[O.T.] Libri consigliati?
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- pibodio
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solo oggi ho saputo che qualche giorno fa è morto jim carroll autore di 'diari del basket' uno degli ultimi grandissimi romanzi del filone beat-generation, libro che mi permetto di consigliare a chiunque...
http://www.chinaski-edizioni.com/biogra ... basket.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Jim_Carroll
altro grande Rip in concomitanza a quello per Patrick Swayze.
http://www.chinaski-edizioni.com/biogra ... basket.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Jim_Carroll
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'L'arte come mestiere' di Bruno Munari.
Godibilissimo testo sul design, sulla sua classificazione (visual, graphic, industrial e sperimentale), sulle idee a cui esso si ispira e sulle idee che esso ispira.
Ottimo per tutti i curiosi scritto da un grande curioso.
Questo testo è stimolante, propulsivo, esplosivo e folgorante.
L'acquisto di questo testo mi è stato ispirato da un grande forumista monzese e, il caso, me lo ha fatto incontrare proprio in libreria.
C'è qualcosa di magico?
Godibilissimo testo sul design, sulla sua classificazione (visual, graphic, industrial e sperimentale), sulle idee a cui esso si ispira e sulle idee che esso ispira.
Ottimo per tutti i curiosi scritto da un grande curioso.
Questo testo è stimolante, propulsivo, esplosivo e folgorante.
L'acquisto di questo testo mi è stato ispirato da un grande forumista monzese e, il caso, me lo ha fatto incontrare proprio in libreria.
C'è qualcosa di magico?
- balkan wolf
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John E Roemer
A General Theory of Exploitation and Class
Libro del 1982 Harvard University Press.
Una rivisitazione in chiave economica moderna della teoria Marxista (leggermente avanzato nell'uso di analisi matematica).

A General Theory of Exploitation and Class
Libro del 1982 Harvard University Press.
Una rivisitazione in chiave economica moderna della teoria Marxista (leggermente avanzato nell'uso di analisi matematica).

"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
- Mavco Pizellonio
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''Lei è mattiniero, signor Spinell!'' disse la moglie del signor Klà¶terjahn. ''Sono già due o tre volte che mi capita di vederla uscire alle sette e mezzo di mattina.''
''Mattiniero? Oh, signora, bisogna intendersi in proposito. In realtà mi alzo presto proprio perchè sono un dormiglione.''
''Ah, stavolta deve spiegarsi, signor Spinell!'' E anche la signora Spatz domandó che si spiegasse.
''Be'... se uno è mattiniero, non ha motivo, direi, di alzarsi tanto presto. La coscienza, signora... eh, la coscienza è un affar serio! Io e quelli come me dobbiamo farci in quattro tutta la vita, dobbiamo lavorare da matti per ingannarla di tanto in tanto, per concederle qualche piccola, scaltra soddisfazione. Siamo, io e quelli come me, creature inutili, e a prescindere da poche ore liete ci trasciniamo offesi e malati dietro alla consapevolezza della nostra inutilità . Ció ch'è utile ci riesce odioso: lo sappiamo volgare e non bello, e difendiamo questa certezza come si difendono le certezze di cui si ha assoluto bisogno. E tuttavia siamo rosi dalla cattiva coscienza, a tal punto che su di noi non c'è più neppure un pezzettino di sano. A questo si aggiunga che tutto il mondo della nostra esistenza interiore (la nostra concezione del mondo, la nostra maniera di lavorare) influisce in maniera orribilmente malsana, ci scalza, ci logora, e anche questo peggiora la situazione. Dobbiamo dunque ricorrere a piccoli palliativi, senza i quali ci sarebbe materialmente impossibile resistere. Così, ad esempio, un minimo di morigeratezza, di severità igienica nella propria norma di vita, è per alcuni di noi una necessità . Alzarsi presto, ferocemente presto, fare un bagno freddo e una passeggiata all'aperto nella neve... e puó darsi, così, che per un'ora riusciamo ad essere non troppo scontenti di noi. Se mi lasciassi andare a quel che sono, resterei a letto - mi creda - fino al pomeriggio. Il mio alzarmi presto non è che ipocrisia.''
Thomas Mann, Tristano

