la difesa da essi che devono assolutamente essere messi in pratica se vogliamo imparare a difenderci là fuori, nel mondo reale! Se un nostro praticante dovesse combattere secondo le regole di cui sopra, sarebbe disarmato e praticamente ridotto all’impotenza.
Pur costretti ad ammettere che: "Incontri full-contact e l’Ultimate Fighting Championship (UFC), che hanno portato una considerevole ventata di realtà nelle arti marziali sportive e contribuito ad una sana disillusione", la conclusione del loro ragionamento è questa:
"I metodi che possono essere usati in una competizione sportiva non devono essere veramente pericolosi- e aggiungono - “Se un metodo può essere praticato al massimo della forza in un incontro competitivo, allora ovviamente non deve avere la capacità di rendere invalidi, menomare e uccidere – tutte cose le quali, che sia popolare o no dirlo, devono essere insegnate e inserite nella psiche e nel sistema nervoso dell’allievo.”
Per i sostenitori dello streetfighting uno scontro sportivo è regolato e tutelato. In palio c'è una medaglia o la gloria, mentre uno scontro da strada è violento sanguinoso e anche letale. L’allenamento sportivo non sarà in grado di preparare a quegli scenari tipici del confronto da strada, ma con il loro addestramento invece riusciranno a inserire nella psiche degli allievi "la capacità di rendere invalido, menomare o uccidere" l'aggressore (SIC!).
C'è un unico modo per capire cosa veramente si usa in uno scontro, ed è vedere cosa accade nella realtà. Ci sono sparse per il mondo migliaia di telecamere, milioni di telefonini e videocamere che riprendono centinaia di scontri reali e che poi finiscono in rete. Per levarsi ogni dubbio, per rendersi conto di quali tecniche si faccia maggiore uso, basterà schiacciare play e guardarseli. Una volta visti non resterà che rispondere alle seguenti domande:
Come lotta la gente in strada. E' riconoscibile uno stile?
Quali tecniche sono maggiormente usate, e quali sono efficaci?
Scenari presi in considerazione:
1) arresto detenzione
2) scontro ritualizzato
3) Rissa
4) Rapina
5) Security
Diamo una risposta alla prima domanda. Come lotta la gente in strada? Sono rionoscibili seppur in forma "sporca" le seguenti discipline:
1) Dirty boxing o bare knukle boxing.
2) kick o Thai.
3)Lotta olimpica e Judo.
4) Jiu-Jitsu brasiliano.
Gli "stili" più usati in uno scontro da strada sono la Dirty boxing o bare knukle boxing, la kick o Thai con calci e ginocchiate, nel clinch la lotta olimpica e il judo con proiezioni e sgambetti, a terra regna incontrastato il jiu-jitsu brasiliano. Parliamo di gran parte dell'arsenale delle odierne MMA.
Quali tecniche sono maggiormente usate e quali sono efficaci?:
In piedi prevale l'uso dei pugni al volto:
Sucker punch (destro di prima intenzione responsabile di molti ko fulminei).
Hockey punch (destro ripetuto a raffica con presa al bavero)
Haymaker punch (il classico pugno largo singolo o a ripetizione)
L'uno due (la classica combinazione pugilistica)
Si vedono anche:
Qualche ginocchiata
Rare gomitate
Pochi calci, per lo più tirati bassi
Il terribile soccer kick su avversario a terra
Le testate
Con la diffusione del bjj si assiste all'uso sempre più massiccio di tecniche di lotta sia in piedi sia a terra. Il mata leao si aggiudica il premio di tecnica più usata sia per controllare sia per terminare uno scontro. La capacità di dominare il clinch unità all'abilità di portare a terra l'aggressore con una tecnica di lotta o judo, è fondamentale per dominare il combattimento.
Vitale è saper schivare i pugni, entrare nel clinch, dominare la fase di prese, saper portare a terra e assicurarsi una posizione di vantaggio. Se si finisce sotto cercar la guardia o ritornare in piedi. Sapersi difendere dai placcaggi e dalle portate a terra, uso corretto dello sprawl e difesa dalle prese. Avere una buon preparazione atletica.
Come si vede anche in strada, si ricorre a quelle tecniche usate negli sport da combattimento con aggiunta di alcune tecniche sporche.
Tecniche come calci all'inguine, dita negli occhi, morsi, pizzicotti, din mak, punti vitali o altre tecniche simili, non sembrano essere impiegate in situazioni reali. La realtà dimostra che certe argomentazioni sull'uso di tecniche pericolose, che non permetterebbero a certi stili di fare sport o sparring sono prive di fondamenta. La verità è che queste tecniche non sono usate.
La conoscenza del jiu-jitsu si è dimostrata essere non solo imprescindibile nei vari tornei di MMA ma anche in reali situazioni di pericolo.
In uno scontro da strada è tutto molto semplice, caotico e sporco, non c'è spazio per tecniche arzigogolate. In questo scenario il bjj si trova a suo agio perché agisce come il valium nei confronti di una persona agitata. Tutte le sue tecniche sono focalizzate a calmare l'avversario, in gergo a "cuocerlo". Tecniche quali cercare di colpire gli occhi, i genitali aumentano la soglia dello scontro perché hanno la caratteristica di irritare chi ne è vittima e si corre il rischio di aumentare la carica aggressiva dell'aggressore.
Per concludere, ad eccezione delle testate e del soccer kick, le tecniche proibite nelle gare sportive non sono le più efficaci. le più efficaci sono il destro al mento e il mata leao a terra.
Morsi, dita negli occhi e colpi ai testicoli sembrano essere più tecniche della disperazione, come si vede negli scontri tra i Gracie e i praticanti di altre arti marziali nelle loro sfide degli anni 80 e 90.
Il combattimento in strada è molto diverso da quello tra professionisti su ring o in gabbia, ma detto ciò, praticare uno sport da combattimento resta il modo migliore per essere in grado di reagire nella maniera migliore in una situazione di aggressione da strada. Gli attributi fisici e psichici che si acquisiscono con il confronto in palestra e in gara, sono gli unici possibili e i più vicini a quelli provati quando si lotta con un aggressore. Non ci sono altri modi per cercare di sopravvivere se abbiamo la sfortuna di trovarci coinvolti in uno scontro reale.
Simulare scenari più cruenti ma artificiosi, ricorrendo più che a sparring a coreografie, rischia solo di creare false sicurezze. Le tecniche apprese da persone non preparate fisicamente e non abituate allo sparring con avversario non collaborativo saranno pericolose, non per un eventuale aggressore, ma per loro stessi.
E' dimostrato che le tecniche proibite nelle gare sportive non sono le più efficaci.
Le più efficaci, come detto, sono il diretto destro al mento e il mata leao: consentite in tutte le competizioni di MMA.
Quello che loro chiamano "mondo reale che sta la fuori" in realtà è un loro mondo di fantasia popolato da aggressori che lanciano attacchi prevedibili e telefonati a cui rispondere con elaborate sequenze tecniche e con "colpi mortali" buoni per un film d'azione di Hollywood.
I'll be your mirror, reflect what you are.