''Mattiniero? Oh, signora, bisogna intendersi in proposito. In realtà mi alzo presto proprio perchè sono un dormiglione.''
''Ah, stavolta deve spiegarsi, signor Spinell!'' E anche la signora Spatz domandó che si spiegasse.
''Be'... se uno è mattiniero, non ha motivo, direi, di alzarsi tanto presto. La coscienza, signora... eh, la coscienza è un affar serio! Io e quelli come me dobbiamo farci in quattro tutta la vita, dobbiamo lavorare da matti per ingannarla di tanto in tanto, per concederle qualche piccola, scaltra soddisfazione. Siamo, io e quelli come me, creature inutili, e a prescindere da poche ore liete ci trasciniamo offesi e malati dietro alla consapevolezza della nostra inutilità . Ció ch'è utile ci riesce odioso: lo sappiamo volgare e non bello, e difendiamo questa certezza come si difendono le certezze di cui si ha assoluto bisogno. E tuttavia siamo rosi dalla cattiva coscienza, a tal punto che su di noi non c'è più neppure un pezzettino di sano. A questo si aggiunga che tutto il mondo della nostra esistenza interiore (la nostra concezione del mondo, la nostra maniera di lavorare) influisce in maniera orribilmente malsana, ci scalza, ci logora, e anche questo peggiora la situazione. Dobbiamo dunque ricorrere a piccoli palliativi, senza i quali ci sarebbe materialmente impossibile resistere. Così, ad esempio, un minimo di morigeratezza, di severità igienica nella propria norma di vita, è per alcuni di noi una necessità . Alzarsi presto, ferocemente presto, fare un bagno freddo e una passeggiata all'aperto nella neve... e puó darsi, così, che per un'ora riusciamo ad essere non troppo scontenti di noi. Se mi lasciassi andare a quel che sono, resterei a letto - mi creda - fino al pomeriggio. Il mio alzarmi presto non è che ipocrisia.''
Thomas Mann, Tristano

Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
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Per la diatriba arte-design? O per l'importanza che i designer danno al design?balkan wolf ha scritto:brr
quando sento la parola design metto mano alla fondina
In entrambi i casi l'autore a volte alza la cresta, parlando di Democratizzazione dell'arte (non sarebbe più onesto dire borghesizzazione o involgarimento?) o di Scopo dell'arte etc.
Ma la cala anche in maniera autoironica parlando di come per il mondo dell'industrial design la rosa non sarebbe mai venuta ad esistere in quanto senza funzione apprezzabile e di difficile realizzazione tecnica.

Altro aspetto che puó irritare è quello dell'uso di questa scienza, cioè da un lato trovo sia nobile indagare il funzionamento della mente umana (da cosa viene attratta l'attenzione etc), dall'altra trovo che l'utilizzo di questa senza un minimo di etica sia terribile.
E' lecito cercare di plagiare la massa per far acquistare delle merendine? E plagiarla per andare a sparare ad altra gente? etc
Munari è il classico lombardo operoso ed ottimista, il che di solito è basato su una certa cieca ingenuità nel futuro ad ogni costo, nel progresso acritico.
Magnifica l'industria ed il progresso malgrado 2 guerre mondiali e decine di altre regionali, la bomba atomica, il nazismo, la manipolazione delle masse, il comunismo, la caduta di certe utopie, la 'scoperta' dell'inquinamento, la tv

Certe idee non stonerebbero nella prima decade del novecento, lì si puó essere serenamente futuristi, costruttivisti, etc.
Ció non toglie che sia un ottimo pensatore 'materiale', un bravo maestro, un grande curioso e una fonte di ispirazione.
Ma soprattutto che sia piacevolissima un boccata di fiducia nel mondo in questa realtà paralizzata dal terrore.
Ogni tanto è bello abbandonarsi ad un tizio che sembra 'sapere ció che va fatto', ma solo per lo spazio di un libro

X Mavco: quel brano avrei potuto scriverlo io. O meglio non avrei potuto ma mi ci ritrovo al 99% 
Vorrei solo diventare un po' più ipocrita perchè mi piacerebbe riuscire a dormire un po' meno
Questo topic è un disastro, ho l'affanno di veder crescere la mia curiosità più velocemente di quanto sia capace di soddisfarla.
Ci vuole molta più ipocrisia
PS Con 'Rater sa vie...' intendi parlare di eutanasia oppure di compiere scelte 'fallimentari'? E' una citazione?

Vorrei solo diventare un po' più ipocrita perchè mi piacerebbe riuscire a dormire un po' meno

Questo topic è un disastro, ho l'affanno di veder crescere la mia curiosità più velocemente di quanto sia capace di soddisfarla.
Ci vuole molta più ipocrisia

PS Con 'Rater sa vie...' intendi parlare di eutanasia oppure di compiere scelte 'fallimentari'? E' una citazione?
- Mavco Pizellonio
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Idem, per questo l'ho citato.SuSEr ha scritto:X Mavco: quel brano avrei potuto scriverlo io. O meglio non avrei potuto ma mi ci ritrovo al 99%
''Alzarsi presto, ferocemente presto, fare un bagno freddo e una passeggiata all'aperto nella neve... e puó darsi, così, che per un'ora riusciamo ad essere non troppo scontenti di noi.''
Tolto il bagno freddo e la neve che non ho... sono io!
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me pari brunetta....balkan wolf ha scritto:brr
quando sento la parola design metto mano alla fondina
misha71
"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline
"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline
- Steiner74
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Ostico ma interessante.

Un grande classico.

Da leggere in veranda, bevendo un bel bicchiere di vino bianco, frizzante e gelato.


Un grande classico.

Da leggere in veranda, bevendo un bel bicchiere di vino bianco, frizzante e gelato.

"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
- Mavco Pizellonio
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Rater vuol dire ''mancare, fallire''.SuSEr ha scritto:Et 'rater' que veut dire?
Potremmo sostituire il bagno freddo con una birra ghiacciata. Terribilmente ghiacciata. Penso che sia quasi la stessa cosa.
Dunque la mia firma è ''Fallire la propria vita è un diritto inalienabile''.
E' una frase per molti versi ironica, e a volerla spiegare con pazienza che non ho si potrebbe ricollegare al brano di Thomas Mann e al perchè mi è tanto caro. In entrambi i casi il riferimento è a una certa doppia tendenza, quella che io chiamo spesso ''dei vettori orientati in senso opposto''. Il costante desiderio verso un qualsiasi obiettivo - desiderio sincero - si accompagna a un desiderio altrettanto forte e sincero in direzione del sabotaggio, del fallimento. Che genera i sensi di colpa della coscienza di cui parla il brano di Mann.
Quello descrito da Mann è esattamente il tentativo necessariamente forzato e posticcio di domare la parte ribelle di se stessi. E nel mio caso funziona esattamente così, l'alzarsi ''ferocemente presto'' è sempre stato il modo migliore (anzi, l'unico) per mettermi a regime. E a periodi alterni funziona.
Ma giacchè siamo fatti tanto male da ribellarci come degli idioti a quell'ombra del padre che è dentro di noi, allora ironizziamo sulla nostra idiozia affermando - con grottesca aria solenne e immersi nella merda che noi stessi ci siamo buttati adosso - che ''fallire la propria vita è un diritto inalienabile''. E', appunto, una frase fortemente autoironica.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
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a Pieve di Cadore
Quindi questa dualità di intenti interna (che pure io riconosco di avere) la fai risalire al conflitto genitoriale?Mavco Pizellonio ha scritto:Rater vuol dire ''mancare, fallire''.SuSEr ha scritto:Et 'rater' que veut dire?
Potremmo sostituire il bagno freddo con una birra ghiacciata. Terribilmente ghiacciata. Penso che sia quasi la stessa cosa.
Dunque la mia firma è ''Fallire la propria vita è un diritto inalienabile''.
E' una frase per molti versi ironica, e a volerla spiegare con pazienza che non ho si potrebbe ricollegare al brano di Thomas Mann e al perchè mi è tanto caro. In entrambi i casi il riferimento è a una certa doppia tendenza, quella che io chiamo spesso ''dei vettori orientati in senso opposto''. Il costante desiderio verso un qualsiasi obiettivo - desiderio sincero - si accompagna a un desiderio altrettanto forte e sincero in direzione del sabotaggio, del fallimento. Che genera i sensi di colpa della coscienza di cui parla il brano di Mann.
Quello descrito da Mann è esattamente il tentativo necessariamente forzato e posticcio di domare la parte ribelle di se stessi. E nel mio caso funziona esattamente così, l'alzarsi ''ferocemente presto'' è sempre stato il modo migliore (anzi, l'unico) per mettermi a regime. E a periodi alterni funziona.
Ma giacchè siamo fatti tanto male da ribellarci come degli idioti a quell'ombra del padre che è dentro di noi, allora ironizziamo sulla nostra idiozia affermando - con grottesca aria solenne e immersi nella merda che noi stessi ci siamo buttati adosso - che ''fallire la propria vita è un diritto inalienabile''. E', appunto, una frase fortemente autoironica.
E' interessante capirlo per raggiungere più efficientemente i propri obiettivi, non ci avevo mai pensato.
Peró non mi convince a pieno: chi non ha conflittualità genitoriale è privo di questa doppiezza?
Peró potrebbe anche essere dovuto alla non certezza del proprio pensiero, cioè scelgo questo ma so che potrebbe pure essere errato. Oppure ad una sorta di sado-masochismo naturale. Oppure a diversi livelli di coscienza in conflitto. Oppure al fatto che pure l'insuccesso è in qualche misura desiderabile.
Inoltre un vizio e la sua virtù sono sempre aspetti qualitativi di una stessa caratteristica. E non esistendo nel mondo reale gli assoluti non è forse possibile che ogni volontà si componga pure dal contrario di essa? Che ogni altruismo celi pure qualche egoismo? Che ogni obesità non essendo mai assoluta è sempre stemperata da almeno un po' di magrezza?
X Steiner: ottimo Fante, il grande ispiratore dell'altrettanto ottimo Bukowski. La confraternita mi manca ma ho apprezzato tantissimo 'Chiedi alla polvere', 'Bandini, aspetta primavera' e 'La grande fame'.
E' una raccolta di racconti o un unico romanzo?
L'unico 'difetto' di Fante è il ritornare più volte sulle proprie storie limandole qui e là , il che puó rendere superflua (o meglio meno urgente) qualche lettura.
Ovviamente ottimo anche Calvino! E ovviamente altro libro da aggiungere alla mia biblioteca... sono almeno 3 in questa pagina

Per 'la visione unitaria del mondo' non mi sento ancora pronto

- Steiner74
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Si tratta di un unico romanzo, Suser.SuSEr ha scritto:
X Steiner: ottimo Fante, il grande ispiratore dell'altrettanto ottimo Bukowski. La confraternita mi manca ma ho apprezzato tantissimo 'Chiedi alla polvere', 'Bandini, aspetta primavera' e 'La grande fame'.
E' una raccolta di racconti o un unico romanzo?
L'unico 'difetto' di Fante è il ritornare più volte sulle proprie storie limandole qui e là , il che puó rendere superflua (o meglio meno urgente) qualche lettura.
Ovviamente ottimo anche Calvino! E ovviamente altro libro da aggiungere alla mia biblioteca... sono almeno 3 in questa pagina
Per 'la visione unitaria del mondo' non mi sento ancora pronto
Tema principale (un ''classico'' per Fante) il contrasto con l'ingombrante figura paterna. Un capolavoro senile (è del 1977) fortemente autobiografico, amaro e divertente allo stesso tempo.
Se non lo hai ancora letto ti consiglio anche ''Ad ovest di Roma'' che contiene il racconto ''Il mio cane Stupido''. Semplicemente meraviglioso.
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
sto rileggendo "Inferno" di Gianfranco Marziano...
non lo ricordavo. perfetto nello stigmatizzare il niente dell'umanità , con sapiente ironia.
ma io so' di parte...lo adoro!
non lo ricordavo. perfetto nello stigmatizzare il niente dell'umanità , con sapiente ironia.
ma io so' di parte...lo adoro!
misha71
"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline
"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline